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I Segreti della Tecnologia Nazista..., Quali armi e segreti nascondeva Hitler?

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Jack O'Neill
view post Posted on 5/11/2004, 16:34     +2   +1   -1





Un paio di settimane fa uscendo da lavoro,decido di entrare in libreria,si dice che noi italiani non leggiamo abbastanza libri! Io personalmente compro una ventina di libri l'anno,comunque entro è inizio il mio solito giro nelle sezioni,mi fermo alla sezione Misteri-Ufo-Fantascienza... Cosa ci trovo? Un libro di Gary Hyland intitolato "I Segreti Perduti della Tecnologia Nazista" devo dire che non amando il regime di Hitler ero poco propenso all'acquisto,ma ripensandoci bene un regime come quello tedesco che possedeva i V2 praticamente dei missili a lungo raggio, i messerschmitt 262 i primi aerei a reazione,delle spolette di prossimità in grado di far detonare i colpi dell'artiglieria grazie all'interazione dei campi elettromagnetici degli aerei,dei siluri radio guidati ,delle bombe radio guidate come quella FX-1400 che affondò la corazzata Roma il 9 settembre del '43,deve nascondere ben altro.
Così mi decisi ad acquistarlo,arrivato a casa iniziai a sfogliare le prime pagine è la cosa che mi incuriosì e che non avevo ancora mai approfondito era la storia esoterica e misteriosa del Terzo Reich, spunta il nome della società Thule e la società Vril,sinceramente non ne avevo mai sentito parlare prima di allora,incuriosito ieri sera (ho interrotto la lettura del libro per impegni di lavoro e l'ho ripresa solo ieri) mi attivo nella ricerca tramite google e cercando "società Vril" mi addentro nella lettura di questo articolo:


La storia della Vril-Gesellschaft è intimamente legata con la storia degli Ufo del Terzo Reich, perché questa società avrebbe partecipato alla creazione di alcuni modelli di "Flugscheiben" o aeroplani discoidali di propulsione non convenzionale.
Il logo della Società Vril simbolo della Società Vril, rappresentante una ragazza con coda di cavallo


Nel cambiamento di anno dal 1921 al 1922 penetrò nella Società Thule un piccolo gruppo che si componeva principalmente di giovani dame.
Il suo impegno era tra gli altri la lotta culturale contro la moda delle corte pettinature per le donne, sorta negli anni 20 e che si diffondeva sempre di più e che intendevano come qualcosa nato dall'ignoranza e come un disonore per la donna. Ma si opponeva anche a quella moda perché davano una grande importanza ai lunghi capelli femminili quali "antenne magiche". Pettinature a "coda di cavallo" che a quei tempi nessuno più conosceva, si trasformarono nel distintivo interno di quel gruppo che si autodenominava "Alldeutsche Gesellschaft für Metaphysik", in italiano "Società Pangermanica di Metafisica". Come sottotitolo stava la denominazione "Vri-Il", dalla quale più tardi sorse "Vril". Il simbolo di questa organizzazione spirituale era una testa di donna con una lunga coda di cavallo, e riceveva il nome di "cavallo marino."

Ma non soddisfatto della spiegazione,mi addentro nella sezione Ufo del sito e trovo questo:

I DISCHI VOLANTI



La tecnologia Nazista, sullo slancio di una ricerca all'avanguardia rispetto ai suoi avversari, crea nuovi tipi di veicoli dalle prestzioni stupefacenti. Anche la scienza tedesca si lega ad una visione metafisica e alla forza del Vril.

L'apparato bellico tedesco risentì particolarmente delle idee ariosofiche che si manifestarono scientificamente attraverso la cosiddetta fisica ariana, il concetto secondo cui la razza influenzava la validità e le qualità di un ricercatore. Teorie ancora oggi controverse come la Terra Cava vennero addirittura insegnate all'università, mentre le idee di Nikola Tesla, una delle menti più geniali del secolo scorso, furono salutate come una conferma dell'esistenza e dello sfruttamento dell'energia cosmica Vril. In questo articolo ci occuperemo di un argomento avvincente, le armi segrete di Hitler che solcarono i cieli e provocarono i primi avvistamenti di dischi volanti nei cieli d'Europa. Nonostante i limiti della fisica ariana, che portò alla fuga di cervelli all'estero, gli scienziati tedeschi utilizzarono concezioni assolutamente all'avanguardia, scoprendo effetti sconosciuti fino ad allora, a volte sconfinanti nella metafisica.

Uno dei principali creatori di progetti di questo tipo fu l'austriaco Viktor Schauberger (1885-1958) che realizzò un motore ad aspirazione basandosi su una teoria che nasceva dall'osservazione del comportamento dell'acqua nel fiume presso la sua abitazione. Schauberger descrisse l'acqua come un essere vivo, possedente una sorta di energia o forza vitale. Questa energia si manifesterebbe in una inversione del moto all'interno del corso del fiume in particolari condizioni di temperature notturne. Schauberger brevettò l'idea che lo rese ricco applicandola al trasporto dei tronchi sul fiume e, sfruttando la misteriosa energia, e la sua intuizione riuscì a portare a valle il legname in quantità notevolmente superiori rispetto al sistema in uso fino ad allora. Hitler venne a conoscenza del progetto e, affascinato dalle teorie naturali sulla forza cosmica Vril, invitò lo scienziato a Norimberga dove finanziò le sue ricerche con dieci milioni di Reichsmark. Schauberger affermava che il mondo della natura era il suo maestro e che i fiumi e le foreste gli avevano suggerito che l'aspirazione, il vortice e non l'espulsione o l'esplosione (come nei motori a scoppio) sono il mezzo migliore per produrre energia. Mentre aria e acqua usano un moto di aspirazione per creare ordine e crescita con produzione di temperature fredde, l'uomo usa metodi distruttivi, con motori che creano il caos e il calore. Secondo lo scienziato, le centrali idroelettriche con acqua spinta a pressione su pale rotanti creerebbero un moto distruttivo, generando acqua morta. Pertanto, elaborò una turbina ad aspirazione in grado di mantenere l'energia vitale dell'acqua (acqua viva). La sua teoria si concretizzò nel progetto di un aeromobile che non bruciava carburante, creando una zona a bassa pressione a livello atomico che sviluppava quella che chiamò energia di gravitazione diamagnetica. Studiando le possibilità del moto colloidale dell'acqua, nel 1941 applicò un motore d'avviamento d'aereo su una macchina basata su tale concezione. Il motore elettrico, serviva per far girare le pale di una turbina all'interno di un cilindro di un metro e mezzo di diametro, al cui centro, era fissato un cono vuoto con base aperta. Il cilindro fu riempito con acqua vivente, o caricata di energia vitale, e la turbina fu messa in moto raggiungendo velocità straordinarie nelle pareti interne del cilindro ed esternamente al cono. Il risultato fu un tornado in miniatura che fu incanalato in una turbina più piccola collegata ad un rotore sulla sommità del cono. L'apparato di levitazione ad acqua funzionava, ma soltanto con una turbina che sfruttava semplicemente acqua e aria.


I PRIMI DISCHI VOLANTI



Le idee di Schauberger vennero riprese da un gruppo di scienziati, tra cui Rudolf Schriever, che era capitano della Luftwaffe e pilota-collaudatoré oltre che progettista di aerei sperimentali. La rivista "Der Spiegel" nel numero del 30 marzo 1950 riportò un'intervista rilasciata da Schriever il quale affermò che, nei pressi di Praga, nei primi anni '40 vi era una fabbrica della BMW che produsse alcuni dei velivoli noti come "dischi volanti". In questo impianto lavoravano scienziati come Klaus Habermohl, l'ingegnere italiano Giuseppe Belluzzo e Walther Miete (il quale aveva fatto parte del progetto V-2, ma che poi si era occupato di progetti a disco) i quali seguirono gli studi di Schriever su un prototipo di velivolo discoidale. Schriever, dopo una serie di prove e di progetti (la serie Flugelrad - Ruota Volante), era giunto alla conclusione che un sistema di pale rotanti come quelle di un elicottero, con una cabina di pilotaggio centrale, avrebbe assicurato la necessaria stabilità giroscopica. Schriever utilizzò i più recenti studi della BMW sui nuovi motori a turbina e insieme alla casa tedesca concentrò i suoi sforzi progettuali in un impianto nei dintorni di Praga. Il primo risultato fu il "Mark ll", un disco del diametro di circa sei metri e alto due, con un pilota singolo. Sull'asse ruotavano sedici pale larghe e vicine le une alle altre che dal basso si poteva vedere una superficie quasi continua ed era dotato di un turboreattore BMW che soffiava aria anche sulle pale. Si trattava di un apparecchio dimostrativo che venne seguito dal Flugelrad Mark II i cui problemi legati alla qualità dei materiali disponibili, causarono il decesso di alcuni collaudatori.

NUOVO PROGRAMMA


Da Praga, gli scienziati furono spostati a Breslavia, in Polonia, per attuare un programma di produzione di velivoli a disco finanziato dalle SS di Himmler. Programma trasferito dal centro di ricerca di Peenemuende, dove furono in seguito costruite le rivoluzionarie VI e V2. Secondo alcune voci non confermate, la misteriosa "società Vril", nel 1934, avrebbe costruito un prototipo legato alla forza cosmica con un principio naturale di levitazione secondo le idee di Schauberger, che proprio in quell'anno discusse le sue teorie con Hitler.

Il velivolo sarebbe stato denominato"Vril 1", anche se alcuni autori ipotizzano che tale nome era, in realtà, un diverso appellativo del prototipo sviluppato da Miethe e Schriever a Breslavia. Il "Vril 1" sarebbe, infatti, il famoso "Haunebu" che sfruttava un motore di nuova concezione progettato sulle idee Schauberger, ma realizzato dai tecnici della "società Vril". In questo caso, data la scarsità di testimonianze, siamo propensi a credere che il velivolo Vril fosse davvero l''Haunebu di Miethe, ma anche questo nome presenta un aspetto insolito. Haunebu è anch'esso un nome occulto, legato all'albero del karma germanico e alle teorie ariosofiche sull'origine polare della razza ariana. L:'Haunebu", o "Mark 7" era differente dal progetto di Schriever. Non aveva pale rotanti, ma era un semplice disco di 9 metri con superficie liscia e abitacolo centrale a cupola trasparente. Ai lati della cupola vi erano propulsori a pistoni. L'Haunebu "Mark //" impiegò, invece, motori a reazione che sfruttavano l'effetto Coanda, scoperto da Henry Coanda nel 1910, secondo il quale nei fluidi e nei gas l'energia di spinta si sviluppa in combinazione su una superficie, aumentando considerevolmente la spinta in avanti. L'Haunebu poteva decollare anche in modalità S.T.O.L. (Short Take off and Landing) cioè verticalmente, inclinando l'ugello del motore a reazione verso il terreno, concetto oggi impiegato dai moderni Harrier. Il capitano SS, Hans Cohler, sviluppò un dispositivo negli anni '20-'30 che convettiva l'energia gravitazionale e magnetica in energia elettromagnetica sotto forma di corrente elettrica. Nel documento British Intelligence Objectives Sub-Committee final report N° 1043ITEM N° 31, dal titolo "The Invention of Hans Cohler, Relating to a New Source of Power" (ovvero "l'Invenzione di Hans Cohler relativo all'invenzione „ di una nuova fonte di energia"), recentemente declassificato (il rapporto ufficiale tedesco è stato distrutto nei bombardamenti del 1945), l'invenzione di Cohler sembra essere il "dispositivo centrale del progetto" Haunebu. A bordo del disco il generatore Cohler era accoppiato ad un generatore di banda Graaf e ad una dinamo sferica a vortice di Marconi (una sfera gigante di mercurio in rotazione) che produceva un campo elettro-gravitazionale attorno al disco che in tal modo si sollevava da terra. Il sistema era chiamato "Thule Tachyonator" in onore della società segreta da cui era nato il Partito Nazionalsocialista. A questi dispositivi lavoravano i tecnici tedeschi nelle fabbriche Siemens e AEG. Verso la fine del conflitto, quando l'Armata Rossa si stava avvicinando pericolosamente alle aree dei test, gli scienziati del Reich dovettero spostare più volte gli impianti, distruggendo ogni prova e progetto che non potevano portarsi dietro, al fine di evitare che cadessero in mani nemiche. Intanto la ricerca andava avanti con le sovvenzioni delle SS che fornivano ogni aiuto necessario in termini tecnici e di finanziamenti, in quanto i progetti Wunder Wqffen (Super Armi) avevano la priorità assoluta. Con l'Haunebu "Mark IV" si assiste alla prima forma lenticolare (cioè formata da due piatti, il superiore rovesciato e a contatto con l'altro) come si è soliti vedere nelle foto di avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Il 14 febbraio 1945, nei cicli di Praga venne effettuato il primo collaudo del "Mark V" che raggiunse i 12.000 metri di altezza in meno di tre minuti, fatto confermato dalle testimonianze riportate nell'articolo. Il 17 aprile 1945 Miethe potè avvertire Hitler che la V-7 era stata testata con successo. Si trattava di un velivolo supersonico con 12 motori turbogetto BMW. Durante il primo test raggiunse i 78.000 piedi (23.700 metri) e 80.000 nel secondo. Nel suo rapporto, Miethe affermò che la V-7 faceva uso di una forma di energia non convenzionale. Tuttavia, queste tecnologie furono sviluppate in una fase bellica troppo avanzata, in quanto pochi giorni dopo l'Armata Rossa sarebbe entrata a Berlino costringendo la Germania alla resa. Pertanto i progetti di velivoli discoidali, seppur rivoluzionari, rimasero incompleti e allo stato sperimentale, non raggiungendo mai lo stadio industriale e di conseguenza non portarono ad un capovolgimento della situazione, come invece Hitler aveva sperato.

LE FONTI



Per quanto riguarda le fonti storiche relative ai dischi volanti nazisti, riteniamo importante premettere che le notizie oggi circolanti sul soggetto giungono da rapporti giornalistici, interviste e testimoni oculari, tuttavia non esistono documenti ufficiali in grado di confermarne la veridicità. E senz'altro vero che i tedeschi svilupparono un programma di velivoli discoidali che continuò dopo la guerra in USA e URSS, grazie all'apporto degli scienziati tedeschi che dopo la resa trovò nuova linfa nelle nazioni vincitrici del conflitto. Il velivolo AVROCAR dell'USAF a cui lavorò Miethe dopo il 1945 è uno dei tanti indizi in tal senso. I documenti relativi ai progetti "Vril 7" e "Haunebu" qui pubblicati non sono tuttavia confermati ufficialmente e sono stati inseriti solo per una più completa informazione. La probabilità che siano veritieri è allo stato attuale difficilmente appurabile. Per correttezza scientifica e di informazione riportiamo quanto scoperto dallo scrittore tedesco Michael Hesemann che afferma che questi documenti sono dei falsi moderni. Avendo fatto esaminare da un tecnico i caratteri di battitura delle lettere in essi riportati, avrebbe scoperto che la macchina da scrivere utilizzata sarebbe una "Gabriele", un modello tedesco entrato in produzione nel 1972 e che i disegni dei dischi volanti sarebbero stati ripresi dal libro "Space Gravity and Flying Saucers" di Leonard Cramp.

D'altra parte bisogna anche aggiungere che il "Das Neue Zeitalter", di Monaco scrisse nel 1956: "Viktor Schauberger è stato l'inventore e lo scopritore di una nuova forma di energia, l'implosione che fa uso di aria e acqua, generando luce e movimento". Il "Tages Anzeiger" di Zurigo, riportò un'intervista del 18 novembre 1954 a George Klein, ingegnere impegnato nei test sui velivoli discoidali sperimentali all'epoca del Reich, che affermò di aver visto con i propri occhi un tale apparecchio raggiungere, durante il test, un'altezza di 30.000 piedi in tre minuti e viaggiare a centinaia di miglia all'ora. Il libro "Brighter than a Thousand Suns", la bibbia sulla storia dello sviluppo della bomba atomica, conferma queste notizie affermando che "velivoli a forma di disco volante con diametri di 16 metri furono fatti volare su Praga il 14 febbraio 1945 e raggiunsero in tre minuti un'altezza di quasi otto miglia. La loro velocità era 1250 miglia orarie, poi raddoppiata in ulteriori test". L'agente CIA, Virgil Arm-strong affermò: "scoprimmo che Hitler aveva un'arma segreta che oggi chiameremmo UFO o veicolo spaziale" aggiungendo nella descrizione le stesse caratteristiche menzionate sopra. Una delle affermazioni più interessanti è quella del colonnello Philip J. Corso, a capo della USArmy's Foreign Technology Division (Divisione Tecnologia Straniera) e membro del National Security Council del Presidente Eisenhower. Corso, che negli ultimi anni della sua vita (è morto nel 1998) è stato più volte in Italia per la divulgazione sul fenomeno UFO, ha rivestito un ruolo importante, all'inizio degli anni '60, nello studio retroingegneristico presso la divisione del Pentagono menzionata sopra, oltre che alla fine del secondo conflitto mondiale proprio in Italia. In un'intervista al "CNI News" del 5 luglio 1997, al giornalista Michael Lindmann che gli chiedeva se c'erano connessioni tra i dischi volanti (in particolare il caso del presunto UFO schiantatosi a Roswell nel Luglio 1947) e la tecnologia segreta nazista, Corso affermò: "Sì, è vero. Nel mio team c'erano scienziati tedeschi. Ebbi modo di parlare spesso di questo con Hermann Hoberth e Werner von Braun. Io facevo parte del Project Paperclip con il generale Trudeau. C'erano stati schianti dovunque ed i tedeschi avevano raccolto anch'essi del materiale. Ci stavano lavorando. Non riuscivano a risolvere i problemi dell'apparato propulsivo e fecero migliaia di esperimenti con i loro dischi volanti. Ne avevano uno che saliva a 12.000 piedi. Ma dove tutti, noi e loro, hanno fallito, è stato il sistema di guida". Per quanto riguarda Roswell, Corso scrisse in "The Day after RoswelU': "La forma così inusuale del disco ricordava le ali Horten che i nostri piloti avevano visto alla fine della guerra. Questo ci fece sospettare che i tedeschi si erano imbattuti in qualcosa che noi non conoscevamo ancora". Corso affermò che le sue conversazioni con von Braun e Willy Ley ad Alamogordo nei giorni successivi al crash di Roswell, confermarono l'accaduto e gli scienziati tedeschi parlarono di una storia nascosta profondamente dietro la faccenda dei "Piatti Volanti". Hermann Hoberth, il padre del razzo moderno, aggiunse toni curiosi alla faccenda affermando: "(...) non possiamo prenderci tutto il merito degli eccezionali risultati in alcuni campi scientifici. Noi siamo stati aiutati da esseri di altri mondi". Lo stesso Von Braun espresse francamente il suo parere sull'argomento e disse di non nutrire dubbi sul fatto che i meriti tecnologici tedeschi ebbero luogo grazie all'aiuto di esseri di altri mondi.

UNA STORIA CONFUSA



Alla fine della guerra, USA e Unione Sovietica cercarono di accaparrarsi i migliori cervelli nazisti. I servizi segreti americani chiamarono questa operazione col nome di "Paperclip" (Operazione Graffetta - Il nome derivava dal fatto che le cartelle personali degli scienziati scelti per essere trasferiti negli Stati Uniti si distinguevano dalle altre mediante graffette che univano i loro progetti scientifici ai regolari forni di immigrazione) che trasferì in America illegalmente - a causa delle leggi immigrazione sugli ufficiali nazisti - almeno 1600 scienziati e i loro congiunti. Grazie alle tecnologie tedesche basate su idee come il Vril, l'acqua vivente, l'energia vitale, e le macchine volanti discoidali, USA e URSS poterono dare il via alla corsa verso il programma spaziale che portò l'Uomo sulla Luna nel 1969. Le teorie della fisica ariana accettavano una visione naturale del cosmo e della misteriosa essenza che lo circonda, la life-force, mentre i servizi segreti americani, inglesi e russi rapirono gli scienziati nazisti e li convinsero ad applicare le loro invenzioni e scoperte nei nuovi programmi studiati dai vincitori sulla base di quanto avevano fatto i tedeschi sino ad allora. Ma nel loro pragmatismo si occuparono esclusivamente delle realizzazioni belliche, trascurando volontariamente le implicazioni metafisiche dell'essenza della cultura volkisch, cioè il legame cosmico uomo-ambiente. I progetti sperimentali russi e americani degli anni '50-'70 portano l'inconfondibile marchio di fabbrica tedesco, cioè il loro aspetto simile all'originale nazista. Alcuni progetti sono realizzazioni pressoché identiche di velivoli sperimentali nazisti. A questo punto possiamo concludere questa rassegna storica ricordando che gli avvistamenti di dischi volanti iniziarono ad attrarre l'opinione pubblica da quando il pilota americano Kenneth Arnold avvistò i primi UFO nel 1947, oggetti che nel suo disegno esplicativo sono identici ai progetti della serie "HO /X" dei fratelli Horten, i quali, negli anni '30 e '40, realizzarono vari velivoli sperimentali (la componente terrestre del fenomeno ufologico va certamente tenuta in debito conto, volutamente confusa da chi ne gestisce occultamente le informazioni, all'interno di un fenomeno più ampio di cui sfugge ancora l'origine. N.d.R.). Gli avvistamenti UFO degli anni '50-'70 sono virtualmente simili ai progetti degli Haunebu nazisti e successivi. Marco Dolcetta, politologo e giornalista RAI, autore dell'interessantissima opera video " Nazismo Esoterico" con rari filmati d'epoca anche sul soggetto dei dischi volanti nazisti, ci ha confermato che il motore ad aspirazione di Schauberger e i successivi funzionano perfettamente. Egli stesso ha sottoposto ad esperti e scienziati il progetto ricevendone un giudizio positivo. Trattandosi di energia pulita e disponibile in quantità illimitate, uno sfruttamento industriale provocherebbe tali ripercussioni sull'economia mondiale che i servizi segreti alleati evitarono allora ed evitano a tutt'oggi di rendere note tali tecnologie e sperimentazioni. Per conoscere la risposta finale, dobbiamo attendere la totale declassificazione del materiale relativo a questi eventi. Tuttavia, è necessario tenere presente che per il caso "Roswell" e più in generale il fenomeno UFO esistono sezioni nei servizi segreti inglesi e statunitensi (nome in codice "voliera", in quanto ogni agente ha il nome di un volatile) che hanno il compito di diffondere false informazioni e confondere l'opinione pubblica con messaggi e interpretazioni fuorvianti da varie fonti. Ciò è una conseguenza della natura compromettente dei motori per i velivoli discoidali studiati dai nazisti e successivamente perfezionati in USA, sfruttanti energia naturale e pulita. Un sistema in grado di cambiare completamente l'economia mondiale. Affermare che la fenomenologia UFO ha solo matrice esogena alla nostra realtà conviene a chi vuole continuare a tenere nell'ombra tecnologie rivoluzionarie già pronte da 50 anni, figlie dirette di quel nazismo che, sebbene ideatore di una catastrofe tra le più orribili della storia, trovò nell'applicazione tecnologica di concetti antichi e allo stesso tempo alternativi, i segreti di una positiva trasformazione delle fonti energetiche, oggi in mano ad altre potenze e in grado, se applicate, di poter dare i loro frutti ancora oggi.


UNA BASE NAZISTA IN ANTARTIDE?



Le idee di Horbiger e la. "Teorìa del Mondo di Ghiaccio" portarono ad un rinnovato interesse per le spedizioni in Antartide. I tedeschi vi erano già stati nel 1873 con il piroscafo "Groenland" per conto della Società Tedesca per le Ricerche Polari e in altre quattro spedizioni, l'ultima delle quali fu organizzata nel 1925 con la nave per rilevazioni "Meteor". Hitler considerò l'Antartide una posizione privilegiata per una base permanente e autorizzò una spesa di oltre un milione di marchi per convertire il mercantile "Schwabenland" in nave attrezzata per missioni polari, con la possibilità di lanciare due idrovolanti Dornier Wal dalla sovrastruttura di poppa che fu costruita a tal scopo. Come capitano fu scelto Alfred Ritscher per la sua esperienza di viaggi in regioni polari.

La "MS Schwabenland" lasciò il porto di Amburgo il 17 Dicembre 1938 raggiungendo la costa del continente antartico il 19 gennaio 1939.I due idrovolanti fotografarono la superficie ghiacciata con apparecchiature ad alta definizione sommando non meno di 11.000 scatti. Lanciarono migliaia di aste metalliche con lo swastika nazista che si conficcarono nel ghiaccio annettendo così la zona al Reich tedesco col nome "Neu Schwabenland" (Nuova Svevia), nonostante una spedizione norvegese avesse già esplorato e maldestramente cartografato la stessa area nel 1931 denominandola "Terra della Regina Maud". La nave "Schwabenland" tornò ad Amburgo nell'aprile del 1939 e subito il capitano Ritscher progettò una nuova missione che non potè realizzarsi a causa degli eventi connessi con la guerra. Fino a qui si tratta di storia documentata e non abbiamo altri documenti ufficiali tedeschi che ci autorizzino ad andare oltre, vi sono tuttavia alcuni indizi che potrebbero suggerire una serie di missioni successive. Il primo indizio riguarda la presenza di navi corsare tedesche nei mari meridionali, come la "Komet", l' "Atlantis" e la "Penguin" (affondata dall'HMS Cornwall nel 1941). Queste avevano il compito di pattugliare le zone australi a latitudini insolitamente vicine al continente antartico. Gli inglesi, da parte loro, avevano organizzato un punto d'ascolto sull'isola di "Deception" (nome in codice "Operazione Tabarin") per tenere sotto controllo le scorrerie della navi tedesche. È quantomeno strano che il Reich operasse in mari così ostili e lontani, dove non c'erano rotte commerciali a parte Capo Horn e la punta estrema del Sud America. Si sa, inoltre, che la spedizione Schwabenland imbarcava civili e militari, tra cui biologi, botanici ed esperti di idrografia che erano stati preparati dalla Società Tedesca per le Ricerche Polari con corsi specialistici tenuti anche dall'Ammiraglio Statunitense Richard E. Byrd, veterano delle imprese polari, che fu ad Amburgo nel novembre 1938 per una serie di conferenze.

Gli scienziati della Schwabenland scoprirono una profonda fossa oceanica di probabile origine vulcanica che scorreva sotto i ghiacci del continente antartico, in una zona tra il sud America e l'Africa, correndo come un meridiano fino alla Nuova Zelanda e oltre. Dai rapporti del capitano Ritscher apprendiamo che gli scienziati riscontrarono la presenza di laghi d'acqua calda generati da correnti termico-vulcaniche che avevano sciolto il ghiaccio sovrastante creando enormi caverne, alcune lunghe fino a cinquanta chilometri, che giungevano sino al mare aperto. Queste zone più calde avrebbero fornito la copertura ideale per la costruzione di un'eventuale base permanente, che sarebbe sorta, dunque, sotto i ghiacci e quindi con una spesa logistica molto bassa. Tuttavia, ciò che fa pendere l'ago della bilancia verso una probabile base nazista in Antartide è la famosa spedizione "Operazione High Jump" mediante cui gli USA invasero il continente antartico immediatamente dopo la guerra, il 31 dicembre 1946. Le tensioni tra Stati Uniti e Russia erano già molto forti e si stava entrando nella guerra fredda, motivo per cui un'operazione del genere sarebbe stata assolutamente da evitare se non motivata da ragioni urgentissime. Furono mobilitati ben 4600 membri del personale militare, 6 elicotteri, 6 Martin PBM Flying Boat, 2 navi appoggio per idrovolanti, 15 altri aerei, 13 navi di sostegno e una portaerei, la "USS Philippine Sea". Una spedizione incredibilmente costosa che non può essere giustificata da una semplice ricognizione o esplorazione, smentendo lo stesso Ammiraglio Nimitz che, enumerando gli scopi della missione, affermò che lo scopo consisteva nella ricerca di siti per possibili basi permanenti. Fatto interessante, con il corpo di spedizione ritroviamo l'Ammiraglio Byrd, che aveva addestrato i nazisti all'esplorazione dei poli. Intervistato dalla stampa internazionale, più volte Byrd disse che gli USA dovevano prepararsi a difendersi da attacchi portati da dischi volanti dalla eccezionale velocità in grado di volare da polo a polo. Bisogna tener presente, inoltre, che alle stime ufficiali degli USA dopo la vittoria sulla Germania mancarono all'appello 54 U-Boot tedeschi di cui non si è mai più saputo nulla. Undici di questi potrebbero essere stati affondati da mine, ma degli altri si sono perse le tracce. Pare che lo stesso Ammiraglio tedesco Karl Doenitz abbia affermato nel 1943 che la flotta sottomarina tedesca era stata ricostituita in un'altra parte del mondo, nella terra di Shangrila, (un altro nome di Shambalha - N.d.R.) in una fortezza imprendibile. Inoltre, molto presto cominciarono a diffondersi voci di dischi volanti avvistati dalla marina argentina, inglese, brasiliana e cilena di stanza nelle regioni antartiche. si tratta di dichiarazioni ufficiali che sono attualmente registrate e documentate dal dopoguerra sino ai primi anni '60. Arriviamo alla domanda cruciale: Esiste o esisteva una base segreta nazista in Antartide? Non possiamo affermarlo con certezza, ma gli indizi faticosamente raccolti propendono verso il sì. I nazisti avevano le conoscenze geografiche e la tecnologia necessaria e gli U-Boot avrebbero potuto trasportare materiale meccanico per le attrezzature necessarie e anche motori per la costruzione dei velivoli discoidali, già in avanzata preparazione ma la cui sperimentazione in Germania non riuscì ad essere ultimata.

LA TERRA CAVA E IL MONDO DI GHIACCIO



La visione del mondo nazista impone anche alla scienza i suoi dogmi, specialmente dal 1933 le università tedesche cominciano ad appoggiare l'ideologia hitleriana, secondo cui la razza del ricercatore determinerebbe le sue prospettive, per cui uno scienziato ebreo non avrebbe prodotto alcunché di buono. Il III Reich rifiuta Einstein, Hertz, e altri scienziati non schierati politicamente, medicina, biologia e archeologia sono ora mezzi per sondare scientificamente l'uomo e la natura secondo l'ariosofia, e si creano istituti come l' "Ahne-nerbe" che ha il compito di realizzare la chimera dell'individuo puro, il perfetto, l'ariano senza contaminazioni biologiche. In questa strana commistione di scienza e misticismo ariano, vengono effettuate scoperte che pur sfruttando meccanismi naturali, richiedono un avvicinamento alla parte nascosta, il superamento di una porta magica, come le visioni di Schauberger che pure funzionavano e portarono al brevetto di vari mezzi di trasporto sfruttati industrialmente. Allo stesso tempo nascono teorie come quella del "Mondo di Ghiaccio" della "Terra Cava" che affascinano Hitler e che vengono insegnate nelle università tedesche con grave imbarazzo di molti scienziati. Vediamole: Hans Horbiger, un ingegnere austriaco arricchitosi con un brevetto su una valvola a vapore, pubblicò nel 1913 "Glazialcosmogonia" un testo di grande suggestione in cui presenta la sua elaborata spiegazione delle origini del mondo. Secondo la teoria del mondo di ghiaccio (la Welteislehre), il grande sole primordiale sarebbe entrato in collisione con un vasto blocco di ghiaccio provocando l'espulsione di enormi quantità di materia da cui avrebbero avuto origine i pianeti del sistema solare mentre la stella sarebbe collassata e divenuta il nostro sole. I vari blocchi di materia e i pianeti più piccoli avrebbero finito per ricadere gli uni sugli altri per attrazione gravitazionale finché sarebbero rimasti nuovamente due elementi: un agglomerato di materia ghiacciata ed il Sole, che avrebbero dato origine ad una nuova conflagrazione. Secondo Horbiger la Luna stessa avrebbe finito per ricadere sulla Terra e la sua attrazione, minore in passato per la lontananza, aveva favorito le capacità semidivine della stirpe aria e la sua grande altezza (i Giganti dell'antichità), mentre l'aumento dei raggi cosmici dovuta a catastrofi avvenute nei millenni precedenti all'attuale uomo moderno avrebbero causato la degenerazione graduale e la scomparsa degli ariani. In questo contesto naturale la storia dell'uomo diveniva una serie ininterrotta di lotte tra ghiaccio e fuoco, tra stirpi divine costruttrici di grandiose civiltà scomparse (come quella di Atlantide, alla maniera della Blavatsky) e razze inferiori, in un ciclo ricorrente di ere esiodee. Questa teoria confortava con apparenti prove scientifiche la visione ariana dell'universo e colpì Hitler proprio per la sua grandiosità cosmogonica che aveva punti di contatto con Nietzsche, Wagner e Rosenberg. Himmler cominciò a diffonderla all'interno delle sue SS, i cui scienziati, seppure aderendo alle idee nazionalsocialiste, si trovavano in imbarazzo nella necessità di procurare dati scientifici per dimostrare tesi così ardite. La seconda teoria assorbita dal Reich fu l'idea che la Terra presenti una cavità con un sole e addirittura pianeti al suo interno, postulata nel 1692 da Edmund Halley, astronomo reale d'Inghilterra. In tempi più recenti (1931) Lanz von Liebenfels, nella sua rivista Ostara scrisse un'entusiastica recensione dell'opera "Die Umwaelzung, die Erde - das Air (1930) di Karl E. Neupert, il quale era convinto che l'umanità abitasse la parte interna della Terra e che le pareti concave del pianeta fossero l'universo che noi osserviamo. Neupert aveva letto di questa teoria dal periodico di una setta americana, le cui idee erano state importate in Germania da Peter Bender La setta si chiamava "Koresh", dal nome ebraico del fondatore Cyrus (Cyrus Romulus Reed Teed, 1839-1908). Teed scrisse di aver ricevuto un'illuminazione mistica con la rivelazione divina di un universo costruito all'interno della Terra. La superficie che abitiamo sarebbe un guscio spesso cento miglia composto da diciassette strati di minerali differenti. Un Sole luminoso da una parte e oscuro dall'altra genererebbe la necessaria energia luminosa, causando l'alternanza di notte e giorno. Neupert pubblicò due libri sulla teoria della Terra cava che ebbero un certo successo. La sua dedizione all'idea era assoluta e riuscì a convincere Hermarm Goering, che provava ammirazione per tutti i veterani decorati del primo conflitto, a parlarne ad Hitler. Alcune fonti di cui tuttavia non possiamo stabilire l'assoluta attendibilità, affermano che Hitler fu colpito da questa teoria e che organizzò una spedizione, probabilmente nel 1942, guidata dal Dr. Heinz Fischer che installò dei radar sperimentali sull'Isola di Ruegen. L'esperimento dovette fallire poiché Neupert finì in campo di concentramento e la teoria della Terra Cava fu abbandonata. Anche in questo caso il nazionalsocialismo permise ad un'ideologia scaturita da una visione mistica di avere il predominio sulla scienza. Poiché il III Reich fu un fenomeno religioso nel suo alveo esoterico, e solo successivamente si manifestò come partito nazista, ogni visione cosmogonica o teoria nata da una rivelazione mistica ricevette credito poiché allo stesso modo nacque l'ariosofia.

Fonte : (Thule Italia)

Edited by Jack O'Neill - 16/2/2013, 23:24
 
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view post Posted on 12/11/2004, 11:47     +1   -1
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Jack sono notizie piuttosto datate e dell'argomento se ne sono occupate parecchie testate ufologiche in passato.
Appena ho un pò di tempo ne pubblico qualcuno.

ciao
Fox
 
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view post Posted on 21/11/2004, 19:51     +1   -1
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Jack....ma lo sai che questo è l'articolo più visitato in assoluto del forum ?
Ogni giorno arrivano almeno una decina d'utenti da google....direi di sticcarlo.

ciao
Fox
 
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felix64
view post Posted on 22/11/2004, 08:28     +1   -1




vecchia roba,comunque il nazismo dal mio punto di vista sta continuando ancora adesso negli stati uniti attraverso le menti dei vecchi e dei nuovi scienziati.
 
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view post Posted on 22/11/2004, 09:09     +1   -1
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Infatti.....il "Progetto Paperclip' suggerisce qualcosa ?
Chissà se la premiata ditta Mengele & c. è ancora all'opera....
 
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felix64
view post Posted on 23/11/2004, 08:23     +1   -1




CITAZIONE (-Fox Mulder- @ 22/11/2004, 09:09)
Infatti.....il "Progetto Paperclip' suggerisce qualcosa ?
Chissà se la premiata ditta Mengele & c. è ancora all'opera....

qualcosa sotto c'è di sicuro
 
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view post Posted on 5/6/2006, 19:12     +1   -1
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Un nostro video contenente un collage di foto dei presunti Ufo Nazisti.
Buona Visione :)





Edited by Jack O'Neill - 16/2/2013, 23:29
 
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view post Posted on 15/2/2013, 17:39     +1   -1
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Tetram
view post Posted on 15/2/2013, 22:28     +1   -1




Eehehe lo zio Adolf non era uno sprovveduto...scherzo ovviamente.
Comunque Mengele ormai dovrebbe essere morto,no?
 
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view post Posted on 16/2/2013, 09:55     +1   -1
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CITAZIONE (Tetram @ 15/2/2013, 22:28) 
Eehehe lo zio Adolf non era uno sprovveduto...scherzo ovviamente.
Comunque Mengele ormai dovrebbe essere morto,no?

In un mio libro c'è scritto che Mengele lasciò Auschwitz nel gennaio del 1945 grazie al progetto paperclip non visse in sud america ma si spostò in tutto il mondo lavorando presso il centro di armi navali di China lake nel periodo successivo alla guerra allora chiamato naval ordinance test station o nots, nel deserto californiano di ridgecrest e all'istituto Tavistock di Londra Mengele cambiò nome in dottor Green o Grenbaum e lavorò al programma di controllo mentale MKultra poi progetto monarch, dovrebbe esser morto nel 1979.
 
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Tetram
view post Posted on 16/2/2013, 22:18     +1   -1




CITAZIONE (perlanaturale @ 16/2/2013, 09:55) 
CITAZIONE (Tetram @ 15/2/2013, 22:28) 
Eehehe lo zio Adolf non era uno sprovveduto...scherzo ovviamente.
Comunque Mengele ormai dovrebbe essere morto,no?

In un mio libro c'è scritto che Mengele lasciò Auschwitz nel gennaio del 1945 grazie al progetto paperclip non visse in sud america ma si spostò in tutto il mondo lavorando presso il centro di armi navali di China lake nel periodo successivo alla guerra allora chiamato naval ordinance test station o nots, nel deserto californiano di ridgecrest e all'istituto Tavistock di Londra Mengele cambiò nome in dottor Green o Grenbaum e lavorò al programma di controllo mentale MKultra poi progetto monarch, dovrebbe esser morto nel 1979.

Ecco dicevo,sarà mica immortale...
 
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view post Posted on 17/2/2013, 12:09     +1   -1
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Anche se un pò romanzato, consiglio di vedere il film degli anni 70 "I Ragazzi Venuti dal Brasile", con Mengele interpretato dal grandissimo Gregory Peck

ragazzi-venuti-brasile
 
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view post Posted on 18/7/2013, 20:56     +1   -1
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Edited by perlanaturale - 24/7/2013, 14:21
 
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view post Posted on 10/12/2013, 22:22     +1   -1
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La bomba di Hitler


Il giallo dell' atomica di Hitler ricomincia qui, nelle gallerie sotterranee del lager di Gusen. A due passi dalle viuzze immerse nel verde che oggi schierano tante incantate villette familiari e dove settant' anni fa i deportati marciavano a migliaia, vestiti di stracci, denutriti, come fossero già morti.

Bundesarchiv_Bild_192-172%2C_KZ_Mauthausen%2C_Jour-Haus_Lager_Gusen

Qui, in mezzo ai boschi magici dell' Austria felix, a un tiro di schioppo dai laghi delle Alpi. È in questo sistema di tunnel scavato giorno e notte con le proprie mani e a costo della vita di decine di migliaia di prigionieri del Reich che oggi si apre una nuova pagina sul mistero - su cui gli storici indagano dal 1945 - dell' "arma finale" del nazionalsocialismo ormai in rotta. Quella che avrebbe dovuto salvare la Germania dal disastro incombente e capovolgere i destini ormai segnati della Seconda guerra mondiale. «Le misurazioni da noi compiute mostrano che i valori di radon presenti nelle gallerie di Gusen sono molto alti», rivela a Repubblica il professor Franz Josef Maringer, dell' Istituto geologico dell' Università di Vienna. Livelli di radioattività tali da rappresentare indizi seri secondo cui in queste gallerie - chiamate in codice "Bergkristall" (cristallo di montagna) e costruite per assemblare i caccia a reazione Messerschmitt - sono stati condotti tra il 1944 e il 1945 esperimenti nucleari su larga scala. Evidenze scientifiche compatibili con uno scenario secondo il quale proprio qui i volenterosi scienziati al servizio del Führer abbiano cercato di realizzare l' ordigno nucleare. Quel che emerge è una sorta di immenso laboratorio atomico, una verae propria città sotterranea. Il regista Andreas Sulzer, che da due anni sta lavorando con un team di esperti internazionali ad un documentario su Gusen, afferma di essere entrato in possesso di documenti sui "progetti segreti" avviati in queste gallerie con l' approvazione di Heinrich Himmler, il ministro dell' Interno del Reich e capo delle SS. «Ogni giorno arrivavano qui treni carichi di materiale scientifico», dice Sulzer. Che parla di un viavai «altrimenti inspiegabile» di scienziati e tecnici. La vicenda comincia nel marzo 2012, quando la società immobiliare proprietaria delle gallerie, la Big, chiama proprio il professor Maringer per un urgente consulto dopo che una misurazione amatoriale nei tunnel aveva mostrato dei valori radioattivi «26 volte superiori alla norma» (2,4 microsievert all' ora). Il primo responso dello scienziato sembra dare un esito tranquillizzante. «Radiazioni basse, di origine naturale», sintetizza la Big. Che, nondimeno, dispone l' immediata chiusura delle gallerie. Segue il silenzio. Assoluto. Eppure la nota firmata da Maringer insieme al collega Andreas Baumgartner apriva scenari inquietanti: «Abbiamo prelevato molti campioni dal terreno. Nelle prossime settimane procederemo ad un' analisi radiometrica di tracce anche minime di radioattività che possono darci informazioni su attività di tecnica nucleare durante la Seconda guerra mondiale». Sui media austriaci nessuna notizia delle ricerche del professore. Che però oggi conferma le sue misurazioni «più dettagliate». E ribadisce: «Ci sono segni che nel complesso sotterraneo di Gusen si siano svolti esperimenti nucleari da parte dei nazisti». Maringer sottolinea di non poter dare cifre esatte, trattandosi di dati sensibili relativi ad un' indagine estremamente «insidiosa». Ma altre fonti, consultate da Repubblica, parlano di ben 24mila becquerel a metro cubo: 300 becquerel al metro cubo è il limite entro cui si ritiene non vi siano danni per la salute. Di sicuro, se c' è un segreto, è ben custodito. Oggi - se anche si potessero visitare - solo 1,8 chilometri di gallerie sarebbero percorribili, su 8 complessivi. Dopo la liberazione i sovietici fecero esplodere alcune parti delle gallerie, poi negli anni passati la Big - subissata di critiche - le ha riempite di calcestruzzo, spendendo fino a 12 milioni di euro: «Rischio di crolli». Gusen era un sottocampo di Mauthausen, ma da un certo momento in poi la sua estensione è stata anche maggiore di quella del campo principale: contava su due lager (Gusen I e II) e su un immenso sistema di tunnel. I detenuti erano quasi tutti prigionieri politici o di guerra, prevalentemente polacchi, russi, ungheresi, tanti italiani. In principio era "solo" un campo di lavoro e di annientamento: la pianificazione prevedeva qui l' uccisione sistematica di 25mila persone l' anno, secondo il gelido calcolo che in media un detenuto non sarebbe sopravvissuto più di tre mesi. Poi, il 9 marzo 1944, è iniziato il cantiere per il "Bergkristall": chi non soccombeva durante la costruzione dei tunnel o per denutrizione o malattia, veniva gasato o fucilato. Le esecuzioni di massa erano la norma. Appena sono arrivati gli americani, dopo aver trovato montagne di corpi ammassati l' uno sull' altro, hanno dato tutte le baracche alle fiamme. Fuoco purificatore in tutti i sensi: per prima cosa si trattava di scongiurare epidemie. Non è rimasto niente. Ma la memoria è dura a morire. Il filo rosso che sembra mettere insieme i pezzi del "mosaico atomico" corrisponde ad un nome: Karl Emil Fiebinger. Praticamente tutti i progetti sotterranei dei nazisti portano la sua firma. Le gallerie di Ebensee, destinate al collaudo dei missili V2, un' installazione nel Tirolo, il sottosuolo di Gusen e un sistema di tunnel in Turingia. Quest' ultimo - come si evince da un documento del ' 47 classificato come "confidenziale" dall' intelligence britannica- avrebbe dovuto ospitare nientemeno che il quartier generale sotterraneo di Hitler. E qui entrano di nuovo in scena le ambizioni nucleari del Führer. Ebbene, in Turingia i deportati scavarono dal novembre 1944 all' aprile 1945 ben 25 gallerie ed il capo di questo progetto era Fiebinger. Lo storico Rainer Karlsch, che al tema ha dedicato un libro nel 2005, sostiene che in questa aerea dal 1944 un gruppo di scienziati guidati dal fisico Kurt Diebner - parallelo al gruppo di ricerca "ufficiale" di Werner Heisenberg - avrebbe messo a punto quella che oggi chiameremmo una "bomba sporca". I test, dice Karlsch, furono due: uno sull' isola di Rügen, nel Mar Baltico, e una a Ohrdruf, appunto in Turingia. Lo storico cita dei «testimoni oculari», che qui il 4 marzo 1945 avrebbero visto «un lampo luminoso come centinaia di fulmini» seguito da un' immensa onda d' urto. Fatto sta che Fiebinger nel 1947 fu assunto dal governo degli Stati Uniti: in queste veste contribuì - guarda caso - alla realizzazione di rampe di lancio per missili balistici intercontinentali. A testata nucleare, per intendersi. Nel 2006 in Turingia fu misurata la radioattività dell' area. I risultati sono controversi. I dati di Maringer fanno invece riemergere un segreto nucleare a lungo dimenticato. Sulzer, il regista, dice anche di avere indagato sull' esperienza dello scienziato Viktor Schauberger, che nel ' 44 prestò - da detenuto - la sua opera in questo sottosuolo: «Schauberger parlava esplicitamente di "distruttori dell' atomo" che avevano lavorato qui nei tunnel». Tutto l' affaire Gusen, afferma Karlsch, «merita ulteriori approfondite ricerche». Oggi, a un centinaio di metri dall' ingresso della galleria - che è chiuso, sprangato, e sprofonda nella quiete assoluta della campagna austriaca - dei bambini schiamazzano felici in un parco giochi più o meno improvvisato. La vita va avanti, si dice. Ma la memoria pretende ancora risposte. E l' inferno non molla la presa.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...-di-hitler.html
 
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13 replies since 5/11/2004, 16:34   6423 views
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