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Da Jakarta al Maremoto in Asia..Analiziamo l'ipotesi Meteorite, La causa della Strage è un Meteorite?

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Jack O'Neill
view post Posted on 27/12/2004, 15:18     +1   -1




Lo Scenario spaventoso che ci si presenta nelle zone colpite dal Cosidetto "Terremoto" mostrano un immane catastrofe, ma se non fosse opera di un movimento delle placche tettoniche terrestri ma di un impatto meteorico?

Per addentrarci in questa Teoria leggiamo questo articolo del 19 Dicembre....


Un bolide su Jakarta fa scattare l'allarme attentati

Il 3 ottobre 2002 Simon P.Worden, vicedirettore delle operazioni del Comando Strategico degli Stati Uniti, raccontò di fronte alla sottocommissione Spazio e aeronautica della Camera dei rappresentanti un episodio occorso pochi mesi prima: il 6 giugno di quell’anno, infatti, i satelliti militari statunitensi rilevarono un flash sopra il Mediterraneo. Per le caratteristiche osservate, il fenomeno indicava un’esplosione che aveva liberato una quantità di energia comparabile a quella liberata dalla bomba di Hiroshima. Le analisi successive portarono alla conclusione che si era trattato di un piccolo asteroide (fino a pochi metri di diametro) disintegratosi nell’atmosfera. Ovvero quello che viene chiamato un NEO: Near Earth Object.
Worden, poco interessato agli aspetti astronomici dell’evento, si soffermò sulle conseguenze che avrebbe potuto avere se fosse accaduto non sopra il pacifico Mediterraneo, bensì sopra l’India o il Pakistan, che all’epoca erano sul punto di scatenare una guerra che avrebbe potuto includere l’impiego di armi nucleari.
L’episodio, cui fu dato pochissimo risalto sui media, è stato recentemente ricordato in Italia da Claudio Maccone (Alenia Spazio) al Congresso Uai di Piombino e al Meeting delle Sezioni di Ricerca Uai di Forlì.
Ieri, 19 dicembre 2004, all'una e trenta ora italiana, sembra che qualcosa del genere sia nuovamente accaduto sopra il cielo di Jakarta: forti esplosioni si sono udite nella capitale indonesiana e in altre due città limitrofe (Tanggerang e Serang): subito è scattato l’allarme attentati terroristici. Testimoni hanno raccontato di aver visto immediatamente prima dei boati un oggetto luminosissimo solcare il cielo con una scia. Poco dopo l’accaduto si è compreso che nessuna esplosione era avvenuta a terra in Indonesia, e che probabilmente si era trattato di un grosso bolide. L'Agenzia di Meteorologia e Geofisica (BMG) di Bandung, Java, ha contattato le autorità indonesiane confermando la natura meteorica dell'esplosione.
La notizia è rimbalzata su centinaia di testate online di tutto il mondo, e poi nelle rotative di altrettanti quotidiani. Per un paio di giorni i NEO, e con essi tutto ciò che c’è fuori dal pianeta Terra, sono tornati a far rumore.

Fonte: U.A.I.

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Bolide sporadico fotografato da Venezia Lido il 12 agosto 1998. Raggiunse la magnitudine -12 illuminando tutto il paesaggio circostante. Dietro l'antenna è visibile Cassiopea e, a sinistra, la stella polare (Maurizio Eltri) QUI per la versione 2000 Pixel dell'immagine

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Un impatto causato da un meteorite potrebbe aver causato l'onda anomala che ha causato la strage?

E una domanda che rimarrà senza risposta?

O Forse qualcuno ci dirà cosa succede?

Una trasmissione radio intercettata nei primi di Agosto negli U.S.A. dal circuito segreto SnowBall parlava di un asteroide che avrebbe impattato sulla terra entro 146 giorni....I 146 giorni sono scaduti il 19 dicembre giorno dell'impatto della meteora a Jakarta...Che quello che ha impattato in mare sia un altro frammento del meteorite?
Dobbiamo attendererci un altro impatto?

Nell'prossimo articolo analizzeremo cosa sono i Meteoriti e i loro effetti dopo un impatto con la superficie Terrestre.

Ciao
Jack
 
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Jack O'Neill
view post Posted on 27/12/2004, 15:26     +1   -1




Il sistema solare è composto, altre che dal sole, da 9 pianeti, e dai loro satelliti, da una miriade di corpi minori.Capirne in pieno il comportamento non è semplice, e richiede uno sforzo sia osservativo che teorico non indifferente in molti circoli ci sono persone che si occupano di cercare asteroidi o comete, passando ore e ore o allo schermo di un computer analizzando immagini ccd o al binocolo alle prime luci dell'alba o alle ultime del tramonto d'altra parte i teorici, per mettere a punto un modello che renda ragione del comportamento orbitale degli asteroidi, si trovano a dover scomodare la meccanica del caos e più passa il tempo più tendono a smontare il concetto di sistema solare "semplice", con pianeti e pianetini che orbitano placidamente intorno al sole.
Si parla di oggetti come i satelliti troiani, di orbite in risonanza con i pianeti maggiori e di asteroidi "grattaterra" ci sono una miriade di oggetti che spesso passano all'interno dell'orbita della Terra, e moltissimi meteoriti di dimensioni anche importanti che, in passato, sono caduti sulla terra lasciando segni più che visibili, come il Meteor Crater in Arizona, o il Clearwater lake in canada, formato da due crateri vicini di circa 20 chilometri di diametro poi riempitisi d'acqua.
Tra gli ultimi quello di Tunguska, un oggetto di circa 50 metri di diametro, che è piombato sulla terra a 20 chilometri al secondo, si è vaporizzato a contatto con l'atmosfera, e ha scaricato su una zona della Siberia un'energia pari a quella di una bomba H di 60 megaton.
La terra è sottoposta a un bombardamento continuo di oggetti che provengono dallo spazio in media si tratta di oggetti piccoli , che possono avere dimensioni variabili da quelle di un granello di sabbia a quelle di un autobus.
Ma in realtà il sistema solare è pieno di oggetti che hanno dimensioni anche di pochi chilometri, che orbitano intorno al sole con orbite anche molto ellittiche che possono entrare anche in quella della terra. In realtà le probabilità di incontro tra un oggetto di grandi dimensioni e la terra sono molto basse, ma la possibilità, reale, esiste la terra incontra tutti i giorni moltissimi oggetti molto piccoli, che arrivano con frequenza variabile.
In corrispondenza degli sciami più intensi, come ad esempio le leonidi, la terra è sottoposta a una pioggia di frammenti rocciosi e metallici che possono avere dimensioni che variano tra quelle di un granello di polvere a quelle di un grosso sasso del diametro di diverse decine di centimetri questi oggetti impattano con la terra a una velocità che è di qualche decina di chilometri al secondo.
Gli oggetti che rischiano di impattare con la terra sono sempre (o quasi) meteore o piccoli asteroidi molto difficilmente avvengono (come invece spesso si pensa) impatti tra pianeti e comete, e qualora avvenissero sarebbero devastanti, vista la massa media delle comete.
Una cometa è una palla di ghiaccio di decine di Km di diametro, che avvicinandosi al sole, inizia a sublimare creandosi un falso nucleo di qualche decina di migliaia di Km di diametro che risplende per fluorescenza. Il ghiaccio, sublimando, si lascia dietro una scia di gas ionizzati quella blu e una scia più bianca di polveri, che , essendo grandi al massimo qualche micron vengono sospinti in direzione opposta a quella del sole dalla pressione della luce solare.
L'ultimo caso di impatto tra una cometa e un pianeta è stato quello della cometa Shoemaker-Levy, che nel 1994 si è prima frammentata e poi è caduta pezzo per pezzo su Giove gli impatti hanno creato sul pianeta (che pure non ha una superficie solida) delle tracce ben visibili
Le chiazze scure dell'immagine hanno delle dimensioni che vanno da quelle del Nordamerica a quelle di tutta la terra un impatto con la terra, quindi, avrebbe avuto conseguenze facilmente immaginabili.
La maggioranza dei corpi minori del sistema solare si trova nella fascia di asteroidi tra Marte e Giove.Le loro dimensioni sono le più varie, da qualche metro ai mille chilometri di Cerere, che può considerarsi quasi un pianeta a tutti gli effetti gli oggetti di pochi chilometri di diametro, ovviamente, sono molto abbondanti un asteroide con un diametro di centinaia di Km tende a diventare sferico, uno più piccolo tende a conservare una forma irregolare la cosa si spiega con il fatto che l'attrazione gravitazionale tende a portare un oggetto in forma sferica per minimizzarne l'energia potenziale.
Se l'oggetto è abbastanza grande la sua attrazione gravitazionale, più elevata, tende ad avere la meglio sulla resistenza dei materiali, che invece tenderebbero a conservare la forma irregolare
Esiste una classe di oggetti la cui orbita passa all'interno di quella della terra tra questi Eros, un oggetto con 13 Km di asse maggiore .
Ai margini del sistema solare si estende un'altra fascia di asteroidi, detta fascia di Kuipert, la fascia di Kuipert è una fascia asteroidale i cui oggetti si trovano distribuiti all'esterno dell'orbita di Nettuno.Le loro dimensioni tendono ad essere maggiori di quelle della fascia di asteroidi tra Marte e Giove.Molti di questi oggetti, infatti, hanno un diametro superiore a 500 Km Plutone, con i suoi 2300 Km, di fatto è considerato il più grande oggetto della fascia di Kuipert tra i corpi minori del sistema solare vanno annoverati gli oggetti che costituiscono gli anelli di Saturno, frammenti di roccia e di ghiaccio con dimensioni variabili tra qualche centimetro e qualche metro.Tutti i corpi celesti, e tra questi i pianeti, tendono ad attrarre nella propria orbita e verso la propria superficie i corpi minori che gli capitano vicino.
Questo bombardamento in realtà lascia dei segni sulle superfici dei pianeti, segni che sono chiaramente visibili sulla superficie lunare, butterata da crateri con diametri che arrivano alle centinaia di chilometri.Sulla terra, l'erosione degli agenti atmosferici e una situazione geologica più viva cancellano velocemente i segni degli impatti meteorici, che vanno cercati con più attenzione in realtà, da rilievi geologici sulla terraferma si trovano molti crateri, e si può affermare con tranquillità che probabilmente la storia della terra è stata ricca di impatti come e più di quella della luna. Le velocità orbitali sono nell'ordine dei 10-50 Km/s, e la terra si muove a 30 Km/s.
un corpo nella sua orbita, quindi, cade sulla terra a una velocità compresa tra i 10 e i 70 Km/s.
Come esempi, si può ricordare che un proiettile di pistola va a 300 m/s, una formula 1 a 90-100 m/s
Oltretutto un meteorite di 20 metri di diametro pesa 20000 tonnellate, e uno del diametro di un Km circa 2,5 miliardi di tonnellate.
Per avere un'idea si può citare che un'automobile pesa circa una tonnellata, un tir 20, e un proiettile anticarro 3 Kg. Un meteorite fa danni perché scarica a terra la sua energia cinetica, che è uguale alla metà della sua massa per la velocità al quadrato ricordando che la massa è proporzionale al raggio al cubo, si fa presto a calcolare che un meteorite di 10 metri di diametro rilascia un'energia pari a quella della bomba di Hiroshima (12 Kiloton), un meteorite di 50 metri di diametro un'energia di 20-40 Megaton il fatto è che la probabilità d'impatto è abbastanza bassa si può affermare che un oggetto del diametro di 50 metri cada sulla terra una volta ogni 1000 anni, e uno di 500 metri una volta ogni 100000 anni.
Oltretutto il 79% della superficie terrestre è costituito da acqua.
Quindi a differenza di quanto avviene nei film che vengono proposti su eventi di questo genere, la probabilità che un meteorite cada in una zona abitata è molto bassa se a cadere sulla terra con un diametro compreso all'incirca tra i 10 e i 100 metri, se questo cade sulla terra si possono avere due tipi di cratere: un cratere semplice, in cui la terra viene semplicemente sbalzata ai lati, o un cratere complesso.
Un cratere complesso si ha quando viene liberata una quantità maggiore di energia, che riscalda il terreno al punto da farlo comportare come se fosse un fluido la meccanica a questo punto è la stessa che si ha quando si fa cadere una goccia in un bicchiere.
In questi crateri si forma una montagnetta centrale.
Un esempio di cratere semplice è il Meteor Crater in Arizona.
Ha un diametro di circa 1200 metri, e si pensa sia stato formato dall'impatto di un meteorite di circa 50 metri d diametro.Se l'impatto avviene in mare l'energia viene depositata in acqua, e si crea un'onda alta fino a qualche centinaio di metri (tsunami) che si abbatte sulle coste intorno a volte, invece il meteorite si sbriciola in aria, cedendo tutta la sua energia ad un'onda d'urto che si abbatte poi sul terreno, com'e avvenuto a Tunguska, in Siberia, nel 1908.
Se già un oggetto di dimensioni ridotte (50 metri di diametro) può causare danni ingenti a livello locale, un oggetto del diametro di qualche centinaio di metri può fare danni a livello globale a titolo di confronto, l'esplosione del vulcano Krakatoa, nel 1878, liberò un'energia corrispondente a 250 Megaton. L'esplosione si sentì a più di 1000 Km di distanza, e lo tsunami provocato si abbattè sulle isole vicine, provocando 36000 morti solo a Giava, e vennero immessi nell'atmosfera miliardi di tonnellate di polveri. Impatti di questo tipo possono sollevare una quantità di polveri tali da rendere l'atmosfera meno trasparente per un lungo periodo all'inizio degli anni '90 l'esplosione del vulcano Pinatubo diminuì la trasparenza dell'atmosfera per mesi.Un impatto di un oggetto di grosse dimensioni potrebbe sollevare una coltre di nubi che oscurerebbe il cielo per mesi.E' il caso classico di "inverno nucleare".
Si pensa che, in caso di guerra nucleare totale, le polveri sollevate oscurerebbero il cielo per mesi, abbassando di molto la temperatura al suolo, e uccidendo le piante che non potrebbero più fare fotosintesi. Inutile dire che con la morte delle piante avrebbero non pochi problemi di sopravvivenza tutti i mammiferi superiori, uomo compreso si pensa che 65 milioni di anni fa, in corrispondenza con la scomparsa dei dinosauri, ci sia stato un impatto con un oggetto del diametro di qualche chilometro, che avrebbe generato un lungo "inverno nucleare" con ovvie conseguenze. A supporto di questa tesi soprattutto due dati empirici.
Un cratere del diametro di 170 chilometri trovato in corrispondenza dello Yucatan, che viste le dimensioni, non è stato eroso dall'azione dell'atmosfera, ma è stato camuffato dall'orogenesi della zona.Si pensa che questo impatto abbia diffuso nell'atmosfera una quantità tale di polveri da oscurare la luce del sole per almeno qualche mese.
Oltretutto, in corrispondenza degli strati geologici del periodo, si trova una quantità superiore alla media di Iridio, che è un elemento di cui sono molto ricchi gli asteroidi sulla terra non ci sono tracce di eventi più traumatici, ma sulla luna e su altri corpi celesti, come mimas, sono presenti tracce di impatti che hanno generato crateri con un diametro di quasi 1000 chilometri.

Ciao
Jack
 
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semiconductor
view post Posted on 28/12/2004, 12:43     +1   -1




Scusate l'intromissione ma chi è sto cane schifoso che ha fatto il copia incolla del topic e lo ha postato in mezza rete ?
Vorrei tanto fargli i complimenti.
Jack grazie sempre per la tua tempestività e la passione che ci metti per il forum

ciao
 
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Jack O'Neill
view post Posted on 28/12/2004, 20:09     +1   -1




CITAZIONE
Jack grazie sempre per la tua tempestività e la passione che ci metti per il forum    


Ciao
Dan

Lo sai per me è sempre un piacere contribuire all'espansione del Forum


CITAZIONE

ma chi è sto cane schifoso che ha fatto il copia incolla del topic


Quel Cane farebbe bene a nascondersi nell'angolo più buio dell'universo perchè se mi capita sotto le mani di lui rimane solo la cenere.

Ciao
Jack
 
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Jack O'Neill
view post Posted on 28/12/2004, 21:45     +1   -1





Aggiornamento:

Terremoto in Asia: leggero spostamento dell'inclinazione dell'asse terrestre


Lo annuncia Giuseppe Bianco, direttore del Centro di Geodesia Spaziale di Matera

28 dicembre (20:20) - Il Centro di Geodesia Spaziale dell'ASI di Matera ha annunciato oggi pomeriggio un leggero spostamento dell'inclinazione dell'asse terrestre, successivo al terremoto che il 26 dicembre ha colpito le coste del continente asiatico. Giuseppe Bianco, direttore del Centro, racconta a UAI-ASTROnews: "Lo spostamento è dell'ordine di appena due millesimi d'arco, pari a circa 5 o 6 cm di spostamento lineare".

Come sono stati raccolti i dati?
"Il Centro di Geodesia Spaziale di Matera fa parte della rete dell'International Laser Ranging Service (ILRS) dell'International Association of Geodesy, costituita da circa quaranta stazioni di rilevamento. I dati, raccolti tramite la rete ILRS ed elaborati dal Centro di Matera, sono recentissimi e ancora in attesa di conferma, essendo stati ottenuti alle 12 di oggi. Lo spostamento è evidente solo in direzione Y, ovvero alle longitudini 90° e 270°. Su Greenwich, invece, è praticamente assente".

Gli effetti sul clima, per una variazione dell'inclinazione dell'asse terrestre di pochi millesimi di grado, sono irrilevanti. "Occorre ricordare che le normali variazioni dovute alla nutazione, ossia alle oscillazioni di breve periodo dell'asse terrestre, sono ben più intense" aggiunge Bianco.

Non è ancora stata accertata la possibile variazione nella durata del giorno terrestre, che secondo Richard Gross del Jet Propulsion Laboratory potrebbe essere aumentata di circa 3 milionesimi di secondo, un valore che sembra tuttavia piuttosto elevato. Più in generale, resta da confermare la dinamica esatta dei movimenti tellurici che continuano ad interessare l'Oceano Indiano: sono ormai 43 i maremoti più intensi del quinto grado della scala Richter occorsi dal 26 dicembre ad oggi.

L'ultimo bollettino di allerta del Pacific Tsunami Warning Center informa che parte dell'energia liberata dal maremoto di domenica scorsa ha interessato il bacino dell'oceano Pacifico (probabilmente passando a sud dell'Australia), causando fluttuazioni tuttora in corso nel livello del mare: in Cile (50 cm a Callao), Nuova Zelanda (65 cm a Jackson Bay), California (22 cm a San Diego), con un massimo di 2,6 metri a Manzanillo, Messico, probabilmente a causa di risonanze locali. Il fenomeno proseguirà nei prossimi giorni fino alla totale dissipazione dell'energia liberata dalla scossa tellurica.

Fonte: U.A.I.

I dati elaborati dal Centro di Geodesia Spaziale di Matera sono stati raccolti attraverso la rete dell'International Laser Ranging Service (ILRS)
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danieledel
view post Posted on 29/12/2004, 18:57     +1   -1




Tom Bosco conferma l'ipotesi dell'asteroide:
http://www.freeforumzone.it/viewmessaggi.a...=14417&idd=5677
Cordiali saluti.
Daniele Dellerba.
 
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Jack O'Neill
view post Posted on 29/12/2004, 20:43     +1   -1




Grazie Daniele per il Link

Leggiamo parte dell'articolo di Tom Bosco.....

Da Nexus :
La Festa è Finita
Di Tom Bosco


Devo confessare che alle prime notizie dell’immane disastro avvenuto nell’Oceano Indiano, la prima cosa che mi è balenata in mente è stato l’aspetto tragicamente ironico della vicenda. Una mazzata tremenda alle ultime illusioni di quella parte di umanità che, sorda e indifferente alle sofferenze di tutto il resto del pianeta, pensava di potersi impunemente rifugiare nei propri esclusivi paradisi tropicali e stordirsi con un falso benessere, dimenticandosi di tutte le tragedie, le ingiustizie e la violenza di questo nostro mondo. Un segno dei tempi, insomma, che si preannunciano quanto mai incerti tranne che in una cosa: la certezza che non vi sono più certezze.

Sia quel che sia, se ne parla come del più grande terremoto dell’era moderna, che con la sua potenza di 9,2 sulla scala Richter ha generato uno tsunami che ha devastato le coste dello Sri Lanka, dell’India, delle Maldive, della Tailandia, dell’Indonesia, di Singapore. La faglia in corrispondenza di Sumatra, dove il sisma ha avuto origine, si è spaccata lungo più di mille chilometri, un fenomeno mai osservato in precedenza.

L’evento presenta alcune anomalie, come sottolinea giustamente Galileo Ferraresi quando nota che “…il movimento sottomarino ha creato un'onda concentrica che si è espansa per l'Oceano Indiano; e qui sta il problema, perché l'onda è arrivata a Phuket (600 Miglia), a Sri Lanka (500) miglia, alle Maldive (1100 miglia), alle Seychelles (2500 miglia), in Somalia e Kenia (3000 miglia) ma non ha raggiunto le coste dell'Australia (2200 miglia). Si dice…che i massimi scienziati mondiali hanno riscontrato una serie di vibrazioni della crosta terrestre, e secondo alcuni ci potrebbe essere anche uno spostamento dell'asse terrestre. Ma questi, signori, sono tutti sintomi dell’impatto di un asteroide, per l'esattezza di un piccolo asteroide (forse 100 metri di diametro) che, provenendo da est sud est ha impattato la Terra 300 miglia a ovest di Sabang (Sumatra). Dico ciò perché le onde non sono state concentriche e circolari ma evidentemente l'acqua è stata spinta verso WNW colpendo solo marginalmente la Tailandia e per nulla l'Australia. Non si è mai sentito parlare di un terremoto che abbia provocato vibrazioni e spostamenti dell'asse terrestre. Solo un impatto astrale può provocare come reazione un movimento precessionale e quindi uno spostamento dell'asse terrestre…”

Ipotesi interessante, ma allora le spaccature della faglia come si spiegano? C’è anche da notare come la singolare coincidenza di questo evento stia dando fiato alle trombe di coloro che da alcune settimane sostenevano l’imminente spostamento dell’asse terrestre dovuto alla vicinanza del famoso Decimo Pianeta. Se ci aspettiamo una risposta dalla scienza, comunque, andiamoci piano perché ultimamente non se la passa molto bene. Avete presente quella Teoria del Big Bang che per decenni ha infarcito la letteratura scientifica e ci è stata presentata come la più solida spiegazione sulle origini dell’Universo? Be’, sembra che delle recenti osservazioni ne abbiano demolito la tesi di fondo, ovvero l’interpretazione Doppler dello spostamento verso il rosso: sebbene quasi tutte le galassie osservate siano caratterizzate da tale spostamento, questo non fornisce una misurazione affidabile della loro velocità o, indirettamente, della loro distanza. Infatti, quasar e galassie con spostamenti diversi si trovano fisicamente vicini fra loro e appaiono collegati da filamenti di materia. Il Big-Bang è stato smontato tramite osservazione diretta, ad esempio un quasar con un elevato spostamento verso il rosso di fronte a una galassia nelle vicinanze.
 
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danieledel
view post Posted on 30/12/2004, 11:21     +1   -1




Tsunami e base atomica di Diego Garcia...

http://www.freeforumzone.it/viewmessaggi.a...=14417&idd=5694
 
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view post Posted on 30/12/2004, 12:21     +1   -1
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Presidente Gruppo Aurora

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Ciao Jack.
Leggendo l'intervento di Tom Bosco ho ricordato la chiacchierata di alcune notti fa, e la stima delle dimensioni dell'asteroide è pressappoco quella di cui mi parlavi (150mt), ma non ricordo bene di quali dimensioni si parlava in quella famosa intercettazione radio che mi hai fatto sentire.....
La gente continua a bere le balle che raccontano alla tv ignorando molti aspetti della cosa.....ma tant'è.....ecco il risultato del grande indottrinamento che Piero Angela & c. portano avanti.....dico alla gente: "continuate a rincoglionirvi con Quirk Quork Quark" che ce la potete fare.....

ciao
Fox
 
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semiconductor
view post Posted on 30/12/2004, 12:31     +1   -1




Amici cari un saluto.
Ho sentito parlare di spostamento dell'asse terrestre quantificato prima in millimetri e poi in centimetri.
Cazzo.
La serie delle fregnacce continua senza un attimo di pausa.
Vorrei tanto sapere come cavolo fanno ste stime di misura così ridotta le avrà per caso fatte Piero Angela col figlio ?
Eh si perchè loro c'hanno pure il satellite e sponsorizzato dal Cicap.
 
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view post Posted on 30/12/2004, 12:34     +1   -1
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Io invece sono curioso di sentire il "mirabolante" ed "illuminante" parere dall'uomo con la paresi facciale....Polidoro/Pomodoro.
Sono in trepidante attesa di un suo intervento su cicap.org.
 
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Jack O'Neill
view post Posted on 22/1/2005, 13:48     +1   -1




Un Nuovo aggiornamento con articoli firmati da Tom Bosco & Pablo Ayo.

Buona Lettura

Jack O'Neill


CITAZIONE
Le verità nascoste
di:Tom Bosco


Da quanto ho potuto osservare in questi giorni, la “mazzata” inferta dallo Tsunami alla consapevolezza globale del genere umano sembra abbia avuto il positivo effetto di risvegliare un gran numero di persone dal torpore coscienziale che sembra avvolgere come una cappa la nostra cosiddetta civiltà. Si comincia a comprendere sempre di più quanto siamo interdipendenti e legati allo stesso destino planetario, caratterizzato da cambiamenti di portata epocale ormai talmente evidenti da non poter più essere negati.
I mezzi d’informazione sembrano aver adottato la strategia della “normalizzazione”, dando ad intendere che l’umanità è destinata a convivere con gli imminenti cambiamenti climatici indotti dal riscaldamento globale di origine industriale, e trattano quasi come una curiosità il fatto che a Mosca ci siano stati i dieci giorni consecutivi più caldi mai registrati nella storia, numerosi gradi al di sopra delle medie stagionali. In tutto il mondo, gli alpinisti raccontano dei ghiacciai che si stanno sciogliendo, mentre ben poco si parla dell’insolita attività solare, particolarmente intensa in questi giorni con forti emissioni sulla banda X.

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E mentre nelle zone tailandesi colpite dallo Tsunami si moltiplicano le segnalazioni di fantasmi delle vittime che fanno avvertire la loro presenza in quei luoghi nei modi più svariati, in India le popolazioni dei villaggi presso le città di Khopoli, Uran e Panvel sono state testimoni di una palla di fuoco dal cielo, probabilmente un meteorite, che precipitando avrebbe addirittura prodotto una piccola scossa sismica. Non vi sembra un copione già visto? Ultimamente segnalazioni di eventi di questo e di altri tipi si stanno moltiplicando, a indicare quanto meno che qualcosa di realmente anomalo sta succedendo sul (e al) nostro pianeta.
Nel frattempo in Iraq, alla faccia di chi si ostina a sostenere che il 30 gennaio vi saranno regolari elezioni, siamo arrivati alla farsa: di molti candidati non si potrà conoscere l’identità sino al momento del voto! Poco male, visto che ormai ben 53 partiti e organizzazioni politiche locali e 30 individui, contrari ad elezioni sotto occupazione statunitense, hanno chiesto di essere rimossi dalle liste elettorali…
Per quanto riguarda quello che veramente accade laggiù, se si deve dar credito alle fonti della resistenza, le perdite sono assai più elevate di quanto dichiarato dall’amministrazione statunitense: il Pentagono ha rilasciato un rapporto aggiornato al 14 gennaio, secondo il quale sinora le perdite durante l’occupazione ammontano a 1.361 morti e oltre 10.000 feriti; c’è chi invece sostiene che i dati reali siano circa 6.000 e 48.000 rispettivamente. Riesce difficile dar credito a queste cifre, ma le immagini che giungono da laggiù (e che i media occidentali si guardano bene dal diffondere) non aiutano certo a fugare queste stime…

Fonte: Nexus





CITAZIONE
Onde anomale e piani orbitali
di: Pablo Ayo


E, se come asserisce qualcuno, a generare lo tsunami fosse stato un impatto meteorico, questo lascerebbe presagire quello che già nell’ambiente si sa fin troppo bene: già dai tempi biblici le profezie parlano non di un meteorite, ma di uno sciame meteorico, stelle che cadono dal cielo come chicchi di grandine scrollati da un albero. E in tal caso, dovremmo attendercene degli altri.

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Un impatto generato dalla caduta di un meteorite o asteroide, proveniente da un senso opposto a quello della rotazione del pianeta, lo avrebbe sicuramente ‘frenato’ nella sua corsa nello spazio. Dato che la zona di tale impatto è quella equatoriale dell’Oceano Indiano, essendo la Terra inclinata di lato, un ‘freno’ in quella zona farebbe in effetti sopravanzare la massa dell’emisfero nord, inclinando di un pò l’asse terrestre, cosa che in effetti è successo. Un risultato del genere sarebbe molto più difficilmente spiegabile con un terremoto, seppure di straordinaria potenza.
Altri impatti meteorici di questo tipo potrebbero frenare ulteriormente la corsa nello spazio del nostro pianeta, inclinando maggiormente l’asse terrestre, il quale finirebbe inevitabilmente per offrire ai cocenti raggi solari uno dei due poli. Basterebbe anche solo un’inclinazione di pochi gradi per innescare un brusco scioglimento dei ghiacciai, e di conseguenza, una volta che questi ricadessero negli oceani sotto forma di pioggia, l’innalzamento repentino del livello del mare, con relativi nuovi tsunami e inondazioni. Inoltre, l’enorme massa d’acqua allo stato fluido e la scomparsa del pak artico, autentico contrappeso nel bilanciamento del nostro mondo, renderebbe la terra terribilmente soggetta alle forze gravitazionali degli altri pieneti e della luna, rendendo il suo percorso orbitale - per un certo lasso di tempo - fortemente instabile, come fosse una palla da biliardo troppo oliata.

Fonte: Nexus


Edited by Jack O'Neill - 22/1/2005, 13:49
 
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semiconductor
view post Posted on 2/2/2005, 16:56     +1   -1




Qualcuno sapeva dello tsunami, chi ha taciuto?

di Pietro Greco

Il signor Suparerk Tansriratanawong, direttore del servizio meteorologico della Thailandia, è stato licenziato in tronco. Il servizio meteorologico del paese asiatico ha competenza anche sulle rilevazioni sismiche e oceanografiche. E così ora il signor Tansriratanawong deve rispondere a una precisa domanda del Primo Ministro Shinawatra: «Quando Sumatra è stata colpita lo scorso 26 dicembre da un terremoto di magnitudo nove, si sapeva che sulle coste thailandesi poteva arrivare uno tsunami. Perché, allora, non ci furono allarmi?»
Il Primo Ministro è stato perentorio: «Voglio sapere la verità».
Il governo thailandese ha avviato un'inchiesta che deve accertare le ragioni per cui quella mattina non ci fu nessun allarme tsunami. I giornali di Bangkok sostengono che il Servizio meteorologico nazionale possedeva dati utili, ma ha preferito evitare l'allarme per non danneggiare il turismo. È andata davvero così? Non lo sappiamo. Tuttavia il licenziamento del signor Tansriratanawong ripropone - a tutto campo - la stretta attualità della domanda del Primo Ministro della Thailandia: chi in giro per il mondo quella mattina ha saputo in tempo reale o, comunque, utile del terremoto di magnitudo devastante avvenuto nell'Oceano Indiano? E perché quell'informazione non si è trasformata in allarme per tentare di salvare decine di migliaia di persone a rischio?
Occorrerebbe una rigorosa indagine estesa a tutto il pianeta per rispondere in maniera puntuale e costruttiva a questa semplice domanda. Qualche punto da chiarire, tuttavia, siamo già in grado di proporlo.
Sappiamo, per esempio, che il «Pacific Tsunami Warning Center» di Honolulu possedeva qualche informazione, sia pure non completa. Solo 15 minuti dopo il terremoto, infatti, ha emanato un bollettino dando notizia di un terremoto di magnitudo superore a 6,5. E sappiamo anche che, mentre ancora l'onda era in viaggio verso le coste del Bengala, il computer del signor Vasily V. Titov, matematico in forze a un laboratorio oceanografico di Seattle, aveva già elaborato una rappresentazione esatta della forza del sisma e delle onde anomale che aveva prodotte. Ma gli americani non erano gli unici in possesso di informazioni utili. Anche in Giappone qualcuno sapeva. Al Matsushiro Seismological Observatory, un centro che ha come obiettivo quello di rilevare in tempo reale qualsiasi terremoto in qualsiasi parte del mondo, gli strumenti rilevarono un sima di magnitudo pari almeno a 8.0 al largo di Sumatra. E il signor Masashi Kobayashi, un geofisico dell'osservatorio, immediatamente capì che associato a un terremoto di tale potenza c'era il rischio tsunami. Dove e perché le informazioni utili in possesso del signor Masashi Kobayashi si sono arenate?
Domanda ancora più inquietante se dal Pacifico ci si sposta nell'Oceano Indiano. Non è vero che le nazioni che affacciano su quel mare siano del tutto sprovvedute di centri scientifici adatti a capire, in tempo reale, cosa stava accadendo. Se il governo della Thailandia ha licenziato il direttore del centro meteorologico è perché in quel paese c'erano le condizioni, almeno teoriche, per sapere e, forse, per allertare.
Situazione analoga in Indonesia, dove esiste un centro sismologico nazionale. La verità è, come si può leggere nel sito dell'«ASEAN Earthquake Information Center» di Giacarta, che molti paesi di quell'area possiedono centri sismologici nazionali, alcuni dei quali sono abbastanza moderni. In grado di rilevare un terremoto in tempo reale. Come, forse, è successo in India. Dove l'osservatorio sismico che il Geological Survey of India possiede a Jabalpur ha registrato in data 26 dicembre 2004 un terremoto con epicentro al largo di Sumatra - latitudine 08.753 Nord e longitudine 91.576 Est - di magnitudo 8.6 avvenuto alle ore 1.00 locali. I geofisici indiani, dunque, possedevano informazioni utili? E se sì, dove queste informazioni si sono bloccate prima di diventare allarme?
Nei giorni immediatamente successivi al terremoto l'«International Action Center», un'organizzazione pacifista fondata da Ramsey Clark, ex Attorney General degli Stati Uniti, ha accusato la NOAA (l'agenzia che coordina gli studi oceanografici e atmosferici negli Usa) di «criminale negligenza» per aver informato del rischio tsunami la base militare americana nell'isola di Diego Garcia, nel cuore dell'Oceano Indiano, ma di non essersi preoccupata di avvertire le altre nazioni. Non sappiamo se questa accusa corrisponde a verità. Probabilmente no. Tuttavia suscita qualche domanda. I militari americani a Diego Garcia (dove esiste un Centro meteorologico e oceanografico della Marina militare) sapevano? E, più in generale, i sistemi militari di sorveglianza con cui non solo gli Stati Uniti, ma anche altre potenze come la Russia e la Cina, scrutano ogni centimetro cubo di ogni oceano e mare, avevano informazioni utili? E, se sì, le hanno trasmesse a qualche autorità civile?
Ecco sarebbe opportuno che una grande e trasparente inchiesta internazionale, senza toni da caccia alle streghe ma anche con una certa determinazione e precisione, rispondesse alla domanda di Thaksin Shinawatra: «Quando Sumatra è stata colpita da un terremoto di magnitudo nove qualcuno sapeva che avrebbe prodotto uno tsunami. Perché allora non ci sono stati allarmi?». Noi, come il premier thailandese, vogliamo sapere la verità.


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Fonte: www.unita.it

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Edited by semiconductor - 2/2/2005, 16:57
 
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Maremoto in Asia
Rallentamento della rotazione terrestre o meteorite?


Marcello Pamio – 29 dicembre 2004

Non ci sono parole per descrivere e commentare le immagini - che così gentilmente la televisione continua a veicolarci - dell’immane disastro accaduto il 26 dicembre scorso in Asia. Le ultime agenzie di stampa parlano di almeno 60mila morti, ma le previsioni più realistiche sono molto più infauste! Il terremoto con epicentro nell’Oceano Indiano ha avuto un’intensità che ha raggiunto gli 8,9 gradi della scala Richter[1], e le coste più devastate dal Tsunami che si è originato (una onda alta 30 metri) sono state quelle dell’Indonesia (27.000 morti), Sri Lanka (18.700), India (10.500), Thailandia (7.500), Maldive (55), Malesia (65) e perfino dell’Africa: Kenya (2 morti), Somalia (40)[2].
Il giorno di Santo Stefano non è nuovo a queste catastrofi: il 26 dicembre dello scorso anno a Bam nell’Iran occidentale un terremoto di magnitudo 6,5 ha provocato oltre 41mila morti, e andando indietro nel tempo, lo stesso medesimo giorno del 1939 in Turchia un terremoto ha distrutto la vita a 33mila persone! Più che un giorno di festa sembra un giorno nefasto!

Numerologia a parte le cose che hanno colpito l’attenzione nell’ultimo disastro sono state almeno un paio: la prima riguarda la caduta di meteoriti proprio nelle vicinanze dell’epicentro del terremoto qualche giorno prima. Non so quanti hanno sentito questa notizia, ma il 19 dicembre 2004, quindi una settimana esatta prima della catastrofe, nella capitale dell’Indonesia, Giakarta, e in altre due città limitrofe, sono stati visti precipitare alcuni meteoriti. Le notizie come al solito, sono poche e frammentarie, ma la denuncia è stata data alla radio da Muji Raharto, un esperto dell’osservatorio astronomico Boscha di Bandung a ovest dell’isola di Giava[3], che ha anche specificato, come il meteorite fosse ben visibile in pieno giorno.
La seconda riguarda le dichiarazioni dell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, secondo le quali “il catastrofico sisma è stato talmente violento da modificare in modo considerevole l’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre”[4]. I risultati preliminari parlano di uno spostamento di 2 millesimi di secondo d’arco, che equivarrebbe, a uno spostamento lineare di ben 5-6 centimetri! Potrebbe sembrare questo uno spostamento di poco conto, e invece è qualcosa di molto preoccupante perché se verrà confermato potrebbe comportare ripercussioni a livello climatico globale (ricordiamo che il nostro clima dipende proprio dall’inclinazione dell’asse!).

Può essere stato l’impatto di uno o più meteoriti ad aver innescato il disastro, o sono delle semplice coincidenze? Per il vicedirettore dell’Istituto di Fisica Terrestre a Mosca, il Prof. Aleksandr Ponomariov non centrano nulla corpi celesti esterni, perché la causa sarebbe da imputarsi alla rotazione terrestre. Proprio così. Secondo l’esperto russo il rallentamento della rotazione della Terra avrebbe originato non solo il maremoto ma anche i “più recenti cataclismi tettonici”[5]. Questa è un’ulteriore conferma alle teorie di Greg Braden, il quale da diversi anni parla del rallentamento costante della rotazione del nostro pianeta.
Il geologo poi si spinge oltre, ipotizzando addirittura il rallentamento della velocità di rotazione della Terra fino al punto di fermarsi, per poi ripartire invertendo il senso di marcia. Cioè se prima girava da ovest verso est, da quel giorno in poi girerà da est verso ovest.
Nell’attesa o meno di questo fenomeno astronomico (con tre giorni di buio o di luce?), la cosa che salta agli occhi è come in questi ultimi mesi la Terra è stata oggetto di fenomeni concreti come terremoti e maremoti, attività vulcanica, uragani e scioglimento dei ghiacciai!
Qualcuno potrà obiettare che sono cose naturali sempre accadute in passato. Certo. Anche le epoche glaciali (noi viviamo in una periodo interglaciale) si sono sempre verificate, ma se ai cambiamenti della Natura ci mettiamo pure lo zampino nostro (emissioni a iosa di gas serra, inquinamento ambientale, ecc.), le cose invece di semplificarsi si complicano eccome.


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[1] La scala adottata dai sismologi per misurare l'intensità di un terremoto è la Richter. Contrariamente alla vecchia scala Mercalli, basata sulla constatazione degli effetti provocati dal terremoto, la scala Richter è l'unica che abbia valore scientifico perché basata sul valore dell'energia liberata dal sisma, espressa nella magnitudo. Ideata nel 1935 dal sismologo americano Charles Richter, l'omonima scala non prevede un valore massimo. Tuttavia si ritiene estremamente difficile che un terremoto possa superare il valore di 9, un valore molto vicino cioè alla magnitudo del terremoto che oggi ha colpito il Sud-Est asiatico. Tra un valore e l'altro della scala c'e' una differenza di energia di circa 30 volte.
[2] Dal sito della Rai News 24: www.rainews24.it
[3] ANSA del 19 dicembre 2004
[4] ADNKRONOS del 28 dicembre 2004
[5] ANSA del 28 dicembre 2004


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