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L'ESPERIMENTO FILADELFIA

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view post Posted on 12/11/2004, 12:58     +1   +1   -1
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Esperimento Philadelphia, fantasia?

Articolo di Mauro Paoletti per EdicolaWeb

La possibilità di compiere viaggi a ritroso nel tempo, o in altre dimensioni, ha sempre affascinato l'uomo, ed è il tema ricorrente della letteratura fantascientifica e di molti lavori cinematografici, fra i quali: "Ritorno dalla 4a dimensione", "Ritorno al futuro", "Timecop", "Star Trek Primo contatto", "L'esercito delle 12 scimmie" e "Philadelphia Experiment". Quest'ultimo, contrariamente agli altri, totale frutto delle fantasie dei registi, trova qualche "attinenza" con una realtà. Sotto quest’etichetta, infatti, era codificato un esperimento riguardante i campi elettromagnetici, condotto dalla Marina Americana nell'ottobre del 1943, per mezzo del quale si tentava di mettere in pratica la teoria di Einstein dei campi unificati.
Tale teoria enuncia che, nel creare un campo elettrico in un rocchetto, si spinge un campo magnetico, in quello elettrico. Dato che ogni campo occupa un piano di spazio, e i piani devono essere tre, verrebbe ad esistere anche un piano gravitazionale. Questo terzo campo potrebbe essere generato collegando fra loro dei generatori elettromagnetici, capaci di produrre un impulso magnetico utilizzando il principio di risonanza.
L'esperimento fu eseguito a bordo del cacciatorpediniere "Eldridge D173", completo d'equipaggio.
Furono usati generatori magnetici De Gausser insieme a generatori pulsanti e non. Nel momento in cui l'esperimento fu avviato, si generò una luce, una nebbia di luminescenza tendente al verde, uguale, stando alle numerose testimonianze, a quella descritta in molti strani e inspiegabili fenomeni avvenuti nella zona delle Bermude. Tale "nebbia" avvolse la nave che scomparve alla vista degli osservatori situati a bordo delle vicine navi S.S.Andrew Furuseth e S.S. Malay.
Si originò un campo di forma sferica schiacciato ai poli, di circa 100 metri d’ampiezza, all'interno del quale rimase, come unica cosa visibile, l'impronta di uno scafo immerso nell'acqua.
Secondo le testimonianze, chi si trovava dentro la sfera poteva vedere tutto, come non vi fossero state mutazioni, pur muovendosi, in pratica, nel nulla.
Con tale esperimento fu raggiunta la totale invisibilità e, sembra cosa non preventivata, lo spostamento di materia da un luogo ad un altro.
L'Eldridge fu vista apparire e sparire a Norfolk, in Virginia.
In conseguenza di questo, l'equipaggio subì un effetto devastante che proseguì anche quando l'esperimento ebbe fine. Gli uomini sparivano e riapparivano improvvisamente, in ogni luogo: a casa, per strada, al bar, sotto gli occhi esterrefatti dei presenti. Per facilitare il loro "ritorno" si doveva praticare una tecnica detta "sovrapposizione delle mani", ossia toccare prontamente lo sventurato per far cessare l’insolito fenomeno.
Molti ebbero problemi psichici, altri furono internati in ospedale, uno sparì davanti ai familiari e non riapparve più.
Chi parlò dell'accaduto fu un certo Carl Allen, e lo fece inviando lettere (sulle cui buste il nome del mittente rispondeva a Carlos Miguel Allende) al Dr. Morris Jessup, astronomo e ricercatore, autore del libro "The Case For The Ufo".
Allen fece riferimento ad esperimenti effettuati dalla Marina al Philadelphia Navy Yard. Jessup; a sua volta era in corrispondenza con Manson Valentine, oceanografo, archeologo e zoologo, al quale riferì sulla vicenda.
Per dovere di cronaca dobbiamo aggiungere che Valentine fu contattato dallo scrittore Charles Berlitz e la storia riportata una prima volta nel 1974 nel libro "Bermuda triangolo maledetto"; una seconda nel 1977 in "Senza traccia" e infine nel 1980 in "Philadelphia Experiment: Project Invisibility", scritto insieme a William Moore.
Da Berlitz sappiamo che Jessup venne convocato a Washington dove gli fu mostrata copia del suo libro che riportava ai margini delle annotazioni scritte a mano; in una calligrafia riconobbe quella di Allende (singolare come Allende diventi Allen; da cui Alien). Sembra anche che tale Allen abbia successivamente confessato che tutta la storia fosse esclusivamente una sua invenzione.
Carlos Meredith Allen è il vero nome di Carlos Miguel Allen, nato a Springdale, Pensilvania il 31 maggio 1925. Per coloro che hanno indagato a lungo su tale personaggio risulta difficile stabilire il grado di credibilità di quanto egli ha raccontato. Sembra comunque accertato che la prima nave su cui s’imbarcò fosse la S.S. Andrei Furuseth. La prima lettera inviata a Jessup è andata perduta, ma secondo William Moore in tale missiva Allen parlava di antigravità, nella seconda accennò alla storia dell’esperimento Filadelfia asserendo che al tempo si trovava a bordo della Furuseth.
Alla morte di Jessup iniziò una corrispondenza con Jacques Vallee citando un episodio occorso alla S.S.Maylay che nel giugno del 1947 rimase gravemente danneggiata in seguito all’esplosione di un UFO. Allen si trovava a bordo di quella nave.
Allen inoltre ha dichiarato che Morris non si è suicidato nel 1959 perché lui lo incontrò due anni dopo. Nel 1986 rilasciò un’intervista titolata "Confessione sul letto di morte", ma in effetti morì il 5 marzo 1994, a 68 anni, in Colorado.
Nella sua vita non ha mai menzionato il nome della nave oggetto dell’esperimento. Sembra che nel 1970 abbia rivelato a Moore che la nave era il DE173. In una lettera spedita a Robert Goerman nel 1979 specificò che vi erano due "De-173". In seguito, ai propri genitori, confidò che il "De-173" faceva parte del convoglio del 1943, ma fu il "De-168" che venne reso invisibile e lo ribadì anche nel 1986.
Il De-168 era la S.S. Amick. Partita nel settembre del 1943 per un addestramento nelle Bermuda, non poteva far parte del convoglio dell’ottobre con l’Eldridge e il Furuseth. Va sottolineato, però, che Allen ha spesso confuso le date quindi può darsi che il viaggio sia stato effettuato nel novembre del 1943.
Berlitz nel suo libro specifica che il De173 fu armato nell’agosto del 1943 e inviato in missione di scorta alle Bermuda a Chesapeake Bay dove rimase fino agli inizi del 1944. Fu disarmato nel 1946. All’epoca nella stessa zona erano presenti anche la S.S.Furuseth e la S.S. Malay menzionata da Allende nell’episodio dell’UFO. In quanto all’Eldridge fu commissionato il 27 agosto 1943 e rimase a New York e a Long Island fino al 16 settembre, quando salpò per le Bermude. Dal 18 ottobre fu di nuovo a New York fino al 1 novembre quando scortò il cacciatorpediniere UGS 23 fino a Casablanca. Lo staff della Furuseth testimoniò l’arrivo dell’Eldridge a Norfolk.
Da notare che, secondo vari testimoni, l’Amick è stato visto spesso ormeggiato al molo di Montauk durante le esercitazioni di addestramento.
Alle Bermuda si svolsero esperimenti per verificare dispositivi difensivi per proteggere le navi dalle torpedini acustiche. Potevano essere questi gli esperimenti cui fu sottoposto l’Amick e che determinarono l’origine dell’esperimento Filadelfia.
Dal colonnello Philips Corso apprendiamo che fu il dragamine IX97 la nave oggetto dell’esperimento e dello spostamento temporale dal porto di Filadelfia a quello di Newport, dove era stato attraccato due settimane prima. L’esperimento utilizzò e confermò il principio dello spazio diviso oltre la soglia del quale è possibile la levitazione, il teletrasporto e il viaggio nel tempo.
Verso la fine della seconda guerra mondiale i tedeschi idearono una mina da fondale che non esplodeva quando il detector veniva attivato dai dragamine, ma risaliva fino alla superficie in tempo per colpire la nave.
L’esperimento programmato dai ricercatori della Bell si prefiggeva di poter spostare il dragamine prima dell’arrivo della mina. L’IX97 aveva tutte le attrezzature idonee già predisposte a bordo. Furono poste delle correnti trifasiche attraverso cavi elettrici a bassa frequenza compresa fra 7,5Hz e 21Hz. Il campo rotante generato doveva spezzare il campo di forze energetiche e creare uno spazio interno, separato dallo spazio universale. Un sistema che rende la nave invisibile ai sensori delle mine ma visibile a radar, strumenti acustici e all’occhio umano. Una volta che gli spazi furono separati, quello interno contenente la nave tornò cronologicamente indietro di due settimane.
L’intenzione era solo di spostare la nave allontanandola di circa un miglio dalla mina, ma l’energia utilizzata fu superiore al necessario e gli effetti furono disastrosi. I corpi dei marinai si smaterializzarono in molti spazi isolati arrivando a fondersi con le infrastrutture della nave.
L’attrezzatura di smagnetizzazione fu installata nella carena delle navi della Marina, perché l’acciaio usato per costruirle era magnetico e poteva attivare le mine quando la nave si trovava in acque che potevano contenerle.
Il libro di Jessup con le annotazioni (di cui abbiamo già accennato) fu spedito all’Ammiraglio N. Furth, Capo ufficio della Ricerca Navale, il quale convocò anche l’ufficiale Gorge W.Hoover e il Capitano Sidney Sherby; insieme studiarono le annotazioni prima di convocare Morris Jessup e ascoltare il suo parere.
Coloro che furono gli autori delle note, a detta degli esperti, dimostrarono di appartenere ad una civiltà antica; di conoscere gli sviluppi scientifici avvenuti già nel passato sulla Terra, di essere al corrente delle visite di navi spaziali, esperti della propulsione degli UFO e, infine, al corrente di una guerra interplanetaria che aveva devastato il nostro pianeta.
Vi erano riferimenti a campi di forze, ad astronavi che osservavano la Terra e agli esperimenti della Marina, compreso l’esperimento Filadelfia. Molti i riferimenti anche alla dematerializzazione.
La cosa più strana è che del libro furono fatte delle copie dalla Varo Corporation di Dallas, dietro richiesta della marina, per distribuirle ai vertici militari. Riguardo a tali copie un altro mistero. Una di queste giunse allo scrittore Gray Barker, il quale la riprodusse rendendola disponibile a coloro che ne facevano richiesta indirizzandola a: The Case for the Ufo - Annotated Edition - Gray Barker - Clarksburg West Virginia.
Il 20 aprile 1959 Manson Valentine invitò a cena Jessup, per conoscere le conclusioni cui era giunto; ma questi non arrivò mai da lui. Alle 18,30 dello stesso giorno venne ritrovato morto nella sua auto, a Matheson's Hammock, nel parcheggio della Dade County-Miami. Si sarebbe suicidato respirando il gas di scarico attraverso un tubo collegato con lo scappamento della vettura, dentro la quale non fu trovato nessun documento o manoscritto di qualsiasi genere.
Il dottor Jessup era convinto che la Marina avesse scoperto, per puro caso, un sistema in grado di modificare lo schema molecolare delle persone e delle cose con il conseguente passaggio in un’altra dimensione; un primitivo teletrasporto.
Storie ai confini dell'incredibile? Sembra di sì, non sono molti coloro che hanno creduto a questa vicenda.
L'Eldridge D173 fu armato il 27 agosto 1943 e inviato in pattugliamento a Chesapeake Bay, Bermuda (luogo dell'esperimento) fino all'inizio del 1944, quando fu inviato oltre Atlantico. Fu disarmato nel giugno 1946 e trasferito in Grecia. Un investigatore della marina, rimasto nell'anonimato, confidò a Berlitz, nel 1974, di aver scoperto, mentre cercava rapporti dell'ONR, che il programma era ancora in piedi e gli esperimenti continuavano.

Dopo quasi sessant’anni di silenzio, merita rileggere alcuni particolari della storia comparandoli con avvenimenti del presente.
Parlando degli effetti cui furono sottoposti gli uomini si dice che "sbiancavano", ovvero divenivano trasparenti fino all'invisibilità. Si usava il termine "preso nella spinta", "bloccato nel verde", quando il soggetto non era più in grado di riapparire senza l'aiuto degli altri che si prodigavano a toccarlo prima che finisse "congelato".
Un uomo congelato non era più visibile, era "bloccato nella melassa", "preso nel flusso". Occorreva segnare la posizione occupata e il compagno, avvicinandosi al punto, cercava la parte del suo corpo non coperta dall'uniforme, come il viso e le mani, cercando di riportarlo indietro. Sembra che la Marina abbia speso cinque milioni di dollari per equipaggiamenti elettronici adatti al recupero e avesse un luogo di fonda riservato e speciale.
Adesso c'è chi dichiara che il fatto è veramente avvenuto, ma aveva uno scopo ben diverso da quello apparente.
Le forze toccate, o trattate inavvertitamente, si rivelarono più grandi di quanto immaginato e la situazione sfuggì al controllo finendo in tragedia. Qualsiasi rimedio cercato non portò a esiti positivi e i morti esigevano il silenzio sull'intera questione. Non fu intrapreso nessun altro esperimento del genere. Senza saperlo era stato trovato il modo di smaterializzare la materia.
Vi sono alcuni film nei quali, il regista, cerca di raccontare come si muovono le cose. Ultimamente si è visto con "Contact", tratto dal bestseller di Sagan. Tradurlo in immagini non era facile.
Colpisce il modo con il quale è stato rappresentato il passaggio nel tempo e nello spazio nei film come "Stargate" e "Time Coop". Entrambi i registi, Emmerich nel primo e Peter Hyams nel secondo, visualizzano il punto di passaggio tra le dimensioni in una zona circolare, ove l'aria assume l'apparenza di una membrana vibrante, elastica, quasi appiccicosa, che rende bene l'effetto "melassa" o "flusso" dell'aria ionizzata.
Manson Valentine, dichiarò nel 1974, in merito alla propulsione degli Ufo, che potevano utilizzare reattori di energia a fusione atomica, non a fissione, creando un campo magnetico che permetterebbe alte velocità. Per questo si vedrebbero Ufo prelevare acqua dai laghi.
Secondo Valentine, nella nostra atmosfera poteva essere utilizzato un velivolo discoidale dotato, tutt'intorno, di generatori a raggi catodici in grado di ionizzare l'aria davanti al veicolo, formando un vuoto entro il quale si muoverebbe l'apparecchio.
Jessup pensava di utilizzare l'energia dei campi magnetici per trasportare materia trasformata, da una dimensione all'altra. La sua teoria spiegherebbe l'incidente di Mantell che si disintegrò col suo aereo entrando nel campo ionizzato.
Abbiamo notizia dalla rivista New Scientist che ricercatori russi e americani hanno sperimentato un modello di disco volante al Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, vicino a New York, sotto una équipe guidata dagli scienziati Leik Myrabo e Yuri Raizer. L'avvenimento è riportato anche dal quotidiano "La Nazione" del 16-2-1996: "Il veicolo sarebbe in grado di raggiungere elevatissime velocità con un consumo minimo grazie ad un raggio laser, o a microonde, che, puntato nella direzione desiderata, crea una sorta di cono mobile che lo risucchia. Il raggio surriscalda lo spazio davanti al disco, fondendo le molecole d'aria che si trasformano in un plasma che fluisce verso il disco e crea un'area a forma di cono in cui l'attrito è minimo".Valentine ebbe a dichiarare in una intervista che i motori ionici erano noti fino dal 1918 ma il loro funzionamento veniva tenuto segreto. I fisici conoscevano bene quali fenomeni potevano derivare dalla generazioni dei campi magnetici ad alta intensità e ne erano spaventati. Valentine dichiarò che gli scienziati erano concordi nel considerare che la struttura atomica è essenzialmente elettrica, in una complicata interrelazione di energie. La generazione volontaria di condizioni magnetiche influenza un mutamento di fase nella materia distorcendo l’elemento tempo, che non è indipendente ma fa parte della particolare dimensione materia-energia-tempo, come quella in cui viviamo. In un universo così flessibile il passaggio da una fase all’altra equivale al passaggio da un piano di esistenza ad un altro; ossia vi sono mondi nei mondi.Si sospetta da tempo che il magnetismo si un agente attivo in questi mutamenti potenziali e drastici. L’uso di tale risonanza magnetica equivale al trasferimento della materia in un altro livello o dimensione.
Per Jessup ogni campo elettrico generato in una bobina rappresenta un piano, ma poiché esistono tre piani di spazio ci deve essere un altro piano, forse gravitazionale. Collegando i generatori elettromagnetici in modo da produrre un impulso magnetico è possibile creare questo campo con il principio di risonanza. Ne consegue che un campo gravitazionale puro può esistere senza un campo elettromagnetico, ma un campo elettromagnetico non può esistere senza campo gravitazionale che lo accompagna.
Nel 1943 si sperimentò il primo teletrasporto e venne aperto un varco interdimensionale utilizzato anche dagli UFO?
Le testimonianze riportate da Berlitz nel suo libro parlano di visite in altri mondi e di contatti con forme aliene.
La notizia, diffusa dai TG RAI del 13 agosto 1996, illustra il dispositivo di cui verrà dotata la polizia statunitense, capace di bloccare le auto guidate da malviventi in fuga. Il congegno interromperebbe il flusso di energia nei circuiti elettrici. Attualmente è in via di perfezionamento poiché, sembra che l'apparecchio blocchi la corrente in tutta la zona d'azione, divenendo un pericolo per la presenza occasionale di persone dotate di pace-maker. Tecnologie degne dall'Area 51.
È accertato che il formarsi di forti tempeste magnetiche collimano con le apparizioni di Ufo, in particolare nella zona delle Bermude, dove il fenomeno si manifesta con più frequenza. Inoltre, come effetto collaterale del fenomeno Ufo, si verifica una distorsione temporale con perdita effettiva di tempo e una mancanza di energia nella zona interessata. Si sono avuti black-out temporanei nelle città, nelle trasmissioni radio, nell'energia dei motori delle auto.
Manipolando l'energia dei campi magnetici si può trasmettere "qualcosa" (la materia) da una dimensione all'altra?
In relazione al formarsi di queste "porte", che porrebbero in comunicazione mondi paralleli, giungono dal passato notizie inquietanti, al limite del credibile, raccolte da strani collezionisti stile Charles Fort.
Nel 1950, nella Quinta Strada un'auto investì, uccidendolo, un uomo che aveva improvvisamente attraversato la strada. Un individuo di circa 30 anni, senza documenti, con indosso un lungo soprabito nero, scarpe con fibbia, un ampio cappello, vestito con eleganza ma un po' fuori tempo. Nelle sue tasche alcune ricevute riguardanti somme elargite per la manutenzione di carrozza e cavalli e una lettera indirizzata a Rudolf Fenz col timbro "1876". Le ricerche portarono alla scoperta di un certo Rudolf Fenz Jr. nell'elenco telefonico del 1939, impiegato di banca, ma oramai deceduto. La moglie, all'epoca vivente, raccontò che il padre di suo marito scomparve nella primavera del 1876, durante una passeggiata. Esiste nella lista dell'ufficio scomparsi, relativa al 1876, il nome di Rudolf Fenz, descritto come un uomo di 29 anni, vestito con soprabito nero, scarpe con fibbia e cappello.
Le cronache annoverano altre misteriose sparizioni, in particolare nel 1800.
Nel 1873 James Burnes, calzolaio di Warwickshire, nel corso di una gara campestre, effettuata per scommessa, scomparve nel nulla davanti agli astanti, nell'attimo in cui pareva stesse cadendo, dopo aver messo un piede in fallo a causa del terreno accidentato.
Un altro caso si ebbe nel 1880 a David Lang nel Tennessee. Un uomo sparì davanti alla famiglia, mentre dava il benvenuto al giudice del paese giunto in visita di cortesia.
A dir poco singolare l'articolo apparso, il 15-11-1966, sul quotidiano "La Nazione" riguardo alle ipotesi di alcuni studiosi, circa le "visite di escursionisti temporali rimasti prigionieri in un punto del nostro passato". Nell'articolo sono citate pre-invezioni inspiegabili, come il cervello elettronico di Gerbert D'Aurillac (Papa Silvestro II, 999-1039. Si dichiara che il naufragio del Titanic è stato descritto, nel 1898, in un romanzo di Morgan Robertson. La nave del romanzo si chiamava Titan e aveva la stessa stazza, misura, numero di passeggeri. Subì lo stesso urto, nelle stesse circostanze in una notte di aprile. M.P. Schiel, nel 1896, pubblicò il racconto delle gesta di una banda di criminali di guerra che percorreva l'Europa, uccidendo, saccheggiando, sterminando famiglie intere e bruciando cadaveri. Il racconto era intitolato "Le S.S.". L'autore dell'articolo si chiede se "naufraghi del futuro ci mettono in guardia contro i pericoli di un domani da essi già vissuto".
Sul nostro pianeta esistono dodici zone, conosciute come triangoli della morte, fra i quali il ben noto ""Triangolo delle Bermuda", dove avvengono frequenti apparizioni Ufo e, ad esse connesse, variazioni del campo elettromagnetico, distorsioni temporali, con conseguente sparizione di ciò che si trova nelle vicinanze. Numerose le testimonianze di fatti tutt'oggi inspiegabili. "porte di accesso", o "varchi spazio-temporali" al nostro mondo?
Bob Lazar afferma si tratti di distorsioni spazio temporali capaci di collegare due mondi.
Lazar parlando del funzionamento del sistema di propulsione degli UFO, del quale sarebbe a conoscenza, lo descrive composto di due parti: Un amplificatore di gravità e un reattore che fornisce energia. Il reattore funziona ad annichilazione completa, reazione nucleare migliore rispetto a fusione e fissione, alimentato da antimateria. Utilizza un elemento super pesante, nel caso il 115 (questa la sua posizione sulla tavola periodica), non ancora sintetizzato sulla Terra. Quest’elemento bombardato in un acceleratore di dimensioni estremamente ridotte subisce una fissione spontanea producendo particelle di antimateria, le quali, grazie ad un dispositivo termoelettrico efficace al 100%, interagiscono con la materia gassosa e sono trasformate in elettricità.
Secondo la prima legge della termodinamica l'efficienza al 100% per qualunque dispositivo elettrico è sostanzialmente impossibile, per la dispersione di calore che si verifica; ma in questo sistema non avviene niente di simile. L'energia alimenta gli amplificatori e, come prodotto collaterale del bombardamento dell'elemento 115, si genera un'onda, detta "gravitazionale A". Tale onda viaggia in modo analogo alle microonde e, per mezzo della corrente elettrica generata dal reattore, è amplificata e focalizzata. Il segnale così amplificato è reso leggermente sfasato rendendo possibile attirare o respingere qualsiasi corpo gravitazionale.
Per viaggiare la "nave" ruota su un lato (una configurazione nota come "O micron") e focalizza gli amplificatori ad un’enorme distanza. Amplificatori e reattore vengono portati alla massima potenza, tirano il tessuto dello spazio e distorcono lo spazio-tempo attirandolo verso la nave che acquisisce la possibilità di coprire enormi distanze in un tempo praticamente nullo. Quando viene distorto un campo gravitazionale si distorcono anche il tempo e lo spazio, per cui la astronave si sposta non in modo lineare.
A questo punto il discorso diventa più ampio. Riguardo l'elemento 115, in base ad un sistema di calcolo detto, dal nome dei suoi ideatori, Hartree-Fock-Slater, sono state evidenziate le ampie proprietà e dai calcoli quantistici e relativistici effettuati è stato appurato che l'elettrone più vicino al nucleo avrebbe una velocità estremamente elevata, vicina a quella della luce, producendo contrazioni spazio-temporali.
Questo spiegherebbe i fenomeni descritti negli eventi ufologici e l'uso di questi "corridoi" da parte degli UFO.
Glenn T. Seaborg, del Berkeley National Laboratory, della California, ha pubblicato un articolo elencando le proprietà di elementi non ancora sintetizzati, fino all'elemento 168. Le proprietà di questi elementi superano di gran lunga quelle dell'elemento 115, tanto da poterlo ritenere già superato.
I Sumeri furono i primi a dividere i cieli in tre fasce, assegnando ad esse tutte le costellazioni e le stelle, conosciute oggi con gli stessi nomi. Esiste una tavoletta sulla quale vi è tracciata la rotta indicante la "via di Enlil"; vi sono segnalate sette stazioni spaziali e le istruzioni operative; il punto di partenza è indicato oltre il Sistema Solare.
Il popolo dei "razzi fiammeggianti", i Nefilim, usavano questi "corridoi" già ottomila anni fa?
In merito all’esperimento Filadelfia vi sono domande che non avranno risposta, ma se fosse stato proprio questo "esperimento" a facilitare un contatto "alieno", aprendo quel "varco" che ha permesso loro di giungere fino a noi? È solo un'ipotesi folle, ma se fosse davvero iniziato tutto da lì?
Il 6 agosto 1943 un UFO è comparso sopra l’Eldridge e vi è rimasto per sei giorni. Il giorno dell’esperimento non era il solo "oggetto non identificato" segnalato in zona e uno di loro è stato risucchiato nell’iperspazio insieme all’Eldridge. Attraverso le testimonianze sembra sia stato proiettato nel futuro, nel 1983, finendo al sotterraneo di Montauk. Cosa che stando alle interviste avrebbe in seguito permesso la ricucitura dello strappo spazio temporale, cioè la chiusura del vortice.

In effetti quali porte ha aperto, anche se casualmente, l'esperimento Philadelfia?
Quali risultati sono stati raggiunti in seguito?
Sono emerse altre storie dalle quali si apprende che gli esperimenti sono continuati. Anche se tutto sembra un racconto fantastico; un’ottima, seppur scioccante, storia di fantascienza, tanto affascinante quanto assurda, da poter essere considerata mera farneticazione. Rimane però sempre una vicenda formata da una serie di racconti provenienti da diverse fonti che, per dovere di cronaca, vanno elencati.
Prendiamo Morris K. Jessup e il suo libro "The Case of the UFO".
Morris Jessup era un astronomo dell’Università del Michigan, dove aveva studiato e insegnato fino al 1926, quando prese parte alla spedizione organizzata dalla stessa università per andare ad osservare l’eclisse solare nel Messico. Morris si avvicinò così alle rovine Maya e Azteche, iniziò a pensare che gli extraterrestri avessero visitato la Terra e dato un aiuto nella costruzione dei megalitici monumenti. Nel 1950 tornò negli Stati Uniti e si mise a vendere auto per avere il tempo per scrivere un libro, che poi venne pubblicato cinque anni dopo. In tale opera si sottolinea che gli oggetti volanti sconosciuti sono apparsi nei nostri cieli migliaia di anni fa. I ricordi di tali avvistamenti risalgono fino a 15.000 anni fa e le testimonianze riguardanti il volo a ben 70.000 anni prima. Nel testo si trovano elencati vari episodi, da quelli dal sapore Fortiano, alle speculazioni circa gli antichi astronauti; si elencano sistemi di propulsioni antigravità e si parla delle sparizioni avvenute nel triangolo delle Bermude collegate agli UFO.
Jessup, in qualità di astronomo, evidenzia che le più importanti testimonianze provengono proprio da colleghi, che da molti anni segnalano l’avvistamento di luci nello spazio vicino a Mercurio, a Marte, a Venere e alla Luna.
Le osservazioni astronomiche classificano gli oggetti in tre categorie: luci, ombre e corpi. Le luci e le ombre in realtà fanno parte dello stesso gruppo, poiché una è la controparte dell'altra; mentre i corpi si dividono a sua volta in due gruppi, uno comprendente corpi solidi, l'altro unità simili a nubi o nebulose. Le luci sembrano essere particolarmente rappresentative di intelligenza, specialmente quando hanno un movimento indipendente, o brillano in posti in cui non vi può essere attività organica naturale, dato che le luci devono essere generate e manovrate. Le numerose osservazioni delle luci, sopra o vicino alla Luna ed in altre parti dello spazio, sono estremamente difficili da spiegare se non consideriamo un'attività intelligente nello spazio.
Un’intelligenza che sfrutta forze a noi sconosciute utilizzandole come sistema di locomozione in grado di colmare le distanze spaziali e giungere fino a noi.
In base alle prove, la storia antica coinvolge epoche remote risalendo a oltre 300.000 anni, quindi possiamo postulare che un certo genere di scienza ha prodotto il volo spaziale, una scienza che forse è stata importata dallo spazio.
Tali tesi vengono ripudiate dalla scienza e da alcune religioni, tuttavia è evidente che lo sviluppo del volo risulta estremamente antico, altrimenti non può esistere risposta a tutti gli enigmi osservati e registrati.
La storia umana è piena di vicende di una particolare categoria di fenomeni, come la scomparsa misteriosa di persone separatamente o in gruppo, pubblicamente o nell’oscurità del privato.
Indagando circa la scomparsa degli aerei, appare che i velivoli urtino contro qualcosa che li schiaccia o li cattura, qualcosa d’invisibile che colpisce con tale velocità che i piloti non hanno il tempo di lanciare un SOS via radio. Esistono anche casi di uccelli caduti morti o spaventati e di persone colpite da forze invisibili, come i soldati francesi in marcia nel diciottesimo secolo colpiti da un agente invisibile.
Molti avvistamenti moderni sembrano manifestare l’opera di un’intelligenza. Il radar vede cose non visibili all'occhio umano e da tale analisi possiamo dedurre che l’uso di una forza, o di un raggio, in un certo campo delle forze a noi sconosciuto o non ancora compreso, possa produrre in un volume delimitato di aria o dello spazio un raffreddamento che la solidifica, la rende rigida e compatta. Una simile "isola" nell'atmosfera superiore potrebbe acquisire molte caratteristiche fisiche di un corpo solido. Di conseguenza l'urto di un uccello o di un aereo contro tale massa d’aria può risultare molto distruttivo.
Jessup suppone che un’entità intelligente, dirigendo una concentrazione di potenziale, può rendere "rigidi" piccoli volumi d'aria rarefatta costituendo una specie di "isola", nel campo gravitazionale o magnetico, facilmente spostabile, come il fascio di un riflettore sulle nubi.
L'astronomo ci ricorda che i fenomeni aurorali sono magnetici e possono essere causati attraverso i flussi degli elettroni del Sole; di conseguenza dobbiamo constatare che questi ultimi sono, in effetti, proprio il tipo di fasci di forze sulle quali stiamo speculando. Diviene possibile che il volume tridimensionale chiuso all'interno dell'intersezione di due fasci potrebbe generare un'isola "d’aria congelata".
Jessup pone delle sconcertanti domande:
Si può, in questo modo, tenere un aereo in sospensione e persino trasportarlo in un altro luogo?
Si può, utilizzando una simile concentrazione di fasci, "congelare" due aviatori nelle sabbie del deserto e trasportarle ovunque?
Si può "congelare" un uomo e renderlo invisibile all'interno del blocco di aria o di ossigeno "ghiacciato"?
Si può congelare l’intero equipaggio di una nave e rimuoverlo dal vascello?
Si può interferire con il volo degli uccelli, o ucciderli rapidamente sopra un’ampia zona per farli cadere su una città della Luisiana?
Tutte queste cose inverosimili sono accadute, ma non sappiamo come o perché.
Le osservazioni di Jessup, nel suo libro, sottolineano anche che esiste un certo numero di sfere e di dischi luminosi che sembrano avere una natura materiale e che qualche intelligenza posizionata al loro interno sia in grado di manovrarli.
Dovrebbe essere evidente agli scienziati e ai tecnici che la propulsione dei razzi non risolverà mai i problemi della corsa dello spazio, non solo a causa dei problemi d’accelerazione, ma anche a causa dell'impossibilità di trasporto del combustibile necessario e dei pesanti motori di spinta.
La capacità di produrre un’energia più idonea al volo spaziale è più importante della capacità di produrre la spinta inerziale.
Se i soldi, il pensiero, il tempo e l'energia spesi inutilmente nello sviluppo della propulsione dei razzi fossero investiti in uno studio di base sulla gravità, probabilmente potremmo trovare una soluzione più efficace ed economica. La nostra procedura è infatti ingombrante.


 
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Jack O'Neill
view post Posted on 12/11/2004, 22:47     +1   -1




Ciao Fox

Devo dire che la storia dell'Espeirmento Philadelfia mi ha sempre affascinato,Pensare che nel' 43 un gruppo di scienziati sia stato in grado di far scomparire una nave per poi farla ricomparire in altro luogo e stupefacente ...però non bisogna tralasciare l'effetto collaterale dell'episodio sui marinai....

CITAZIONE
In merito all’esperimento Filadelfia vi sono domande che non avranno risposta, ma se fosse stato proprio questo "esperimento" a facilitare un contatto "alieno", aprendo quel "varco" che ha permesso loro di giungere fino a noi? È solo un'ipotesi folle, ma se fosse davvero iniziato tutto da lì?
Il 6 agosto 1943 un UFO è comparso sopra l’Eldridge e vi è rimasto per sei giorni. Il giorno dell’esperimento non era il solo "oggetto non identificato" segnalato in zona e uno di loro è stato risucchiato nell’iperspazio insieme all’Eldridge. Attraverso le testimonianze sembra sia stato proiettato nel futuro, nel 1983, finendo al sotterraneo di Montauk. Cosa che stando alle interviste avrebbe in seguito permesso la ricucitura dello strappo spazio temporale, cioè la chiusura del vortice.


Non sapevo di questo Ufo sospeso per sei giorni?
No...scusate la eldridge e l'ufo nell'sotterraneo di Montauk? Ma il progetto di Montauk non è la continuazione dell’esperimento Filadelfia? Che comprendeva sviluppi nell’alta tecnologia e nel paranormale: il teletrasporto, il viaggio nel tempo, lo studio della memoria umana, il condizionamento a distanza, lo sviluppo di apparecchiature psicotroniche per potenziare ulteriormente le capacità di sensitivi e psicocineti, la materializzazione di oggetti da parte di sensitivi, la distruzione di oggetti e l’uccisione di persone a distanza. Tutta questa situazione mi fa pensare all'MK-Ultra e al progetto Star Gate....

CITAZIONE
Nel 1950, nella Quinta Strada un'auto investì, uccidendolo, un uomo che aveva improvvisamente attraversato la strada. Un individuo di circa 30 anni, senza documenti, con indosso un lungo soprabito nero, scarpe con fibbia, un ampio cappello, vestito con eleganza ma un po' fuori tempo. Nelle sue tasche alcune ricevute riguardanti somme elargite per la manutenzione di carrozza e cavalli e una lettera indirizzata a Rudolf Fenz col timbro "1876". Le ricerche portarono alla scoperta di un certo Rudolf Fenz Jr. nell'elenco telefonico del 1939, impiegato di banca, ma oramai deceduto. La moglie, all'epoca vivente, raccontò che il padre di suo marito scomparve nella primavera del 1876, durante una passeggiata. Esiste nella lista dell'ufficio scomparsi, relativa al 1876, il nome di Rudolf Fenz, descritto come un uomo di 29 anni, vestito con soprabito nero, scarpe con fibbia e cappello.


Questa poi non immaginavo nemmeno potesse esistere una roba del genere ma qui siamo nell'X-Files più profondo..

CITAZIONE
Le numerose osservazioni delle luci, sopra o vicino alla Luna ed in altre parti dello spazio, sono estremamente difficili da spiegare se non consideriamo un'attività intelligente nello spazio.
Un’intelligenza che sfrutta forze a noi sconosciute utilizzandole come sistema di locomozione in grado di colmare le distanze spaziali e giungere fino a noi.


Soluzione modello Star Trek con un tunnel spaziale vicino ad un pianeta che permette di viaggiare in diverse zone della galassia

Le questioni insolute sono migliaia,ma se solo una di queste fosse vera si aprirebbe una nuova era per l'umanità...speriamo in bene

Ciao
Jack
 
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AnGeL_XaVi
view post Posted on 5/12/2004, 13:51     +1   -1




direi ke la storia dell'uomo con il cappello nero ke viene menzionata da jack è inquietante.. c vorrebberò ankora più prove..!! spero anke io ke la verità ( prima o poi ) venga a galla
 
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view post Posted on 30/6/2013, 14:08     +1   -1
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philadelphia experiment


Edited by perlanaturale - 30/6/2013, 15:36
 
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