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Crani allungati, senza deformazione cranica

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semiconductor1
view post Posted on 14/10/2014, 14:41     +1   -1




Crani allungati, senza deformazione cranica

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I teschi allungati sono stati scoperti tra gli Olmechi in messico ma ancora in Iran, Iraq, Egitto, Malta, nell’isola Malese di Vanuatu, Africa, Russia, Siria, Perù, Bolivia etc.
I teschi allungati più grandi al mondo appartengono alla civiltà Paracas abitante presso la costa meridionale del Perù.
La pratica è andata avanti fino al XX secolo in Congo e nell'isola di Vanuatu.
Si è sempre creduto che i crani allungati fossero ottenuti artificialmente, mediante la fasciatura della testa dei neonati. Non si è mai voluto approfondire nel fatto che questi tipi di crani siano stati trovati in ogni parte del mondo o che sembrassero appartenere a persona appartenenti alle élite, o come il teschio allungato fosse per cosi tante popolazioni un segno distintivo di alto grado sociale o semplicemente come fosse un segno distintivo di grande bellezza.

I teschi allungati rinvenuti a Paracas, sono invece ben diversi. I teschi allungati sono naturali e non si tratta di una condizione clinica, 90 teschi sono stati trovati dall’archeologo Tello il che esclude la possibilità che possa trattarsi di soggetti con idrocefalia che causerebbe l’arrotondamento del cranio mentre i crani rinvenuti sono allungati ed hanno caratteristiche diverse da quelli tradizionali.
Nei crani invece rinvenuti a Malta la saldatura cranica a volte era inesistente e in un caso un teschio era più privo della saldatura mediana.

Nei teschi allungati sono presenti due piccoli fori naturali nella parte posteriore del cranio, secondo Lloyd i fori servirebbero per il passaggio di nervi e vasi sanguigni come i fori presenti nelle mascelle umane.

In un libro del 1854 intitolato “Types of Mankind” e scritto da Nott, Josiah Clark (1804-1873) e Gliddon George Robins (1809-1857).

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si afferma invece la presenza di resti di crani allungati tra gli inca e altre popolazioni sudamericane. Ma secondo il testo la deformazione artificiale del cranio, deve la sua origine all’esistenza di una razza autoctona, ove quel tipo di cranio aveva una peculiarità naturale congenita nella deformità cranica. In seguito forse a causa dell’estinzione di questa popolazione o della sua mescolanza con popolazioni vicine questo tratto distintivo, e unico si perse.
Rimase nelle popolazioni successive il tentativo di emularne l'aspetto, o forse certe qualità mentali quel popolo e assimilando come sinonimo di bellezza o di status symbol la deformazione ottenendola tramite un intervento esclusivamente artificiale. Alcuni crani come quelli di Paracas hanno un volume cranico doppio rispetto a uno normale, e quindi la capacità del cervello.
Ci sono sempre alcune eccezioni nella cartella clinica, il volume di alcuni di questi crani sono stati trovati due volte quella di un cranio normale, e con lui aumento della capacità del cervello, che solleva la domanda ovvia: Come è possibile aumentare la capacità del cranio e del cervello di un essere umano, se non non è causata da genotipo, e qual è l'effetto sul l’individuo. Mi serve benzina normale.


E notizia ancor più intrigante, si citano dei feti uno dei quali di sette mesi, rinvenuto all’interno della madre mummificata. Entrambi i bambini avevano il teschio allungato.
La chiesa cattolica iniziò a vietare la pratica della deformazione cranica artificiale nel XVI secolo. E’ quindi sbagliato supporre che la deformazione fosse esclusivamente ottenuta con la pressione meccanica, utilizzando tavole di legno legate alla fronte dei bambini oppure stringendo nastri di tessuto attorno alle teste.
Nel libro si citano due mummie di bambini portate in Inghilterra pochi anni prima, e appartenenti agli Aymaraes di Cuzco; una popolazione pre-Incaica, dal quale ha avuto origine la dinastia degli Incas.
Le mummie descritte dal dottor Bellamy, avevano circa un anno e mostravano, la forma cranica già completa e simile ai crani adulti.

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Nel libro è riportata la testimonianza degli studiosi Riviero e Tschudi che affermano di aver osservato molte mummie di bambini in tenera età senza tracce di pressione sul cranio. E ancora afferma di aver avuto una prova concreta potendo osservare un feto ancora racchiuso nel grembo di una mummia di una donna incinta, che trovarono in una grotta di Huichay, a due leghe da Tarma, appartenente alla loro collezione. Il feto fu fatto visionare al professor D'Outrepont ostetrico, che li assicurò che il feto avesse sette mesi. E secondo la formazione del cranio apparteneva alla tribù degli Huancas. Nel libro si cita un’altra mummia di un feto appartenente al museo di Lima.
Questi crani indicano che esisteva un elemento naturale, o un’eredità genetica in popolazioni antiche. E la loro presenza ha avuto ripercussioni nelle popolazioni successive che s’ispirarono a loro aspetto fisico arrivando alla deformazione ossea, per ottenere ciò che consideravano un segno distintivo di grande bellezza fisica o di appartenenza a un elevato ceto sociale.
Le immagini a colori appartengono all’edizione spagnola del libro “Antigüedades Peruanas” pubblicato nel 1851 mentre nell’edizione inglese vi sono solo immagini monocromatiche.


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