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Seti & BIOASTRONOMIA

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icon11  view post Posted on 21/2/2005, 17:20     +1   -1
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Presidente Gruppo Aurora

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In uscita a Marzo per il Simposio Mondiale di San Marino la nuova rivista:

Seti & BIOASTRONOMIA

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view post Posted on 27/3/2005, 17:18     +1   -1
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L'EDITORIALE DEL' 1° NUMERO DI SETI & BIOASTRONOMIA REDATTO DAL DR. PINOTTI CON LA SUA PROVERBIALE E GRANDE SCHIETTEZZA.

CITAZIONE
Com'è noto in Italia esistono ben quattro mensili di astronomia che si dividono un mercato non certo irrilevante di utenti, per lo più compresi nell'ambito degli "addetti ai lavori" del settore, implicante l'indotto accademico-universitario, quello proprio degli astrofili e infine quello dei semplici interessati alla scienza e alla cultura.
Sono buone riviste che affrontano tutte in termini tecnici e molto pragmatici le tematiche più varie del settore privilegiando quello dell'osservazione sul campo in particolare, e che per forza di cose si somigliato tutte. Anche troppo, forse.
Non sta a noi indicarne qui pregi e pecche, che ci sono entrambi in tutte. Anzi. Non entriamo proprio nel merito, perché la rivista che avete in mano è estremamente diversa. Essa, infatti, non contiene tavole astronomiche, cieli del mese, effemeridi, tabelle varie, articoli tecnici di fotografia astronomica ed ottica, nonché consigli pratici sull'uso del telescopio e delle strumentazioni connesse o simili. No. Con tutta questa roba possono continuare a dilettarsi quanti esauriscono il loro interesse per il cielo e cosa c'è e ci può essere oltre in una pura e semplice (e un po' monotona) routine osservativa atta comunque a compensare a vario titolo a livello pratico quanto li induce a dedicare il proprio tempo libero a qualcosa di più appagante.
Questa pubblicazione è invece per chi si pone interrogativi che vanno oltre, e desidera delle risposte.
Cosa ci aspetta lassù?
Non diciamo nulla di. nuovo osservando che gli astrofili appaiono in effetti migliori degli astronomi. E non solo perché manifestano una passione, un entusiasmo (e talvolta anche una preparazione) ben maggiore di chi ha fatto dell'astronomia una professione in un contesto strutturato e universitario con tanto di stipendio e carriera. Ma anche perché sovente la loro preparazione bypassa quella dei tradizionali "professionisti" accademici che, con mezzi e fondi notevoli, non sempre raggiungono i risultati pratici conseguiti dagli astrofili.
Tante scoperte "sul campo" sono dovute ad astrofili che, poi, ricevono l'imprimatur dell'astronomia "ufficiale".
Ciò nonostante, molti di questa "manovalanza" (e usiamo, tale termine, talvolta impoliticamente usato da certi "big" dell'astronomia nostrana, con tanto affetto) sono e restano condizionati dalle strutture ufficiali, viste come ineluttabile punto di riferimento. Anche "se" non sempre lo sono.
Quando assistiamo all'indecoroso spettacolo offerto da vecchi tromboni sfiatati e imbalsamate cariatidi sul viale del tramonto che si ritrovano nel ruolo di potere che hanno solo per ragioni bassamente politiche (e in Italia, più che altrove, la politica condiziona da sempre la scienza e la ricerca) e dunque vanno a pontificare in TV o a lanciare risibili crociate dalle colonne di riviste scientifiche che danno loro corda facendo dichiarazioni (in linea con il loro vuoto interiore) che potrebbero risparmiarsi e che la realtà dei fatti smentisce, capiamo più che mai, fra l'altro, che lo spirito di Copernico non è nelle Università, ma nella ricerca sul campo.
Non per nulla sappiamo anche quanto poco certi astronomi "di grido" del Belpaese siano in effetti considerati all'estero, dove è ben più difficile vendere fumo.

Questa rivista vuole dunque essere una boccata d'aria fresca in questo clima stantio e immobilista. Pertanto, a conti fatti, non farà concorrenza a nessuno, toccando sistematicamente tematiche astronomiche, cosmologiche e tecniche "di frontiera" che altri approcciano raramente nel costante timore di "sbilanciarsi" troppo e che invece le riviste di grande divulgazione popolare (e anche di queste, in Italia, ce ne sono ben quattro) affrontano di tanto in tanto fondamentalmente per fare presa sui lettori e vendere di più.
Nostro scopo, però, non è tanto vendere, ma fare della corretta informazione anche in questo settore. E la faremo, statene certi. Con onestà intellettuale e totale assenza di pregiudizi.
A tanti interrogativi, invece di ignorarli, ghettizzarli o irriderli, cercheremo delle risposte esaurienti, informative e anche speculative. Senza deludere un pubblico sempre più vasto e sensibile a quel "di più" che non sempre si ha il coraggio o la convenienza di dire.
Noi invece lo faremo, sul vasto fronte del tema della vita nell'universo: guardando a ieri, oggi e domani. Alla ricerca di "altri" lassù e anche per meglio capire noi stessi e la realtà che ci circonda. Il che non guasta.

Nata adesso, questa pubblicazione viene da lontano, dall'impegno che per l'Italia chi scrive e Claudio Maccone, in collaborazione col SETI, già concretizzarono per primi negli anni Ottanta. E dietro di essa vi è oggi uno snello e pragmatico gruppo di lavoro denominato "S.E.T.I.", acronimo non per "Search for Extra-Terrestrial Intelligence", ma per "Seti and Exobiology Think-tank, Italy" (Think-tank Italiano per l'Esobiologia e il Seti, dove "think-tank" indica un "team di cervelli" o di "teste pensanti" interdisciplinare), espressione altresì di un gruppo redazionale e scientifico che dal 2000 organizza l'annuale Simposio Mondiale sulla Esplorazione dello Spazio e la Vita nel Cosmo di San Marino, sostenuto da adesioni e contributi seri quanto prestigiosi (si pensi all'intervento nel 2000 di un Frank Drake, "padre" del SETI) ma anche estraneo a qualunque condizionamento strutturale, associazionistico o accademico che sia. E pertanto totalmente libero.

Una rivista in più, dunque, e per il suo taglio particolare non certo una rivista di troppo, rispetto alla situazione attuale mirante a dare qualcosa di più agli appassionati di cose astronomiche e non soltanto...
In testata figurano due termini, SETI e BIOASTRONOMIA, la cui associazione da parte di chi avesse la puzza al naso si potrebbe ritenere una "ridondanza", in quanto concettualmente la Bioastronomia dovrebbe comprendere anche la ricerca SETI. Lo sappiamo benissimo.
Infatti il termine SETI cui si fa riferimento, oltre all'implicito vantaggio di evocare volutamente il tradizionale Progetto o Programma SETI a tutti noto, si riferisce proprio all'iniziativa del gruppo di lavoro omonimo esprimente questa rivista italiana di bioastronomia che opererà a livello interdiscliplinare, coinvolgendo giustamente astronomi, fisici; chimici, ingegneri, medici, biologi, geologi, psicologi, socioloqi, giornalisti scientifici e perfino filosofi e religiosi. Com'è in effetti doveroso che sia.
Anche perché, indubbiamente, quanto attiene ad un possibile (ed epocale) contatto con esseri alieni è certamente cosa troppo vasta e importante per lasciarla in mano solamente agli astronomi.
Paradossalmente, dunque, è il termine Bioastronomia che alla lunga potrebbe dimostrarsi anche inadeguato e perfino riduttivo. Come in effetti lo è la passiva sigla SETI ("Searchfor Extra-Terrestrial Intelligence"), che ci auguriamo possa tornare a ritrasformarsi nell'originaria (e attiva) CÉTI ("Contact with Extra-Terrestrial Intelligence").
Tanto è che noi ci occuperemo senza remore anche di SETV ("Search for Extraterrestrial Visitations") e perfino di SETA ("Search for Extra-Terrestrial Artifacts").
Non solo: all'occorrenza ci occuperemo anche a livello scientifico dei cosiddetti "Hessdalen like phenomena", ovvero degli scomodi e inspiegati "fenomeni atmosferici luminosi" nondimeno tecnicamente riscontrati di tanto in tanto dagli scienziati. E non solo in Norvegia.
E pure dei fenomeni astronomici anomali riscontrati in sede di skywach e di osservazione dei corpi celesti e fin troppe volte taciuti. Un vero e proprio "tabù" per chi teme indesiderate commistioni con i controversi UFO e solo a questa parola è pronto a lacerarsi le vesti. Un tabù decisamente da infrangere e che può essere infranto.
Lo ha provato la rivista COELUM, quando ha, a suo tempo, coraggiosamente accettato uno scambio di pubblicità con UFO NOTIZIARIO del Centro Ufologico Nazionale dal 1966, da noi diretta al pari della consorella ARCHEOMISTERI per questa Casa Editrice.
Infatti i lettori di COELUM, interpellati on line, contestarono a larga maggioranza chi si era scandalizzato per la cosa. E questo la dice lunga. Costoro, comunque, sono gli stessi che considerano il SETI "un sogno fantastico" o "una perdita di tempo".
Ai pavidi e prevenuti vessilliferi del conservatorismo scientifico e del conformismo accademico possiamo solo ricordare un vecchio ma illuminante slogan pubblicitario della rivista di fantascienza URANIA (Mondadori) del 1972, che testualmente recitava "TU POTRAI CHIUDERE GLI OCCHI, RIFIUTANDO LA REALTÀ. TU POTRAI RIFUGIARTI IN UN ANGOLO, TREMANDO COME UN CONIGLIO. TU POTRAI STRINGERE I PUGNI, FORTE DELLA TUA PAURA. MA IL FUTURO BUSSERÀ COMUNQUE ALLA TUA PORTA."
Appunto. Questa rivista guarda al futuro.
E il fatto è che noi, caratterizzati come siamo da 40 anni continuati di attività di successo con esperienze professionali eterogenee ed interdisciplinari tali da coniugare seriamente la ricerca aerospaziale, l'astronomia e l'astrofilia, le scienze sociali, l'editoria, i rapporti con i mass media e soprattutto quelli con i più vari Enti Istituzionali italiani e stranieri, siamo e restiamo in effetti gli unici in Italia in grado di potere dire di più con autorevolezza e cognizione di causa su determinate tematiche "di frontiera", indicando a livello divulgativo certi collegamenti fra aspetti della realtà che da sempre per prevenzione, miopia o malafede si preferisce invece o continuare a vedere "a compartimenti stagni" o addirittura non vedere affatto.
Adesso basta. Anche se il nostro scopo è non guardare agli altri ma piuttosto davanti a noi, inevitabilmente finiremo dunque col dare certo noia a qualcuno. Pazienza, nessuno è perfetto...

Comunque sia, in questo numero - che viene presentato l'11 e 12 marzo 2005 in occasione del 6° Simposio Mondiale sulla Esplorazione dello Spazio e la .vita nel Cosmo insieme al 13° Simposio Mondiale sugli Oggetti Volanti Non Identificati e i Fenomeni Connessi del 12 e 13 marzo, come sempre entrambi e consecutivamente da noi organizzati a San Marino sotto l'egida della Repubblica del Titano - ci occuperemo delle sempre più concrete possibilità di vita su Marte come pure delle inattese ed elettrizzanti ultime novità da Titano; faremo altresì il punto sul SETI oggi, Italia compresa, dal discorso dei particolari linguaggi da usare nella comunicazione extraterrestre al tema dell'emergenza mondiale indotta da un improvviso contatto alieno; affronteremo la questione degli aspetti psicologici del SETI e di quelli propri della prevenzione di disastrosi impatti astereoidali o cometari contro la Terra; ricorderemo importanti figure ottocentesche da uno Schiapparelli (che legò il proprio nome ai "canali" di Marte), a un Rajna e, in un inserto di 32 pagine dedicato a 400 anni di anomalie lunari, passeremo in rassegna e visualizzeremo i più interessanti riscontri relativi agli LPT o "fenomeni lunari transitori" ("Lunar Transient Phenomena") oggi al centro di un auspicabile "Moonwatch Project" nondimeno alla portata di tutti, astrofili e non solo.
Buona lettura, dunque, e... arrivederci!

Roberto Pinotti
Direttore del Think-tank Italiano per l'Esobiologia e il Seti (Seti and Exobiology Think-tank, Italy).


Fonte
www.edicolaweb.net
 
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Cizk0man
view post Posted on 30/3/2005, 10:08     +1   -1




Grande schiettezza, grande preparazione e grande serietà.
Il Cun e il suo presidente ne sono una conferma, nulla a che spartire con i soliti pseudo-ufologi farneticanti o cosche ufologiche che vendono fumo...quelli li conosciamo già

Cizk0man

Edited by Cizk0man - 30/3/2005, 11:10
 
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2 replies since 21/2/2005, 17:20   166 views
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