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Nikola Tesla - La scoperta di un genio

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ZetaReticuli
view post Posted on 19/7/2006, 15:51     +1   -1




Nikola Tesla fu probabilmente il più grande tra gli inventori. Nacque nel 1856 in Croazia, al confine con la Serbia. Dopo un breve periodo di tempo trascorso a Parigi come ingegnere si trasferì definitivamente negli Stati Uniti nel 1884, dove morì nel 1943. In questa nazione esplicò tutto il suo talento creativo producendo un'enorme quantità di brevetti. L'establishment accademico e industriale attuale lo ricorda, in modo utilitaristico, quasi solo per l'invenzione e l'applicazione su larga scala della corrente alternata, quel sistema che basandosi sul principio del campo magnetico rotante e del relativo motore ad induzione, si sostituì alla corrente continua sviluppata da Thomas Edison, permettendo di distribuire l'energia elettrica a grandissime distanze senza alcuna dispersione. È poi appena ricordato per la ben nota unità di misura dell'induzione magnetica, il "Tesla". Nei libri di testo o di fisica sono rarissime le menzioni e i tributi a questo scienziato nonostante la documentazione della sua opera sia, in realtà, imponente. Nessuno ricorda o vuole ricordare che fu Tesla il vero inventore della radio, e non Guglielmo Marconi, tant'è vero che questo gli fu riconosciuto dalla corte suprema degli Stati Uniti nell'ottobre del 1943, ma pochissimi ne sono al corrente...
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view post Posted on 15/5/2012, 22:18     +1   -1
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nikolateslaalienigenio1

Quando Tesla parlava con i marziani


Jean Echenoz lo chiama Gregor ma è Nikola Tesla, serbo di nascita (1856) e cittadino americano dal 1891 al 7 gennaio 1943, giorno della sua morte in una stanza del New Yorker Hotel di New York. Scienziato irregolare, inventore visionario, fantasioso millantatore, caso psichiatrico, personaggio romanzesco. Nulla di strano che Echenoz, a sua volta figlio di uno psichiatra, scrittore minimalista e simbolista, vincitore di un Premio Médicis e di un Goncourt, si sia ispirato a lui per scrivere “Lampi”, la sua ultima opera narrativa, presentata ora dall’editore Adelphi nella traduzione di Giorgio Pinotti.

Sia pure di striscio, due volte Tesla tocca l’astronomia. Quando annuncia di aver trovato un sistema per illuminare la Terra intera con un unico marchingegno elettrico e un solo interruttore e quando dichiara di avere stabilito un contatto radio con esseri alieni, probabilmente abitanti di Venere o di Marte.

Nel primo caso l’astronomia è chiamata in causa per negazione, nel senso che se mai l’idea di Tesla fosse stata attuabile, addio stelle. In realtà, poiché l’inquinamento luminoso in ogni caso ha quasi cancellato lo spettacolo del cielo notturno, forse c’è da rimpiangere che Tesla non abbia realizzato il suo progetto. Che non era del tutto destituito di fondamento scientifico.

Dobbiamo ricordare, infatti, che Tesla aveva realizzato un trasformatore in grado di creare correnti alternate ad alta frequenza e con esso dava spettacolo. Abile istrione, usava il trasformatore per produrre enormi scintille e – al sicuro grazie all’effetto pelle che fa passare solo in superficie le correnti elettriche ad alta frequenza – si esibiva in esperimenti apparentemente pericolosissimi. Uno di questi consisteva nell’accendere un tubo al neon senza fili impugnandolo come una spada. Semplicemente lo avvicinava a un trasformatore per generare correnti ad alto voltaggio, bassissima intensità e altissima frequenza. E’ un fenomeno che i radioamatori conoscono bene. La fluorescenza del tubo è un fenomeno analogo per certi aspetti delle aurore polari causate dall’attività solare nell’alta atmosfera. Tesla immaginò di scaricare nell’aria correnti al alta frequenza, così da produrre artificialmente un’aurora polare perenne su tutto l’emisfero buio della Terra. Non possiamo negare che lo spettacolo sarebbe stato suggestivo.

Quanto alla comunicazione con i marziani, Tesla ha certo avuto le sue responsabilità nel vantare il contatto con gli extraterrestri, ma i giornalisti ci misero del loro pur di sparare titoli d’effetto in prima pagina, e lo fanno ancora oggi, ogni tanto, con apparizioni di Ufo non più attendibili dei messaggi alieni captati da Tesla.

Il Gregor/Nikola Tesla di Echenoz è uno strano miscuglio di storia e invenzione. Ben disegnata è la sua competizione con Thomas Edison, uomo brutto, antipatico, sleale e sordastro, mitico inventore della lampadina e del fonografo, nonché leggendario titolare di altre millenovantuno invenzioni. All’alba dell’era elettrica, Edison puntava sulla corrente continua, e ne nacque la General Electric. Tesla aveva capito che sarebbe stato possibile distribuire a grande distanza soltanto la corrente alternata ad alto voltaggio e per questo aveva inventato il trasformatore: di qui nacque la Western Union di Westinghouse. Fu il colpo di genio della sua vita, quello che lo rese ricco (almeno fino a quando seppe amministrarsi).

Per dimostrare che la corrente alternata era pericolosa, Edison non esitò a usarla pubblicamente per uccidere un pazzo criminale, e così inventò la sedia elettrica. Ma Tesla (che invece pensava a usarla per indurre l’anestesia) aveva ragione. Il suo torto semmai era un altro, era un furto intellettuale: la prima distribuzione a distanza dell’elettricità deve essere attribuita al nostro Galileo Ferraris e al francese Lucien Gaulard, che la attuarono nel 1881 tra Torino e Lanzo. Non solo: Tesla defraudò Galileo Ferraris anche dell’invenzione del motore a induzione funzionante a corrente alternata. Lo scienziato piemontese non aveva voluto brevettarlo per metterlo a disposizione dell’intera umanità. Tesla se ne appropriò e lo tutelò con cinque brevetti. Un personaggio così ebbe peraltro la faccia tosta di accusare di plagio molti dei suoi rivali, incluso Guglielmo Marconi.

La vicenda del furto intellettuale a Galileo Ferraris, storia tutt’altro che trascurabile, non la troverete nel romanzo di Echenoz.. Troverete invece il Tesla maniacale, con l’ossessione dell’igiene per difendersi dai batteri, il Tesla che si sedeva a tavola e usava 21 tovaglioli per pulire posate e stoviglie e che contava ogni boccone cercando di arrivare sempre a multipli di tre, il Tesla che in contrasto con la sua disperata ricerca di asetticità, nutriva e curava colombi nella sua stanza d’albergo, il Tesla che, pur essendo forse attratto almeno da una donna, Ethel, moglie del banchiere John Pierpont Morgan, vive come asessuato e muore vergine. Di stenti, dopo aver dissipato una fortuna.



http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/il...lo/lstp/454032/



nikolateslaalienigenio2

genionikolatesla2

 
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piumino789
view post Posted on 31/1/2013, 22:15     +1   -1




Molto comunque è stato occultato di Tesla,nel bene e nel male..
Ma che resta un grande del nostro secolo,nessuno lo può mettere in dubbio.
 
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Diabo84
view post Posted on 1/2/2013, 12:47     +1   -1




Beh, le sue bobbine sono sempre uno spettacolo micidiale... Forse di Tesla si può dire tutto e il contrario di tutto, da eroe a barbone... Certamente una mente di follia geniale.
 
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piumino789
view post Posted on 1/2/2013, 13:25     +1   -1




Guarda,mi viene la pelle d'oca in questo momento a pensare alla grande mente di Tesla...Pensa,che mi restò impresso subito,lo vidi in un documentaio,da lì sono andata a cercare,e veramente nel bene e nel male,ho scoperto una mente immensa,di cui,hanno occultato ,tanto ,ma proprio tanto..
 
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view post Posted on 1/2/2013, 21:58     +1   -1
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Presidente Gruppo Aurora

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Una vita triste ed una altrettanto triste fine per uno dei geni incompresi del ventesimo secolo.
 
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piumino789
view post Posted on 1/2/2013, 22:18     +1   -1




sembra quasi una consacrazione inevitabile per i geni...
A tutti la stessa sorte.
se uno analizza bene,chissà perchè,tanta sofferenza,gratuita quasi..ma..
 
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piumino789
view post Posted on 2/2/2013, 19:06     +1   -1




o cavoloooooooo....ma dove l'hai pescato...meravogliosoooooooooo....
 
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8 replies since 19/7/2006, 15:51   604 views
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