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Scoperti in Siberia i più grandi megaliti del mondo

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view post Posted on 12/3/2014, 16:41     +2   +1   -1
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Scoperti in Siberia i più grandi megaliti del mondo

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Recentemente il dottor Valery Uvarov Capo del Dipartimento di Palaeoscience, Palaeotechnology e ricerca ufologica dell'Accademia Nazionale di Sicurezza Russa ha rilasciato a seguito di una spedizione, varie fotografie molto interessanti dei megaliti presenti sull’altopiano di Gornaya Shoria in Siberia meridionale. Per Valery Uvarov la struttura è artificiale.

Gornaya Shoria si estende nella parte meridionale della regione di Kemerovo, dove convergono i sistemi montuosi Northeastern Altai, Kuznetsk Alatau e Salairsky. Per la bellezza naturale del luogo, la zona è anche soprannominata la “Svizzera siberiana”. La spedizione effettuata a ottobre 2013 era guidata da Georgy Sidorov e composta di diciannove ricercatori.

Qui a un’altitudine di oltre 1200 metri il team di ricerca ha scoperto un enorme complesso megalitico. Le pietre hanno angoli retti e alcuni monoliti misurano 20 metri di lunghezza per 6 metri di altezza e larghezza. I massi appaiono sovrapposti i ricercatori hanno osservato anomalie magnetiche alle bussole presso il sito e segni di bruciatura e di “fusione” in alcuni megaliti.

Non sono stati eseguiti studi ufficiali al momento, ma si presume si tratti di monoliti in basalto di dimensioni immense, rispetto ad esempio al monolito di Baalbek in Libano pesante 1260 tonnellate, e considerato uno dei più grandi megaliti mai realizzati, ma i megaliti in Siberia secondo una stima peserebbero tra le 3000 e le 4000 tonnellate ed hanno forme squadrate e angoli retti. In alcune fotografie I megaliti siberiani sono sovrapposti e perpendicolari ad altri massi. E i monoliti siberiani sarebbero i più grandi al mondo.

Secondo gli scopritori i megaliti apparterrebbero a un’antica costruzione e a causa di un cataclisma in un’epoca sconosciuta furono sottoposti a un’altissima temperatura che ne avrebbe ammorbidito la parte inferiore delle pareti di basalto. Il che ci porta all’enigmatico sito archeologico di Mohenjo Daro in Pakistan scoperto nel 1921 dall’archeologo Daya Harappa,da allora grazie agli scavi sono venute alla luce sette città e probabilmente ve ne sono ancora altre al di sotto del livello del fiume. Anche qui i blocchi di pietra appaiono fusi, e vi si trovano gocce nere di argilla vetrificata. Dalle analisi effettuate all'Istituto di Mineralogia dell'Università di Roma si scoprì che l’argilla fu sottoposta ad una temperatura di 1500 gradi per qualche frazione di secondo.
Quale potrebbe essere stata la causa? Il Rāmāyaṇa poema epico della mitologia induista sembra contenere la risposta. Nel poema intitolato "Uttara Kanda", capitono 23 vi si legge:
“Vedendo il loro esercito abbattuto in volo, i figli di Varuna, sopraffatti dalla pioggia di missili, tentarono di interrompere il combattimento.
Stavano fuggendo sottoterra quando videro Ravana sul suo Pushpaka Vimana. Cambiarono repentinamente rotta e si slanciarono verso il cielo con la loro flotta di macchine volanti. Una terribile lotta scoppiò nell'aria.
Arderà Indra il reame di quel malvagio con una pioggia di polvere soverchiante. È giunta l'ora dello sterminio di quell'insano e dei suoi seguaci.”
Negli scritti Ramayana e Mahabharata, in sanscrito, si legge che nel passato esistevano nelle Indie delle specie di apparecchi chiamati «Vimani»; solo i sovrani e i principi potevano volare su questi aerei dal «corpo solido e resistente come un uccello, fatto in materiale leggero». Esiste anche un’incisione rupestre indù che rappresenta un velivolo con la forma di una cassa che vola a di sopra di un palmeto e che somiglia al biplano di Farmarnan dei primi decenni del nostro secolo.
“Per mezzo dei Vimani gli uomini possono volare nell’aria e gli esseri del cielo possono scendere sulla terra”, dice uno scritto Indù; ed ecco la prova che dalla volta stellata, nei tempi che furono, giunsero a noi degli esseri di altri mondi portando all’uomo
tecniche progredite. Solo cosi sostengono gli studiosi, è possibile accettare certe improvvise forme di civiltà assai elevata, corte conoscenze stupefacenti, certe realizzazioni che ci lasciano stupefatti e delle quali abbiamo testimonianze tangibili. Cinquemila anni fa, ad esempio, i Sumeri, che vivevano nella parte meridionale della Mesopotamia, sapevano dell’esistenza di nove pianeti del nostro sistema solare; noi abbiamo scoperto il nono nel 1930.Abbiamo ancora molto da scoprire sulle civiltà del nostro passato.

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Fonti

http://news.vse42.ru/feed/show/id/1973911
http://rezident-tlt.livejournal.com/28919.html

Edited by perlanaturale - 14/10/2014, 15:59
 
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