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ANTIGRAVITA' - Il sogno diventato realtà

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view post Posted on 5/3/2005, 18:59     +1   -1
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ANTIGRAVITA'
Il sogno diventato realtà


INTRODUZIONE
Nel 1946 John Searì realizzò il primo modello del SEG (Scan Effect Generator), basandosi su una serie di sogni che ebbe quand’era ragazzo. All’epoca viveva con un anziano signore, il quale finanziò il suo lavoro e lo fornì di tutto quanto gli serviva per completare il primo SEG, all’età di 14 anni. In seguito, John si recò a lavorare per conto del Midland Power Board, convincendone i titolari a mettergli a disposizione le attrezzature necessarie a costruire un generatore, basato sulle sue esperienze precedenti. Tutto ciò che avrebbe dovuto fare era acquistare da sé i materiali grezzi: loro gli avrebbero fornito tutto il resto. Fu così che vide realizzato un generatore completo, e mentre una porzione del lavoro fu eseguito da altri su sue istruzioni, della maggior parte se ne prese cura personalmente lo stesso John.
Il SEG consiste in una serie di tre anelli, con dei rulli che si spostano attorno ad essi. A causa della velocità alla quale viaggiano quando sono in movimento, un osservatore potrebbe pensare di stare osservando dei dischi rotanti, ma non ci sono, nè ci sono mai stati, dischi implicati in tale meccanismo. Gli anelli ed i rulli sono un sistema magnetico il quale, in sé stesso, è il principale artefice del movimento e produce grandi quantità di elettricità. Per quanto semplice possa apparire il modello, si tratta invece di una complessa apparecchiatura magnetica allo stato solido. John lo costruì e vi collocò intorno delle bobine, così da poter produrre elettricità: riuscì nel suo intento, ma non era preparato a quanto accadde quando incrementò il carico sul generatore.
Quando il dispositivo venne avviato, fu adoperato un piccolo generatore diesel per far partire i rulli, usando gli avvolgimenti come motore. Ciò fu reso necessario dal fatto che i rulli non erano realizzati esattamente sulle specifiche di John: se lo fossero stati, avrebbero cominciato da sé stessi a ruotare intorno agli anelli. Come spiegato in un articolo precedente, non era implicato l’uso di alcun motore esterno: solo il piccolo generatore che serviva a far partire il meccanismo. Una volta avviato il SEG, il generatore non era più necessario e veniva disinserito.
Il generatore fece esattamente ciò che John Searì aveva pronosticato: generò elettricità utilizzabile; però, nel momento in cui egli incominciò ad aumentare il carico per vedere quanto sarebbe stato in grado di ricavare dallo stesso, si comportò in maniera diametralmente opposta a qualsiasi generatore conosciuto. Invece di scaldarsi sempre di più e caricare sempre di meno, con l’aumento del carico, iniziò a raffreddarsi e ad accelerare per raggiungerlo. Aumentando il carico, la temperatura si abbassò sino a raggiungere uno stato superconduttivo, approssimativamente a 4 gradi Kelvin. Quando ciò avvenne, il generatore produsse un campo gravitazionale intorno a sé, respingendo il terreno. Si sollevò a circa 15 metri e rimase sospeso per alcuni minuti, continuando ad aumentare la velocità, e circondato da una luminescenza rosa. A questo punto, esso aveva prodotto un vuoto attorno a sé, e stava producendo un voltaggio spaventoso, circa 10 alla 7ma potenza, e in aumento: tale fenomeno spiegava le radio riceventi che si accendevano da sole, in quanto si era prodotto un voltaggio di tale intensità da poter indurre un voltaggio nei cablaggi, alimentando i circuiti radio. Dopo alcuni minuti, durante i quali l’unità rimase sospesa, il voltaggio aumentò d’intensità, così come il campo gravitazionale:
a questo punto, essa si lanciò nello spazio e non fu mai più rivista.
Dopo di allora, il Professor Searì ha sviluppato sistemi per il controllo, tanto del voltaggio prodotto, quanto della velocità del suo generatore. Ne ha usato uno per alimentare di elettricità casa sua; ha anche proseguito studi sul potenziale relativo al volo del SEG, e ha perfezionato un’aerodina capace di surclassare OGNI aereo o veicolo spaziale contemporaneo. I prototipi che costruì e fece volare, affinché tutti potessero vederli, furono ben documentati sui giornali e le riviste dell’epoca, verso il 1971. Mancavano tre mesi al completamento della realizzazione di un prototipo pilotato, quando fu ingiustamente imprigionato sulla base di un’accusa inventata dalla compagnia elettrica, per il fatto che stava usando un SEG per fornire di energia elettrica la sua abitazione, invece di usare la corrente tradizionale che avrebbe dovuto acquistare da loro.
John Searì ha sofferto molto, sia fisicamente che mentalmente, nel suo tentativo di dare al genere umano questa tecnologia. Quando guardo alla sua vita, mi stupisce come abbia avuto il coraggio e la fermezza di proseguire nel suo intento.

SOPPRESSIONE DI INVENZIONI
Molti lettori sono a conoscenza di persone che hanno avuto idee e sviluppato tecnologie, le quali sono state “stroncate” dagli amministratori che oggidi sono deputati al controllo dell’economia. Questi individui hanno bloccato il progresso e le nuove idee durante il corso della storia, nel nome della scienza, della religione, o della sicurezza governativa. Molte delle personalità che oggi noi riveriamo come grandi studiosi o scienziati, furono un tempo perseguitate come eccentrici, o eretici nei riguardi degli insegnamenti della chiesa. Quanta conoscenza è andata per noi perduta, causa l’ignoranza e la cupidigia di personaggi interessati esclusivamente a sé stessi ed ai loro interessi? La maggior parte delle persone “stroncate” dal sistema non si riprende più. Esse rinunciano all’umanità, o sono perseguitate al punto da non poter più trasmettere le loro idee o i loro progetti a nessuno.
Ho scoperto recentemente come ad inventori di macchine
o dispositivi capaci di alta efficienza energetica (free energy) vengano non solo rifiutati i brevetti, ma nella maggior parte dei casi siano poste sotto segreto le loro invenzioni, sotto la clausola “Rifiuto causa Utilizzo Militare”, che naturalmente è internazionale. Agli inventori viene proibito di pubblicare dettagli dei loro dispositivi o promuoverli con qualsiasi mezzo, se le loro invenzioni sono classificate sotto questa clausola. In altre parole, le loro tecnologie diventano automaticamente di unica proprietà degli interessi costituiti nel sistema.
Il fatto che ci sia un preordinato meccanismo per difendere invenzioni di questa natura, basate sull’energia, è rimasto un segreto vegliato attentamente per parecchi anni. Molti inventori hanno rilasciato dichiarazioni in merito, ma il grande pubblico rimane ignaro del fatto che viene privato di sistemi energetici puliti e ad alta efficienza, da organizzazioni che vorrebbero invece far soldi e mantenere il potere sulle masse, piuttosto che consentire ad una tale tecnologia di diventare ampiamente disponibile.
Questa storia è quella di un uomo che non ha rinunciato all’umanità, e rifiuta di farsi bloccare dalle persone avide e corrotte che cercano di impedire che il suo lavoro divenga realtà. Se noi, come persone intelligenti, vogliamo una tecnologia come questa, dobbiamo combattere per averla. Non ci verrà presentata su un piatto d’argento, come un nuovo giocattolo sul mercato: ci saranno resistenze a questa nuova tecnologia, ma se la volete, è qui per chi la richiede.
INTERVISTA CON IL PROFESSORE JOHN R. R. SEARL

JS=John Scan
JT=John Thomas, In

Ho chiesto a John cosa fa sì che i dischi volino.
JS: È l’abbassamento di temperatura che permette all’intera faccenda di funzionare: l’unità diventa un superconduttore. E questo l’espediente che fa in modo di preordinare la struttura atomica all’interno della matrice in maniera tale che gli elettroni siano fatti muovere in avanti. Più lentamente si muovono giù nella matrice principale stessa, più energia vi può passare attraverso. Ma la forza dei nuclei separati induce quella stessa forza ad accelerare verso il campo magnetico.
C’è un campo magnetico rotante, là fuori: pertanto, disponendo ipoteticamente di una grossa nave spaziale, allora il campo gravitazionale terrestre deve produrre lo stesso tipo di energia della nave, in quanto sta funzionando proprio nello stesso modo del SEG. Si usa l’energia gravitazionale terrestre per mantenere l’alimentazione del SEG. Ogni cosa è connessa con un’altra: pertanto, la nave è estremamente semplice da controllare nello spazio esterno, nei viaggi spaziali, poiché si stanno sfruttàndo i campi gravitazionali dei vari pianeti, e ciò fornisce l’effetto energetico alla nave stessa. Il generatore in sé stesso è un ricevitore: lasciando la Terra, essa è la fonte di energia primaria, mentre la destinazione quella secondaria, e infine quest’ultima diventa primaria, mentre la Terra diventa la fonte di energia secondaria.
Il rivestimento esterno è simile a gigantesche antenne: il campo magnetico intorno ai bordi del velivolo fa sì che il rivestimento si comporti come due antenne riceventi, funzionando come una lente magnetica da mettere a fuoco sui pianeti. Pertanto c’è sempre qualcosa che va messa a fuoco di fronte a sé, e sempre qualcosa altrettanto a fuoco dietro di sé per mantenersi allineati: è una grande lente elettromagnetica.
A livello del terreno, sul modello si ha un vuoto intorno al veicolo: la Terra, la pressione del suo stesso campo elettromagnetico, lo spinge via. Per fare in modo che il veicolo non voli via, allontanandosi dalla Terra, occorre applicare una pressione verso il basso per bilanciare le forze. I pianeti diventano l’origine di forze che agiscono sull’aerodinamica occorre considerare la stessa, ed ogni cosa al suo interno, come un mondo separato. La Terra è molto più grande, pertanto agisce su di essa, ma alla rovescia, con un'azione repulsiva, quindi la spinge via. In altre parole, tale aerodina ècome un pianeta a sé stante, come avesse una sua identità ed un suo campo di forza come quello della Terra: essendo due forze uguali, della stessa natura, si respingono.
JT: All’interno del velivolo non si avverte l’accelerazione, giusto?
JS: No, non si avverte nulla. Si è a zero rispetto ad ogni cosa, pertanto occorre riferirsi agli strumenti per sapere cosa succede al di fuori. Non c’è mai stato un volo pilotato, perché i prototipi non erano pressurizzati, e il SEG crea un vuoto: erano tutti controllati tramite radiocomandi.
C’era la fotografia di un velivolo, scattata da un altro velivolo, ma tutte le foto sono andate distrutte: per la prima volta era possibile mostrare come esso, in volo, fosse tremendamente brillante nella parte superiore e scuro al di sotto, il che illustrava come l’energia traente sulla parte superiore fosse in effetti quella usata dal velivolo stesso. Il più grande aveva un diametro di circa 15 metri, quello che vogliamo costruire ora è di 129 metri, e sarà pilotato.
JT: Quanto veloci potranno volare queste unità?
JS: Potranno schizzare via quasi sino alla velocità della luce. Nell’atmosfera occorre spostarsi più lentamente: occorre viaggiare sopra i 10.000 metri, a causa della densità dell’aria. Abbiamo quotato il tempo di volo da New York a Londra in 20 minuti, 5 minuti da Londra alla Germania, 30 minuti all’Australia o al Giappone.
JT Quali erano le dimensioni dei prototipi volanti che avete costruito?
JS: Il più grande era di circa dodici metri; ne avevamo anche due di undici metri, ma quello che abbiamo consentito ai media di riprendere durante la costruzione, DEMO 1, aveva un diametro di circa sette metri.
JT: Cosa succede se lo si porta giù vicino, diciamo, ad un’automobile o qualcos’altro? È possibile avvicinarlo ad un altro oggetto?
JS: Oh, si: se lo si avvicina ad una macchina, per esempio (naturalmente senza persone a bordo) la si potrebbe sollevare. Non si può fare con persone a bordo dell’auto, perché probabilmente non ci sarebbe ossigeno all’interno.
JT Capisco; il campo avvolgerà la macchina?
JS: Esattamente, andrebbe ad avvolgerla, e pertanto la si potrebbe sollevare. La macchina cesserebbe di avere un peso. Non si potrebbe fare con persone dentro, perché presumibilmente non avrebbero tute pressurizzate addosso o scorte di ossigeno.
JT: Okay. Pensavo che il campo dell’aerodina respingesse qualsiasi cosa al di fuori di esso.
JS: No, solo se qualcosa fosse diretto dritto verso di esso. Se si porta l’aerodina al di sopra, ciò non accade perché si ha una massa stabile che lo trattiene dall’essere respinto via. Una volta nel vuoto, verrebbe risucchiato. Peraltro, qualcosa che si dirigesse direttamente contro, come ad esempio un missile, verrebbe deviata dalla sua traiettoria, lentamente deflessa e, una volta allineata col bordo dell’aerodina, spostata via di qualcosa come quarantacinque gradi.
JT Però! Bella caratteristica!
JS: Già, vira via prendendo una rotta completamente diversa. Occorre solo tenere a mente una cosa: assumendo di viaggiare nel cosmo con una nave spaziale di questo tipo e un grosso pezzo di roccia si dirige contro il velivolo, occorre valutare qua-
lunque oggetto abbia una energia cinetica maggiore: in questo caso, se quello in arrivo ne possiede una maggiore del velivolo stesso. Se è così, allora quest’ultimo deve spostarsi dalla rotta; in caso contrario, la roccia in questione verrebbe deflessa e si sposterebbe dallasua traiettoria.
JT: Be’, non la si colpirebbe in ogni caso!
JS: Usavamo lanciare modelli contro la mia casa per dimostrare come non potessero colpirla: appena si avvicinavano al fabbricato, il campo li respingeva via.
JT: C’è mai stato, con il vostro velivolo, qualche volo effettuato con pilota?
JS: No, nessuno era pilotato: a causa del vuoto creato dalla macchina, sarebbe stato necessario disporre di sistemi di supporto vitale, il cui costo era troppo alto. Sono andati perduti sei velivoli, prima che andasse in volo il modello P-11, radiocomandato.
JT: Avevate due unità, la 21 e la 22: sono rimaste entrambe in orbita per due anni?
JS: Oh, si: molti dei velivoli sono realmente rimasti lassù 10 anni, prima che ce ne sbarazzassimo.
JT: Avete avuto qualcosa lassù per 10 anni?
JS: Si. Naturalmente, una volta che avevano eseguito ciò che noi volevamo sapere, non potevamo davvero farci nient’altro con essi, a meno di non metterli in mostra, e non potevamo assolutamente farlo sino a quando non avessimo avuto informazioni sufficienti a consentirci di pilotarne uno direttamente. Vede, direi che le persone che lavorano per i media sono ignoranti, dal punto di vista tecnologico: quando vedono che sta succedendo qualcosa di questo genere, non riescono a capire perché non la si possa pilotare. E se non la si può pilotare, incominciano a farvi una cattiva pubblicità, e fanno in modo che le varie amministrazioni vi calpestino.
JT: Pensavo che quello rimasto più a lungo nello spazio ci fosse stato due anni.
IS: Oh, no! Si può affermare che molti dei velivoli furono accreditati di 10 anni buoni in tempo di volo. Dei due di cui stiamo parlando, fu essenzialmente sperimentato per due anni il nuovo materiale in nylon della fusoliera, che si trasformò in stricnina. Pertanto, dovemmo abbandonare l’utilizzo di quel materiale in fibra di vetro dell’epoca.
JT: Quelli erano il 21 e il 22, ma anche tutti gli altri rimasero lassù a lungo?
JS: Be’, tutti gli altri 40. Solo due di essi ebbero problemi e produssero stricnina, e così volarono solo due anni; ma ciò che fecero gli altri fu mostrato: scattammo molte fotografie. Facevamo fotografie qui, là, ovunque! Riportavamo indietro il velivolo, sviluppavamo le pellicole e avevamo pronti dei filmati.
JT: Erano ripresi in orbita o...
JS: Si, dall’orbita. Imparai di più dell’Australia di quanto qualsiasi libro mi avesse mai raccontato! Quando scrissi a un tizio di laggiù che pensava di saperne parecchio, e cominciai a raccontargli alcune cose e dettagli che sapevo, ne fu sorpreso!
JT: C’è stata molta pubblicità intorno al vostro lavoro?
JS: Sappiamo che la BBC ha un sacco di filmati, perché se ne venivano fuori ogni mese con la continuazione della storia sul nostro lavoro. Ora, lei conosce un’altra persona che abbia avuto una programmazione regolare su tutti i canali televisivi del Regno Unito? Stiamo parlando di quattro canali. Il lunedì della prima settimana del mese, la prima rete della BBC presentava la storia dal punto in cui l’avevano lasciata, mostrando un breve riassunto con un flashback, e portandola avanti documentando i progressi che erano stati fatti nell’arco di un mese.
La settimana seguente la ITV, un programma televisivo privato, se ne veniva fuori trasmettendo il suo servizio. Riportavano lo spettatore a quanto avevano mostrato la volta precedente, piccoli spezzoni per richiamare alla memoria ciò che aveva visto, e continuavano la storia su come erano andati i progressi. E andata avanti così per un anno intero! Nel servizio c’erano alcune scene di volo, che mostravano il velivolo alzarsi tra gli alberi e prendere a volare, con in sottofondo la colonna sonora del film 2001: odissea nello spazio. Mi usarono contro lo sforzo degli americani nella corsa allo spazio; i loro fallimenti venivano in qualche modo ridicolizzati, e dipinti come un gioco estremamente comico, ma quello probabilmente era l’aspetto negativo di tutta la faccenda: avrebbe potuto far sghignazzare la gente degli americani e del loro programma spaziale, mentre noi eravamo in corsia di sorpasso, con una tecnologia completamente nuova. Stavano giocando su tutto ciò e naturalmente, quando infine gli americani raggiunsero la Luna, eravamo solo a tre mesi dal primo volo pilotato.
JT: Stavo riguardando nuovamente la sua conferenza, e a quando lei disse di essersi trovato in mezzo a un’esplosione. Accadde durante la costruzione di uno di questi prototipi?
JS: Si, be’, l’esplosione non fu veramente colpa mia, ma di qualcun altro, che mise un bidone d’olio da quaranta litri in cima ad una piastra elettrica che era accesa, causa un errore nell’uso dell’interruttore. I miei due gemelli erano arrampicati sull’angolo posteriore della cucina, dove stavano giocando, ed io mi stavo domandando se l’olio che avevo messo a scaldare in una pentola fosse abbastanza caldo per un lavoro che avevo in mente di fare. Quando arrivai là rimasi impietrito: il bidone era rovente, il metallo era rosso dal calore, e i bambini erano li a giocare. Mi precipitai a tirarli via e dissi loro di correre fuori, il più lontano possibile in giardino, poi corsi ad aprire porte e finestre, e andai a sollevare il bidone per portarlo all’aperto, così che se stava per esplodere non avrebbe danneggiato l’abitazione. Ma proprio mentre avevo appena superato una finestra aperta, dirigendomi verso la porta, un tiraggio d’aria lo raggiunse e lo trasformò in una bomba. Fece saltare tutta la tinteggiatura, circa dieci mani di vernice, sino ai mattoni; tirò giù il tetto; disintegrò il lampadario ed i cavi elettrici, la scatola dei fusibili ed il contatore. Strappò via ogni cosa! Ridusse l’in-
tero edificio in semplici mattoni.
JT: È stupefacente come non si sia ammazzato!
JS: Già! Pensi che i vestiti stesi ad asciugare, sul filo della biancheria, sparirono col filo e tutto! I miei capelli andarono a fuoco; nessuno si mosse per dare una mano; avevamo una grande ghiacciaia, così mi ci tuffai dentro; tutto il mio collo era bruciato, usciva copiosamente sangue dalla vena giugulare e dovetti fasciarmi da solo. Nessuno che avesse chiamato un medico, così che mi toccò telefonargli personalmente. Mi bendarono tutto, ma solo 24 ore più tardi. Soffrivo moltissimo, fui portato di corsa all’ospedale, e si stava formando cancrena sul mio collo.
JT: Oh, no.
JS: Quando tirarono via la fasciatura, si vedeva il sangue zampillare fuori. Dissero che il dottore aveva applicato la roba sbagliata: non avrebbe dovuto usare quel tipo di bendaggio; così, dovettero imbottirmi di penicillina e bendarmi di nuovo: sembravo una mummia egiziana! Dopo circa otto settimane, arrivarono gli Sherwood (Bilì e Rhoda) e il dottor Cain. Mi avevano appena tolto le fasciature, a parte il collo, che era bendato perché presentava ancora qualche problema. I dottori, all’ospedale, avevano detto che il mio viso sarebbe rimasto segnato in maniera permanente, ma quando furono rimosse le bende, gli Sherwood rimasero sbalorditi. Quando giunsi all’albergo per incontrarli, ero ancora bendato come una mummia, ma nel giro di una settimana furono tolte le garze, a parte sul collo che era ancora ridotto piuttosto male. Gli Sherwood e il Dottor Cain furono molto sorpresi nel constatare quanto pulita fosse la mia faccia, il che dimostrava il potenziale del generatore: senza questa macchina, il mio volto sarebbe rimasto sfregiato in modo permanente.
JT: Era in funzione a casa sua?
JS: Si, in casa mia. Stava alimentando di energia elettrica la maggior parte degli elettrodomestici; e, naturalmente, purificando la stanza, uccidendo germi, ogni cosa. Per questo la mia pelle ebbe la possibilità di guarire.

L’EFFETTO SEARL
Ogni teoria deve poter spiegare i vari fenomeni, alcuni dei quali sono stati osservati dallo stesso Searì, ed altri anche dal pubblico. I seguenti sono associati ai velivoli ad Effetto Searì:
1) Antignavità o levitazione.
2) Campi elettrici ad altissimo voltaggio.
3) Il peculinne effetto magnetico. Il generatore produce un campo elettrico di alta densità, con polarità negativa ai bordi e positiva al centro. C’è anche un campo magnetico che circonda l’aerodina, e si estende al di fuori di essa.
4) Moto penpetuo. Una volta che la macchina ha superato una certa soglia di potenziale, la produzione di energia eccede la richiesta. A questo punto la produzione energetica è virtualmente illimitata. Searì lo spiega col fatto che il dispositivo raccoglie elettroni dallo spazio che lo circonda; si stima che il generatore possa produrre energia pari a qualcosa come 10 alla l4ma potenza watt.
5) Perdita di inerzia. Al di sopra di un certo potenziale, che dev’essere di circa 10 alla l3ma potenza volt, il generatore e gli elementi connessi diventano liberi da inerzia. Naturalmente, questo va contro i concetti comunemente accettati a proposito dell’inerzia nella massa.
6) Propulsione. Alterando la distribuzione di potenziale sulla superficie del velivolo, è possibile muoverlo. La direzione preferita nei viaggi a velocità ultra-elevate è in allontanamento dal pianeta, in quanto il piano del generatore si trova a 900 rispetto al campo gravitazionale.
7) Ionizzazione dell’aria. È dovuta alla scarica di elettroni dal generatore. Dà origine a una luminescenza semitrasparente che circonda il velivolo, nonché a scie luminose. L’intensità del campo è tale da espellere l’aria ionizzata, creando quasi un vuoto intorno allo scafo.
8) La materia si frantuma durante l’accelenazione. Questo succede quando il velivolo si trova sul suolo, e il propulsore èancorato ad esso, lasciando il classico buco sul terreno.

UTILIZZI DEL S.E.G.
JS: Risulta chiaro che si possono realizzare generatori in linea, se fosse più conveniente, che sarebbero l’ideale come propulsione per i treni, e se fossero integrati nel sistema stradale avremmo automobili che viaggiano con questo tipo di sistema. Ma allora è evidente che, volendo lasciare le reti stradali così come sono, si possono trasformare le ruote in SEG.
JT: Giusto, oppure semplicemente usare un SEG come generatore e alimentare un motore elettrico.
JS: Si, semplicemente con un SEG. Le opzioni dipendono dalla capacità del nostro cervello di immaginarne nuove applicazioni.
JT: Il solo problema, ora, è far uscire i primi esemplari.
JS: Si, è passato molto tempo, ne convengo, ma vede il problema, in passato, era che noi volevamo parecchi soldi. Ogni cosa nella MIA linea di interesse, cioè l’energia, sembrava come se il governo si accingesse a produrla con costi sempre più bassi. Così, perché disturbarsi a interessarsi ad un concetto radicalmente nuovo e dover reimparare tutto da principio, quando ciò che stava per arrivare, il nucleare, era destinato a diventare fonte di energia abbondante ed economica? Nessun problema in un soggetto ormai compreso piuttosto bene, così tutto ciò che si faceva era trasformare le centrali, a carbone o a petrolio, in centrali nucleari.
JT: Non sono andati troppo lontano, vero?
JS: Le cose non sono andate come previsto.
JT: Ora, mentre prima stavamo parlando, lei ha detto che quando ha avuto un problema con la compagnia elettrica, e quelli vennero e la arrestarono, erano infuriati perché li aveva “malmenati”. Cosa intendeva dire?
JS: Oh, c’è un articolo nell’ultimo libro, che narra di quando la compagnia elettrica ci tolse tutta la corrente. Allora ci eravamo trasferiti dalle Midlands giù nel Berkshire e mentre ero là nella loro sede centrale, acquistai tutti gli interruttori, i cavi, la cucina e il resto, perché sapevo che la casa nella quale ci stavamo spostando era senza elettricità. Così dotai il posto dell’impianto elettrico, e quando quelli della compagnia vennero per allacciare l’energia, dissero che non l’avrebbero fatto perché gli interruttori non corrispondevano ai loro requisiti. Questo mi fece VERAMENTE infuriare, perché ciò che avevo acquistato era tutto di proprietà della compagnia, e loro si stavano rifiutando di fare l’allacciamento per il fatto che non l’avevo comprato direttamente presso il LORO show-room. Così, quando si rifiutarono, feci io l’allacciamento.
Dopo tre mesi vennero a staccarmi la corrente, così presi e andai a parlargli. Dissi loro: “Avete esattamente 24 ore per ripristinare l’allacciamento, o faccio mancare l’energia elettrica a tutta la zona e la farò mancare sino a quando non mi riallacciate i cavi.” Loro mi risposero che non potevo, che la legge non era nelle mie mani. Io replicai: “Provate e vedrete se non posso! Ho la tecnologia per farlo, e la USERÒ!” Il tempo di tornare, e i cavi erano nuovamente al loro posto. Avevano capito che facevo sul serio.
JT: Quando alla fine la rilasciarono dalla prigione, le diedero del denaro? Ha intentato causa contro di loro?
JS: No, no. Non avevo casa, non avevo dove andare. Niente. La casa non c’era più.. .non c’era più nulla.
JT: Di che cosa era stato accusato?
JS: Orbene, avevo costruito ed installato un S.E.G. per fornire la mia casa di energia elettrica. Fui accusato di rubarla. Definirono furto il fatto che loro fornivano energia che non veniva utilizzata. Si disponeva di elettricità, ma si presupponeva che si stesse usando la LORO. Oggi, suppongo che se si colloca un generatore di energia di qualsiasi tipo, si possa richiedere che venga sospesa la fornitura di elettricità; ma all’epoca di cui stiamo parlando, non si poteva: si era obbligati ad utilizzare la loro, se era disponibile. Non si poteva usare la propria, era proibito.
Un uomo di nome Devon E. Tassen mi raccontò, quando lo incontrai, che arrivò in Scozia ed installò un generatore elettrico ad acqua: passò un periodo d’inferno. Lo mandarono in rovina. Avrebbe dovuto far questo, avrebbe dovuto far quello.., la compagnia elettrica lo contrastò con ogni mezzo. Lui disse che erano stati installati impianti di quel tipo un po’ dovunque, senza problemi. In Inghilterra, invece, si stavano assicurando che nessuno ricavasse un penny di profitto utilizzando queste tecnologie. Ci obbligavano ad attenerci a un sacco di cose, non necessarie, ma che si dovevano fare per riuscire a siglare il contratto.
JT: Così vennero da Lei e la accusarono di rubare energia, anche se stava utilizzando il suo SF0 per produrla.
JS: Si, perché si doveva usare la loro.
JT: Qual era la potenza di uscita del SEG che aveva installato a casa sua?
JS: Quello era un modello molto vecchio: l’avevo realizzato ancora nel 1952.
JT: Oh, fece gli avvolgimenti in modo che producessero esattamente il giusto voltaggio?
JS: Si, 240 volt di corrente alternata, e sino a 11 kilowatt.
JT: Dunque, in pratica non ebbe necessità di modificarlo in nulla?
JS: No, no. Lo installai nel muro come parte della struttura della parete, e collegai l’energia alla scatola dei fusibili: da li, tutto il resto dell’impianto era quello normale dell’abitazione.
JT: E il voltaggio? Rimaneva costante anche quando il carico cambiava?
JS: Oh, si, non faceva differenza in quanto, vede, appena c’è una corrente maggiore, i rulli girano più velocemente e la macchina si raffredda, così la potenza aumenta.
JT: Verrebbe da pensare che ciò causerebbe l’innalzamento del voltaggio.
JS: No. Ciò che accade è che in realtà gli avvolgimenti fanno da resistenza. Ma si ricordi che più si raffreddano, meno resistenza provocano, così c’è più corrente disponibile.
JT: Mi faccia capire: allora si attinge semplicemente più energia, senza un aumento di voltaggio?
JS: Sì, in quanto ci si sta portando in uno stato superconduttivo, e più si attinge corrente, più ci si sta avvicinando alla condizione di superconduttore. Ma i problemi arrivano quando si raggiunge questa condizione, perché il generatore decolla: da ciò si desume che è stata raggiunta.
JT: Si, immagino che allora risulti chiaro.
JS: All’epoca, però, non realizzammo cosa stava accadendo:
semplicemente, schizzò via nell’aria! Adesso sappiamo che la reazione di uno stato superconduttivo è repulsione da un campo magnetico: l’oggetto in questione si solleva allontanandosi, ha questa tendenza perché la Terra è un campo magnetico.

DISTRUZIONE DEL LAVORO DI UNA VITA
C’erano registri, che John teneva a casa sua, nei quali tutte le persone che erano state testimoni del suo lavoro avevano espresso per iscritto i loro pensieri e apposto in calce la propria firma. Fu chiesto a Gunner Sandberg di andare a casa di John, mentre lui era in prigione, a prelevare quei registri. Lui vi si recò, ma non li prese con sé. Una delle cose che gli era stato richiesto di prendere, era il registro sul quale erano apposte le firme di tutti coloro che avevano assistito alle dimostrazioni del S.E.G. e dei dischi a levitazione. Egli rispose che c’era troppa roba e che sarebbe tornato a prenderlo più tardi. Nel frattempo, le autorità bruciarono tutte le carte in casa di John; alcuni testimoni dissero che ci vollero quattro giorni interi per bruciare tutto quel materiale. Le sue attrezzature furono distrutte o vendute. Tutto ciò fu sancito dalla moglie di John.
JT: Andò tutto distrutto?
JS: Sì, tutto andò perduto in quattro giorni, il grosso di quelle prove e dimostrazioni venne distrutto in quattro giorni di fuoco continuo. Questo è ciò che mi venne raccontato dal corpo dei vigili del fuoco, come pure da un americano che era passato da casa mia. Mi scrisse dicendo: “Ero passato da casa sua e ho trovato grandi falò che bruciavano. Stanno bruciando tutta la sua roba!” Pensai che avesse sbagliato posto, ma poi mi scrisse un’altra persona, Ivor James Powell, dicendo: “Sono stato a casa sua, e stanno bruciando tutto! Tutti i suoi appunti, le sue registrazioni, i film, ogni cosa! Le fotografie, tutte bruciate!” Gli scrissi in risposta che doveva essersi sbagliato, che si era recato nella casa errata, ma avevano entrambi ragione! Venni a sapere dai vigili del fuoco che loro rimasero quattro giorni, ad attendere le fiamme mentre bruciavano.
JT: Il solo modo in cui lei potrebbe mai ottenere di veder realizzata compiutamente la sua invenzione, è divulgarla pubblicamente, in modo che non possa essere messa sotto silenzio dai governi. Sono troppo avidi, vogliono mantenere ogni cosa basata sul petrolio, e il suo congegno eliminerebbe tale necessità.
JS: ESATTO! Eliminerebbe l’inquinamento nel giro di una notte! Insomma, esso purifica l’aria mentre funziona, cosa che nessun altro motore fa. Non inquina, per cui è un meccanismo che andrebbe promosso con ogni mezzo pos
sibile; ma tutti coloro che vengono da me, vogliono solo arraffarlo esclusivamente per sé stessi.
JT: Allora, sta divulgando le sue informazioni in pubblico?
JS: Sì, ho fatto un giro di conferenze piuttosto intenso in Europa, discutendo sul lavoro, ed ho avuto una forte pubblicità sulla rivista tedesca Space and Time. Un gran bel servizio, molto lungo, un sacco di pagine numero dopo numero. Recentemente, ho avuto anche pubblicati alcuni articoli sul mio lavoro nella rivista Explore!
JT Nei documenti che sta divulgando viene illustrato in maniera dettagliata come farsi un motore?
JS: Tutte le tabelle complete sono state pubblicate, quindi basta farvi riferimento. Una serve a calcolare il volume dell’area da riempire con le polveri, e cercando nella tabella delle cifre sino a trovare quella che si desidera, basta verificare e fornirà la scelta su quali quadrati usare. 3-4-5. Questo significa quante polveri si possono mescolare insieme per ottenere i risultati. Poi si sommano i quadrati mostrati, sino al livello più vicino, e quelle sono le cifre, la quantità da mescolare in strati per far sì che si possa stampare. Nella relativa tabella viene fornita la frequenza.
JT: Sono disponibili videocassette delle sue conferenze?
JS: Ne è disponibile una sulla mia conferenza a Monaco, nel 1989: in quella ho rilasciato le informazioni più significative, e si può vedere parte del lavoro che fu discusso a quella riunione.
JT: Le cose sembrano mettersi piuttosto bene.
JS: Be’, ora stanno andando bene. Sono sull’elenco pubblicato da Internationai Who ‘s Who, adesso, e non vivo più in una casa popolare, come in passato, quando fui intervistato dalla stampa: cosa, questa, menzionata da tutti come indice del fatto che chiunque vivesse in una simile abitazione fosse incapace di realizzare qualcosa di buono.
JT: Cos’è una casa popolare?
JS: Una casa popolare è un’abitazione costruita dal governo, per essere affittata a prezzi molto bassi alla gente povera. Ora, invece, abitiamo in una casa privata, il che fa differenza. Ho attaccato i disegni nella veranda che prima si trovava all’aperto:
ora l’abbiamo allestita all’interno. I disegni dei magneti e del disco sono completi, ed ho appena portato quello grande, a colori, del disco, dal corniciaio per essere reincorniciato. Tutto ciò che sto aspettando è il certificato di Who s Who da mettere in vista sul muro, così almeno la gente può vedere un riconoscimento, e se apparissi nelle pubblicazioni scientifiche e ingegneristiche, ciò aggiungerebbe peso.
Il lavoro sull’unità di potenza per abitazioni SEG sta procedendo, e l’obiettivo più importante ora è sforzarsi di realizzarlo ad un prezzo realisticamente sostenibile. Vari elementi sono stati provati nella fase sperimentale, e non appena questi problemi saranno stati eliminati, partirà la produzione in serie. Stiamo ancora cercando finanziatori per la produzione dei velivoli, e c’è stato in merito un certo interesse da parte di varie nazioni.
Per comprendere come funziona il SF0 e cosa è necessario per costruirlo, occorre leggere i libri su The Law of the Squares (La legge dei quadrati, ndt): sono l’unica fonte da cui trarre una descrizione accurata di come funziona il SEG. Tutte le tabelle e le spiegazioni sono là: basta solo aprire la mente a questa nuova tecnologia, per essere in grado di comprenderla ed apprezzarla.

Coloro che desiderassero contattare il Prof Searl possono scri vere al seguente indirizzo:
Professor John R. R. Searl
13 Blackburn, Lower Strand
Graham Park Estate, London, NW9 SNG, UK

Fonte: Nexus
 
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rox1951
view post Posted on 22/9/2019, 10:45     +1   -1




mai lette tante corbellerie tutte insieme !!!!!!!!! è una vergogna
 
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1 replies since 5/3/2005, 18:59   1990 views
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