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News Politiche dall' Italia

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semiconductor
view post Posted on 15/5/2013, 17:05     +1   -1




non è proprio una news politica dall'Italia ma ne siamo coinvolti lo stesso

La Francia farà un referendum per uscire dall'euro a gennaio 2014

Marine Le Penha detto quello che vogliono i francesi:

“Je demande solennellement au président de la République d’organiser en janvier 2014 (…) un référendum sur la sortie de la France de l’Union européenne”

esattamente:

- Chiudere con ordine l'uscita dall'Euro;
- L'annullamento del Trattato di Schengen;
- Patriottismo economico, riordinare l'industria, protezione dei confini;
- Riportare la Costituzione Nazionale prima di quella scritta a Brussel nel Trattato di Lisbona;

http://actu.orange.fr/politique/marine-le-...fp_1385726.html

http://www.huffingtonpost.fr/2013/03/02/ma..._n_2798083.html

https://www.dailymotion.com/video/xxx2dv_ma...2014-03-03_news


http://www.huffingtonpost.fr/2013/03/02/ma..._n_2798083.html

ci saranno ancora poltronati italiani che diranno che uscire dall'euro è una follia?
 
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semiconductor
view post Posted on 15/5/2013, 17:27     +1   -1




Aerei-robot, radar e satelliti: le nuove servitù
Sardegna al centro della rivoluzione tecnologica del sistema bellico. Il superdrone invisibile
servitù militari armi intelligence droni

di Piero Mannironi
Tutto è apparentemente immobile. Nulla è infatti cambiato nella geografia militare nell'isola, cristallizzata nel disegno di confini tracciati oltre mezzo secolo fa su una visione strategica che si è ormai sfarinata nel tempo. Ma niente è come sembra. Dietro l'incomprensibile rigidità della tecnocrazia militare che non vuole rinunciare neppure a un pezzo di quegli enormi spazi conquistati nella metà del secolo scorso, si sta infatti verificando un cambiamento profondo, addirittura genetico, nella presenza delle stellette nell'isola. Un cambiamento silenzioso, sotterraneo e complesso, che elude le cicliche diatribe politiche, ignora le rivendicazioni di una revisione delle servitù e segue i tempi di una programmazione segreta.
Dunque, non più bombe, missili al Torio o all’Uranio impoverito, sbarchi e guerre simulate. O meglio, non solo. Da qualche anno l'orologio militare segna i tempi della guerra del futuro: ipertecnologica, cibernetica, computerizzata. Un'evoluzione che sta cambiando l'identità stessa dei presìdi e dei poligoni sardi perché sta diventando sempre più stretto il rapporto tra esigenze strategiche e affari, tra geopolitica e industria bellica.
La pista della discordia. La cosiddetta “striscia tattica funzionale”, al centro delle polemiche di questi giorni tra autorità militari, Comipa e Comune di Teulada, non è infatti una semplice pista di atterraggio per i droni, gli aerei senza pilota. Come il Predator dell’americana General Atomics o lo Sky-X, l'aereo-spia con motore diesel progettato e costruito dall'Alenia. Oppure il Nibbio della Galileo Avionica. O ancora, i tre micro-aerei Selex (sempre del Gruppo Finmeccanica) chiamati Otus, Asio e Strix.
La “striscia tattica funzionale” è soprattutto necessaria per il programma Neuron, che ha il suo cuore nel poligono interforze del Salto di Quirra. Si tratta di un'intesa tra paesi europei per la progettazione di un velivolo da combattimento non pilotato (Ucav, Unmanned Combat Air Vehicle). Un gioiello tecnologico con accentuate caratteristiche “stealth”. Cioè capace di essere invisibile ai radar. Il consorzio Neuron è formato dalla francese Dassault Aviation, dalla svedese Saab, dalla spagnola Eads Casa, dalla svizzera Ruaag Aerospace, dalla greca Hai e da Alenia, controllata di Finmeccanica.
Il programma prevede una spesa di 400 milioni di euro. La metà è a carico dei francesi della Dassault Aviation, mentre Alenia parteciperà con 90 milioni di euro. Tra le caratteristiche tecniche di questo aereo del futuro, la capacità di sparare due bombe a guida laser da 250 chilogrammi, una lunghissima capacità di volo e la possibilità di spingersi a velocità prossime a quella del suono (Mach 0,7-0,8).
Il volo inaugurale di questo sofisticatissimo velivolo pilotato da una stazione remota, è avvenuto il primo dicembre dello scorso anno in Francia nella base militare di Istres. Il prototipo Neuron si sposterà ora a Bruz, vicino a Rennes (Bretagna), nel “Centre d’essais d’electronique della Diréction Générale de l’Armament française”, per essere sottoposto a un primo ciclo di verifiche della sua “furtività”. Poi sarà la volta di una serie di test in volo con i radar della difesa aerea francese e nel poligono svedese di Visel. Nel 2015 approderà infine in Italia, nel poligono del Salto di Quirra, per essere sottoposto a test di tiro reali e a nuove prove di verifica della stealthness, l’invisibilità.
Come in un videogioco. Ecco dunque perché le autorità militari italiane premono per la pista di decollo e atterraggio. Perché tutto deve essere pronto entro il 2015. Lo spostamento a Teulada è probabilmente nato perché l’inchiesta della procura di Lanusei sul poligono di Quirra sta creando molte turbative, mettendo in pericolo le scadenze del programma Neuron. Andando a spulciare le caratteristiche di questo aereo futuristico, si trova anche un’espressione criptica: «Integrazione in un ambiente C4i». Un acronimo che rivela molte cose sul concetto futuro di guerra, ma anche un inganno politico-militare scoperto due anni fa per un’incredibile ingenuità. Prima di tutto cosa significa l'acronimo C4i? Le quattro “C” stanno per comando, controllo, comunicazioni e computer e la “i” sta per informazioni. Ma si potrebbe dire anche intelligence, cioè spionaggio. In estrema sintesi, un sistema la cui architettura include centri di rilevamento fissi e mobili che comunicano attraverso reti satellitari, strategiche e tattiche, e attraverso computer. È come se esistessero migliaia di occhi elettronici capaci di vedere e comunicare in tempo reale a una centrale remota scenari in movimento.
Insomma, un formidabile sistema spionistico al quale nulla può sfuggire. Ma anche il sistema nervoso di un concetto operativo nuovo in uno scenario di guerra. Si legge in un documento della Difesa: «Per il singolo soldato la comunicazione e la condivisione delle operazioni, sia a livello di squadra che verso i livelli di comando sovraordinati, risultano di fondamentale importanza in quanto permettono di integrare l'unità di manovra in un sistema di comando e controllo network-centrico. In un ambiente network-centrico, tutti gli elementi partecipanti a un'operazione diventano nodi intelligenti e attivi di una rete unificata». Insomma, la guerra diventa come un immenso videogioco dove tutto è virtuale, ma anche maledettamente reale. Sì, perché bombe e proiettili sono sempre veri.
Scrive Antonio Camuso, dell'Osservatorio sui Balcani: «In poche parole, grazie alle alte tecnologie impiegate nel sistema C4i, utilizzando reti che viaggiano su satelliti e su reti dedicate (Internet e/o Intranet della forza armata in questione), permette la presenza virtuale in ogni punto operativo del C4i del Comando (che si chiami Pentagono, o comando Nato, ecc...) e nel contempo di "processare" un'infinità di informazioni provenienti dal campo operativo (di battaglia) o dall'acquisizione da opera di spionaggio di qualsiasi genere, politico, economico o personale».
Spionaggio e controllo tattico. Il sistema nel nostro Paese è nato nel 2004. Il comando venne affidato all'ammiraglio Bizzarri e al generale Viarengo. Ma interagiscono anche i servizi segreti Aise e Aisi e il cuore tecnologico del network è costituito dalla brigata Rista-Ew (Reconnaissance, intelligence, surveillance, target acquisition - Electronic warfare), che raggruppa le unità di guerra elettronica delle forze armate. L'origine politica di questa rete militare risale al luglio 1997: venne decisa in un vertice di capi di Stato e di Governo dei Paesi dell'Alleanza atlantica, a Madrid. Un mondo che avrebbe dovuto rimanere segreto o comunque molto riservato.
Ma l'esistenza della rete C4 i venne a galla quasi per caso nel febbraio 2004. La trovò un giornalista pugliese che frugava nel sito internet del Pentagono. Si apprese così che Taranto era diventato uno dei gangli strategici della rete militare Usa, controllata dal “Navy Center for Tactical System Interoperability” che ha base a San Diego, in California.
In Sardegna era prevista una rete radar costiera presentata alla Regione e ai Comuni come un sistema di monitoraggio contro l’arrivo di immigrati clandestini nell’isola. La protesta popolare contro questi grandi radar dell’israeliana Elta System innescò una serie di interrogazioni parlamentari alle quali rispose il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito commettendo un clamoroso autogol: «La realizzazione della rete radar costiera è destinata a integrare il sistema di comando e controllo C4i del Corpo (la Guardia di finanza ndr), dichiarato segreto». Bastò che un giornalista curioso in Sardegna indagasse sull’acronimo per scoprire l’inganno e rivelare che il contrasto all’immigrazione clandestina era una grottesca bugia che nascondeva una nuova servitù per la Sardegna.
Comunicazioni sottomarine. Negli ultimi giorni, infine, alcune notizie che hanno acceso i riflettori dell’attenzione su una base Nato (ma nella sostanza statunitense) che finora è sempre rimasta nell’ombra: il centro di comunicazione con i sommergibili nucleari dell’Us Navy di Tavolara. Sembra infatti che la base sarda sia inserita nel progetto Muos (Mobile User Objective System) della Marina militare statunitense. Cioè un moderno sistema di telecomunicazioni satellitari ad altissima frequenza (Uhf) e a banda stretta (da 64 kbit/s), composto da quattro satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi, in Sicilia. Il sistema Muos integrerà le forze navali, aeree e terrestri statunitensi in movimento in qualsiasi parte del mondo dieci volte più velocemente di oggi.
La paura di un inquinamento elettromagnetico ha fatto però insorgere le popolazioni locali e la Regione Sicilia ha revocato l’autorizzazione alla costruzione della base. I timori di effetti dannosi sulla salute da parte dei radar sono stati anticipati dai fisici del Politecnico di Torino Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu.
Ma il fisico americano John Oetting, della “John Hopkins University”, nelle scorse settimane ha cercato di gettare acqua sul fuoco: «Un forno a micronde è più pericoloso dei radar del Muos». La risposta di Zucchetti è stata tagliente e ironica: «Oetting? Sì, lo conosco.È il Project Manager e Lead Systems Engineer del Muos Project. Non penso sia il caso di tradurre. Mi complimento con lui: certamente essere manager del progetto Muos e ingegnere-capo dello sviluppo del Sistema Muos è una grande responsabilità...».
Nasce a questo punto un interrogativo: ma qualcuno ha mai verificato se il campo elettromagnetico sviluppato dalle antenne di Tavolara, che trasmettono in Vls (Very low frequency) a 20.27 kHz, è dannoso per la salute?


http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/...rvitu-1.7043405
 
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view post Posted on 21/5/2013, 15:41     +1   -1
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Lobbies, le Iene: “Deputati e senatori a libro paga dei produttori di slot-machine”

Le Iene svelano il sistema delle lobbies che hanno a libro paga senatori e deputati del nostro Parlamento. Filippo Roma (con la collaborazione di Marco Occhipinti) ha intervistato l’assistente di un senatore, che ha preferito rimanere anonimo per evitare possibili ripercussioni, che racconta di ciò che, secondo lui, succederebbe a Montecitorio e a Palazzo Madama. Ecco un’anticipazione dell’intervista che andrà in onda domenica 19 maggio 2013 alle ore 21.20 su Italia1. Assistente senatore: “Ci sono le multinazionali che ogni mese per mezzo di un loro rappresentante fanno il giro dei palazzi, sia al Senato che Camera, incontrano noi assistenti e ci consegnano dei soldi da dare ai rispettivi senatori e onorevoli”. F.Roma: “A che titolo?”, assistente senatore: “Per far sì che quando ci sono degli emendamenti da votare in commissione in aula, i senatori e gli onorevoli li votino a favore della categoria che paga”. F.Roma: “Ma è legale tutto questo?”, assistente senatore: “Che io sappia no”. Ancora Roma: “Ma di quanti soldi si parla?”, assistente senatore: “Per quel che mi riguarda, conosco due multinazionali ed entrambe elargiscono una 1.000 euro e un’altra 2.000 euro ogni mese”. Roma: “Di che multinazionali si tratta?”, assistente senatore: “Quelle che conosco io, con i senatori di cui stiamo parlando, una è del settore dei tabacchi e un’altra nel settore dei video giochi e delle slot machine”. Roma: “Scusa, gli danno migliaia di euro al mese in cambio di che cosa?”, assistente senatore: “La protezione. Quando vengono emanate delle leggi o degli emendamenti che potrebbero andare ad intaccare i guadagni di queste società, loro si impegnano invece a proteggere le società a discapito del cittadino”. Poi precisa il portaborse: “comunque la tariffa cambia a seconda dell’importanza del senatore e quindi, se è molto influente, sale fino a 5.000 euro. Per quanto riguarda poi le sale Bingo, si sono formati due gruppi, partecipati sia da uomini del centro sinistra che da uomini del centro destra. Un gruppo fa capo a un ex Ministro de…, e un altro gruppo fa capo a un ex Ministro de…, entrambi del centro sinistra”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/05/18/...machine/232993/


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Spese militari, la corsa continua: la Marina acquista navi per oltre 1 miliardo di euro.

Inchieste - Italia
Scritto da Redazione Infiltrato.it
Mercoledì 22 Maggio 2013 05:16

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La crisi? Solo per i comuni mortali. Che, in quanto tali, sono costretti – loro malgrado – a pagare per spese militari assurde. L’ultimo caso lo ha denunciato Gianluca De Feo sull’Espresso: la Marina italiana ha acquistato navi per 1 miliardo e mezzo di euro. Siamo per caso in guerra e nessuno ce l’ha detto?


Dodici nuove navi per la Marina Militare. Ma poiché siamo in tempi di crisi, si tratterà di navi innovative che «un giorno potranno essere ospedali galleggianti in caso di calamità e il giorno successivo combattere una guerra ad alta intensità»: parole dell'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, comandante in capo della flotta.

Il progetto irrompe nel dibattito sulle spese della Difesa, senza che fosse mai stato citato finora nei programmi dei governi. «E' un concetto in fase iniziale, ma lo Stato maggiore ha già dato l'approvazione preliminare per costruirne sei», ha dichiarato De Giorgi in un'intervista al sito specializzato Defensenews. Il costo? «Sarebbe due terzi di quello delle fregate Fremm». Il prezzo di una Fremm è di circa 350 milioni di euro, si tratterebbe quindi di un cifra vicina ai 250 milioni. E dove si pensa di trovare i fondi per finanziarne ben sei? Si può in questo momento, senza risorse nemmeno per la cassa integrazione, lanciare un'operazione da un miliardo e mezzo di euro?


L'ammiraglio ha fornito una spiegazione chiara delle esigenze della Marina. Nei prossimi anni trenta unità andranno in pensione, mentre è previsto l'ingresso in linea di sole dieci fregate Fremm. Ecco quindi l'idea di far partire questo progetto, con dodici navi che avranno una stazza tra le 3500 e le 4000 tonnellate, lunghe 125 metri e larghe quindici. Ma «le unità che ho in mente dovrebbero essere concepite sin dall'inizio come dual use», ossia convertibili «in modo rapido e modulare» da scopi bellici a umanitari.

Cosa significa? Le "mini-fregate" avranno due cannoni e una stiva modulare. Lì si potranno inserire centrali di controllo e armamenti, come missili di vario tipo e siluri. Oppure in caso di disastri naturali «potrà ospitare 230 letti, fornire acqua potabile ed elettricità per una comunità di 6000 persone. L'alta velocità gli permetterà di intervenire rapidamente nei luoghi dei disastri. Se guardate la mappa dell'Italia, potete vedere che queste navi con i loro elicotteri potranno raggiungere qualunque zona del Paese».

Una previsione forse ottimistica. Gli ultimi terremoti sono stati a l'Aquila, nelle montagne tra Marche e Umbria e ancora prima in Irpinia e Friuli: tutte aree parecchio lontane dalla costa. E, come ha scritto "l'Espresso" in un'inchiesta di Fabrizio Gatti nel numero in edicola, oggi anche la Protezione Civile ha altri problemi: una disperata carenza di fondi per la prevenzione, in un territorio fragile dove case e capannoni si sbriciolano alla prima scossa, come è accaduto in Emilia.

Pure le forze armate stanno vivendo lo stesso problema. La spending review comporta tagli massicci, che influiscono sull'addestramento dei reparti in missione in Libano e Afghanistan. Mentre altri progetti ad alto costo sottoscritti dai governi di destra e sinistra, come il supercaccia F35, impegnano risorse colossali. Tanto che - come ha annunciato tre giorni fa il neosottosegretario alla Difesa Roberta Pinotti - persino il finanziamento delle ulteriori fregate Fremm è stato rinviato di almeno sei mesi. E allora come si fa a pagare le nuove navi?


Il piano dell'ammiraglio De Giorgi cerca alleati nell'industria. «Per il Paese investire nella Marina in maniera più incisiva significherebbe dare una forte spinta all'economia e all'occupazione, non solo alla sicurezza», ha spiegato al quotidiano Mf. «Pensiamo a un'eccellenza come Fincantieri e al fatto che nei suoi cantieri viene utilizzato per il 90 certo l'acciaio proveniente dall'Ilva, per capire cosa si può mettere in moto con una commessa. L'indotto è enorme, va dai sistemi d'arma agli arredi».

Considerazioni fondate, indubbiamente. Che sosterrebbero tante aziende in difficoltà come Ilva, Fincantieri, Finmeccanica, spesso nell'ultima stagione protagoniste della cronaca giudiziaria per i comportamenti dei loro amministratori. Certo, ci sono tanti operai e tecnici d'eccellenza che rischiano il posto, come accade però in tutte le aziende italiane. Ricadute tecnologiche e occupazionali si possono avere anche investendo nelle università, nelle biotecnologie, negli ospedali, nelle start up.

Mentre l'equazione industria bellica-crescita economica viene accolta con scetticismo crescente in tutto il mondo.

Dieci anni fa il Sud Africa di Nelson Mandela, ad esempio, ne fece il fulcro del suo rilancio industriale: ora caccia supersonici e sottomarini costruiti a caro prezzo stanno arrugginendo, perché non ci sono soldi per farli funzionare.

http://www.infiltrato.it/inchieste/italia/...iliardo-di-euro

Edited by perlanaturale - 22/5/2013, 16:23
 
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view post Posted on 13/6/2013, 10:53     +1   -1
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L’ex ministro Andrea Riccardi su Monti: “più castigava il Paese, più la Merkel era contenta e più lui era soddisatto”
-Redazione- 12 giugno 2013- Scelta civica come partito non è mai esistito. Chiunque, già durante le elezioni, avrebbe potuto accorgersi che il partito di Mario Monti era nient’altro che un comitato elettorale che raggruppava diversi interessi: Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo, i cattolici di Andrea Riccardi, le Acli di Andrea Oliviero, i finiani di Fli, noti imprenditori e qualche liberale sciolto.
Gli italiani, a dire il vero, sono stati i primi a radiografare la natura di scelta civica, premiandolo (si fa per dire) con un misero 10% o poco più. La conferma è arrivata invece dal giorno successivo al voto, quando molti, persino Pierferdinando Casini, ne presero le distanze in maniera brutale.
Tra i più delusi c’è il ciellino e ministro della Difesa Mario Mauro, che si sta organizzazndo un proprio movimento in diverse regioni.
Andrea Riccardi, come racconta Dagospia, non perde occasione per scagliare stilettate contro Mario Monti. L’aneddoto preferito dal fondatore della Comunità Sant’Egidio, scrive Dagospia, è questo: “Più Monti assumeva provvedimenti lacrime e sangue, più esodati la Fornero creava, più saliva la protesta e la sofferenza delle classi più deboli, più a Palazzo Chigi erano soddisfatti perché proprio quella era la dimostrazione lampante di credibilità verso la signora Merkel Angela. Cioè, più legnate riuscivano a dare al Paese più pensavano di essere forti in Europa”.
Meglio tardi che mai – Un atteggiamento, questo, che oggi l’ex-ministro Riccardi bolla come follia pura. Monti, avrebbe affermato Riccardi, era convinto che nel Paese ci fosse troppo benessere, per cui bisognava regredire. Sarebbe esagerato, ora, dire che non ce ne siamo accorti. Il fatto che le accuse giungano da un ex-ministro dal governo dei miracoli (miracoli al rovescio, evidentemente) guidato da Monti, seppur a distanza di mesi, conferma la convinzione già ben radicata negli italiani.

http://www.articolotre.com/2013/06/lex-min...ddisatto/178659
 
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Jack O'Neill
view post Posted on 13/6/2013, 23:23     +1   -1




I tecnici sono servi del Quarto Reich. Mentre Riccardi che si diverte a raccontare questi aneddoti come delle barzelette alle spese del cittadino si ricordi che è al soldo del Vaticano!
 
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felix64
view post Posted on 17/6/2013, 06:38     +1   -1




se ne devono andare tutti a casa, ma si sa l'italiano che crede di essere intelligente e furbo non è altro che un idiota a cui piace prenderlo senza vasellina, ed intanto questo governo si diverte sulle spalle dei cittadini, facendo leggi per non far andare in galera lo psiconano :LLOKOOLL: (che se ci andasse non sarebbe solo) e continua a fare campagna elettorale senza "FARE" niente....Ah già dimenticavo che adesso paghiamo 35 persone per il "FARE" :oodooddidi:
 
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semiconductor
view post Posted on 20/6/2013, 10:34     +1   -1




Sicilia, viaggi ed escort per i politici
con i fondi destinati ai disoccupati
Diciassette persone arrestate, compresi gli ex assessori regionali Sparma e Gentile. Tra gli indagati il senatore Pdl Scoma


La sede dell'Assemblea Regionale Siciliana
I fondi pubblici destinata ai disoccupati siciliani finivano in viaggi, cene eleganti e serate con escort, per politici e faccendieri. È quanto accertato dall'ultima inchiesta della Guardia di Finanza che a Palermo ha notificato 17 ordinanze di custodia cautelare richieste dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e da un pool di altri 5 sostituti. Tra le persone finite in manette anche il manager Faustino Giacchetto, definito il «re della pubblicità», la moglie Concetta Argento e poi gli ex assessori regionali Gianmaria Sparma e Luigi Gentile. L'ennesima inchiesta sull'uso dei fondi pubblici alla Regione Siciliana ha portato alla scoperta di un vero e proprio comitato d'affari che, con la complicità di politici e funzionari, avrebbe pilotato gli appalti per grandi eventi intascando anche i fondi comunitari destinati a progetti per la formazione professionale di giovani disoccupati.



http://www.corriere.it/cronache/13_giugno_...d0b7e19c1.shtml
 
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view post Posted on 20/6/2013, 17:04     +1   -1
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CITAZIONE (Jack O'Neill @ 14/6/2013, 00:23) 
I tecnici sono servi del Quarto Reich. Mentre Riccardi che si diverte a raccontare questi aneddoti come delle barzelette alle spese del cittadino si ricordi che è al soldo del Vaticano!

Orgogliosi di rendere felice il padrone, mantenendo il proprio stato sociale; il resto non conta.


CITAZIONE (felix64 @ 17/6/2013, 07:38) 
se ne devono andare tutti a casa, ma si sa l'italiano che crede di essere intelligente e furbo non è altro che un idiota a cui piace prenderlo senza vasellina, ed intanto questo governo si diverte sulle spalle dei cittadini, facendo leggi per non far andare in galera lo psiconano :LLOKOOLL: (che se ci andasse non sarebbe solo) e continua a fare campagna elettorale senza "FARE" niente....Ah già dimenticavo che adesso paghiamo 35 persone per il "FARE" :oodooddidi:

L'italiano pensa di sapere tutto, guardandosi la D'urso al pomeriggio e il tg5 la sera ma ha la memoria corta!.
Al governo, continuano a seguire gli ordini dall'alto terrorizzati dallo spread come arma di ricatto, l'unica cosa che sanno fare; rendere la vita sempre più difficile a chi non è in politica. La campagna elettorare :) toglieremo l'imu, restituiremo i soldi, tagliamo le tasse, tagliamo la politica, eh si ! :LLOKOOLL:
 
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view post Posted on 22/6/2013, 10:14     +1   -1
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terremoto in toscana e il primo provvedimento letta cosa riguarda? che caso ...il m5s ha fatto polemiche poiche il provvedimento del governoera pieno di mancanze...ora che la terra ha tremato magari si calmeranno le acque intorno al provvedimento...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/20...roposte/632230/
 
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felix64
view post Posted on 24/6/2013, 09:05     +1   +1   -1




siamo in piena dittatura mediatica, giornali e tv non fanno altro che ridicolizzare il m5s per la diaria e i rimborsi e non dice tutto quello che il governo ha votato contro il movimento, spero che il gruppo non si sfasci e che le mele marce spariscano, visto che rinunciare a 20 mila euro al mese è un grosso sacrificio (che schifo), ma il vero problema è il popolo che non si informa e si beve tutto quello che vede e legge senza farsi una cultura ed è su questo che conta la casta. Abbiamo il 40% di tasse sulla busta paga per pagare tv, giornali (che dovremmo avere gratis, prima che arrivasse il m5s gli davamo 500 milioni di euro all'anno a 54 testate giornalistiche, poi monti è sceso a 150 milioni),società di comodo della casta ecc.ecc..
 
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view post Posted on 2/7/2013, 15:28     +1   -1
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I media son troppo occupati a ripetere quanto tutto vada bene.
La gente, crede in quello che gli viene detto, perché ormai ha perso la capacità di pensare in modo autonomo.


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Disoccupazione ai massimi dal 1977

Continuano a diminuire gli occupati a maggio: -27mila unità rispetto ad aprile; e addirittura -387mila su base annua, prevalentemente uomini. Il tasso di disoccupazione tocca un nuovo record, al 12,2%, il valore più elevato dal 1977 (la media Ue a 17 è al 12,1%); mentre quello giovanile (fascia d'età 15-24 anni) si attesta, sempre a maggio, al 38,5%, in diminuzione di 1,3 punti percentuali su aprile, ma in aumento di 2,9 punti nel confronto tendenziale. Peggio di noi, in Europa, fanno la Grecia (dove il tasso di giovani under 25 disoccupati veleggia al 59,2% - ma il dato è di marzo 2013); Spagna, al 56,5%, e Portogallo al 42,1 per cento.
Numeri ancora negativi sul fronte lavoro sono arrivati ieri da Istat ed Eurostat: a maggio in Italia si registrano 3 milioni e 140mila disoccupati, in crescita di 56mila unità rispetto ad aprile (+1,8%) e addirittura di ben 480mila su base annua (+18,1%).
Una impennata che non si spiega solo con la contrazione del numero di inattivi (-127mila unità rispetto a maggio 2012), specialmente donne e giovani scoraggiati che si sono rimessi in cerca di un lavoro per rimpinguare il bilancio familiare. Ma ora anche da una riduzione dell'occupazione; con sempre più persone che perdono il posto di lavoro, soprattutto nei settori industriali.
Nell'area euro il tasso di disoccupazione a maggio è al 12,1% (in lieve aumento rispetto al 12% di aprile); e ci sono 19,2 milioni di disoccupati (+67mila unità rispetto al mese precedente). Il tasso di disoccupazione più basso si registra in Austria (4,7%), Germania (5,3%), Lussemburgo (5,7%); il più elevato in Spagna (26,9%) e Grecia (26,8% - ma il dato è di marzo 2013). E la situazione si conferma particolarmente grave per i giovani: sono 5,5 milioni i disoccupati sotto i 25 anni in Europa, di cui 3,5 milioni nell'area euro. I paesi con il tasso di disoccupazione giovanile più basso sono Germania (7,6% come ad aprile); Austria (8,7%) e Olanda (10,6%).
In Italia sono 647mila i giovani tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro; e rappresentano il 10,7% della popolazione in questa fascia d'età.
«La situazione resta molto grave - sottolinea il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini - e per questo serve uno sforzo in più da parte del governo ma anche delle imprese per un rilancio dell'economia». Giovannini evidenzia come il calo del tasso di disoccupazione giovanile «sia un dato che bisogna interpretare meglio»; e ribadisce che il decreto sull'occupazione varato mercoledì scorso «non è una goccia nel mare». Pur ammettendo, tuttavia, che «molto altro resta da fare».
Il punto è che «non si producono nuovi posti e si perdono quelli vecchi», dice il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni: «In Europa e in Italia le cose vanno male perché si guarda troppo all'indietro. Bisogna lavorare per una buona economia».
A maggio, emerge ancora dai dati Istat, l'occupazione maschile diminuisce dello 0,4% in termine congiunturali e del 2,5% su base annua. Quella femminile aumenta dello 0,3% (+28mila occupate in più rispetto ad aprile), ma cala dello 0,6% nei dodici mesi. Rispetto ad aprile, poi, la disoccupazione cresce del 2,6% per la componente maschile (+44mila unità) e dello 0,9% (+12mila unità) per quella femminile. Anche in termini tendenziali la disoccupazione sale sia per gli uomini (+18,7%) sia per le donne (+17,4%).
Per quanto riguarda invece il numero di inattivi si registra un calo nel confronto congiunturale per effetto della riduzione della componente femminile (-0,4%); mentre aumenta lievemente quella maschile (+0,1%). Anche su base annua si osserva un calo dell'inattività tra le donne (-2%) e una crescita tra gli uomini (+1,2%). «Ogni mese le persone che perdono il lavoro sono mediamente 28mila - ricorda il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy - ed è urgente ridurre la pressione fiscale su dipendenti e pensionati». E per aiutare i giovani è necessario «intervenire anche per sostenere l'auto-imprenditorialità», aggiunge il segretario confederale Ugl, Paolo Varesi.

www.ilsole24ore.com/art/notizie/201...l?uuid=AbFBSNAI
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Cancro, chi è povero muore
Per la prima volta in Italia due farmaci oncologici sono stati messi in vendita solo a pagamento: chi vuole curarsi deve pagare più di mille euro a settimana. E' una violazione della Costituzione, ma il governo fa finta di niente
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Non se ne è accorto nessuno. Ma presto se ne accorgeranno i malati di cancro. Perché, in barba alla Costituzione, per la prima volta nel nostro Paese, le autorità sanitarie hanno deciso che ci sono malati di tumore ricchi che avranno accesso a due farmaci oncologici, e quelli poveri che dovranno fare senza.

E' accaduto infatti che il pertuzumab (Roche) e l'afibercept (Sanofi-Aventis) siano stati autorizzati dall'Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) il 27 maggio scorso e quindi ammessi in farmacia, ma a totale carico del malato.

Che, se vuole curarsi, dovrà quindi pagare per il farmaco Roche 6.000 euro per le prime due somministrazioni e poi tremila euro ogni 21 giorni; e per quello Sanofi Aventis 4.000 euro ogni tre settimane.

Perché le medicine sono sì registrate e ammesse alla vendita, ma non rimborsate dal Servizio sanitario nazionale. Non era mai successo per gli anticancro, salvavita. Perché se è vero che molti farmaci innovativi sono oggi disponibili in farmacia a pagamento (è la cosiddetta Fascia C), è anche vero che si è sempre trattato di prodotti non salvavita, per i quali, il più delle volte, esiste un'alternativa, ancorché meno potente o meno avanzata.

Il cancro, poi, è di una tale drammaticità che nessuno aveva mai osato nemmeno immaginare che si potessero registrare delle medicine e non metterle a disposizione di tutti i malati.

Non c'è dubbio che l'Aifa ha agito secondo le norme. Anzi, la norma. Sciagurata e passata finora sotto silenzio: quella con la quale l'ex ministro Renato Balduzzi, oggi deputato montiano, ha deciso, nel novembre del 2012, che i farmaci non ancora ammessi al rimborso del Ssn ma verificati come efficaci dalle autorità sanitarie potessero essere venduti in farmacia a chi ha i soldi per comprarseli. "Nelle more", si dice in gergo.

Ma queste more sono lunghissime: come "l'espresso" ha denunciato più volte, i farmaci innovativi arrivano nel nostro paese con grande ritardo: fino a due anni dall'approvazione europea. Diversi mesi trascorrono mentre l'Aifa rivede i dossier già esaminati e approvati dalle autorità europee e autorizza il farmaco anche nel nostro paese, ma altri mesi passano a definire prezzo e modalità di accesso al mercato. I tempi di questi iter si fanno sempre più lunghi anche perché si allungano i negoziati, con l'Aifa che offre prezzi che le aziende ritengono bassi.

Ed è chiaro a tutti che non ci sono soldi per la sanità, e che, quindi, i negoziati non sono destinati ad accorciarsi. Anzi. Nelle "more": chi ha i soldi si comprerà il farmaco con gli evidenti benefici terapeutici, chi non li ha lascerà questa vita. E non serve raccontare come, negli Usa e nei paesi senza servizio sanitario universale, le persone si indebitino, vendano la casa, chiedano prestiti per potersi pagare anche solo qualche mese di vita.

E a guadagnarci sono le aziende che inizieranno a vendere il farmaco mesi e mesi prima del suo accesso agli ospedali pubblici. Ma resta l'interrogativo: Balduzzi si è reso conto della drammaticità di quella firma? E non ci vengano dire che è solo "nelle more", perché una volta infranto il muro della decenza, non si torna più indietro.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ca...o-muore/2210230
 
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Tetram
view post Posted on 4/7/2013, 00:10     +1   -1




E tutto questo,in barba ai 4 vaccini cubani contro il cancro...
 
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view post Posted on 4/7/2013, 16:00     +1   -1
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La malattia è business, e si sà ma ecco il passo in avanti, il malato paga, e se non può permettersi la cura bè peggio per lui.
Le cure ci sono i vaccini cubani e tanto altro... ma per saperlo bisogna informarsi e non lasciarsi dissuadere da chi và per interesse contro le cure alternative.

Un film di Massimo Mazzucco

 
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Tetram
view post Posted on 6/7/2013, 02:44     +1   -1




CITAZIONE (perlanaturale @ 4/7/2013, 17:00) 
La malattia è business, e si sà ma ecco il passo in avanti, il malato paga, e se non può permettersi la cura bè peggio per lui.
Le cure ci sono i vaccini cubani e tanto altro... ma per saperlo bisogna informarsi e non lasciarsi dissuadere da chi và per interesse contro le cure alternative.

Un film di Massimo Mazzucco

(FILE:http://www.auroraproject.it/plugins/hwdvs-...mediaplayer.swf)

D'accordo.
 
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105 replies since 8/10/2011, 06:22   929 views
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