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Geroglifici in Australia

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view post Posted on 24/11/2014, 15:39     +2   +1   -1
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di Paul White, 1994

Negli ultimi anni ho svolto ricerche su un progetto documentaristico denomina
to Missing Links, che mi ha indirizzato verso determinati Anziani Aborigeni i
quali avevano deciso di condividere le conoscenze segrete relative alle energie terrestri, conoscenze che hanno una grande influenza sull'attuale stato del pianeta.
Il progetto Missing Links è diventato una ricerca sugli antichi sistemi di conoscenze, la quale ci porta a rilevare i 'Luoghi di Potere' presenti nella Griglia di energia biomagnetica della Terra e a conferire con anziani e sciamani per comporre il mosaico delle conoscenze perdute inerenti a questo singolare sistema energetico.
In tutto il mondo troviamo resti di piramidi e templi disseminati sul territorio come fossero antichi strumenti scientifici, collocati ovunque in base ad un preciso schema di Griglia. Questa invisibile rete energetica è inoltre legata a note zone che presentano anomalie gravitazionali e spazio-temporali, come il Triangolo delle Bermuda, la regione dei Four Corners in Nevada, Maralinga in Australia meridionale, etc.
Va inoltre sottolineato che i moderni ricercatori che si occupano della Griglia, come Bruce Cathie in Nuova Zelanda, hanno scoperto la 'Griglia' del campo terrestre tracciando le rotte di volo di oggetti volanti non identificati avvistati nei cieli di questo paese. Di particolare interesse, tuttavia, è la presenza di affascinanti siti archeologici collocati esattamente in corrispondenza di questa Griglia, ad indicare che essa aveva un qualche ruolo centrale negli antichi sistemi di conoscenze e per una possibile civiltà evoluta della preistoria.
Bruce Cathie ed altri ricercatori hanno subito puntato alla piramide di Giza e ad altri famosi siti archeologici, accuratamente situati sulla mappa della Griglia mondiale. Ho avuto lo stimolo subitaneo di estrapolare le mappe della Griglia mondiale di Cathie e Beckerman, onde individuare i Luoghi di Potere di cui stavo venendo a conoscenza grazie ai miei insegnanti aborigeni, e di fare un confronto con la ricerca relativa ai misteri dell'antichità.
Scoprire che lo schema della Griglia contrassegnava in modo preciso alcuni dei locali Luoghi di Potere sui punti di intersezione della Griglia — luoghi quali la Thora Valley vicino a Bellingen, Mount Warning sul confine del New South Wales settentrionale, la base militare di Pine Gap (fra le altre), Ayers Rock e così via — non è stata per me una totale sorpresa. Quando, alcuni anni orsono, ho provato a pubblicare sulla rivista Maggie 's Farm una mappa della Griglia locale, sono stato bloccato dagli Anziani Aborigeni, venuti ad informarmi che la mappa rivelava la posizione di tutti i loro cruciali siti segreti.
Questo provocò una rivelazione della 'conoscenza segreta', in quanto era ovvio che le energie della Terra avevano sostenuto un grave attacco e si trovavano in uno scompiglio quasi fatale, causato dai test nucleari e dagli scavi minerari ad alta tecnologia eseguiti preso i Luoghi di Potere.

I miei insegnanti aborigeni narrano lo straordinario racconto delle loro origini come liberi 'Esseri di Luce' oltre questa dimensione, materializzatisi in un Mondo Paradisiaco che venne in qualche modo corrotto e distrutto dalle 'Forze Oscure'; sostengono di essere giunti qui come Sette Tribù dalla loro patria stellare distrutta. Si accinsero immediatamente ad edificare un sistema di 'piramidi' che circondassero il mondo e che generavano un'aura energetica destinata a proteggere e infondere energia al pianeta, "affinché quello che era successo in precedenza non dovesse ripetersi".



Nonostante la creazione di una straordinaria cultura mondiale che impiegava un qualche tipo di tecnologia basata su luce e suono, anche questo pianeta venne corrotto. La civiltà mondiale di quell'epoca si autodistrusse, danneggiando la Griglia di energia e spostando la Terra dal proprio asse, cosicché i poli ghiacciarono e noi perdemmo il leggendario clima temperato mondiale.
Secondo i riscontri geologici di enormi depositi di manganese, contenenti ossa umane e di animali, disseminati lungo l'imponente catena montuosa sul fondo dell'Oceano Pacifico che collega l'Isola di Pasqua, le Hawaii, etc., si rileva una datazione al carbonio che indica un periodo di 27.000 anni dall'epoca in cui il sub-continente della placca tettonica del Pacifico collassò; altri riscontri indicano che solo alcune migliaia di anni dopo nell'Oceano Atlantico avvenne l'improvviso tracollo di un'estesa superficie di terre emerse.
Quindi, seguendo una traccia sincronistica, abbiamo iniziato ad esaminare la Griglia a livello locale, alla ricerca degli anelli mancanti. Come nota il mio amico e ricercatore Paul Caldwallader, "In ogni parte del mondo esistono antichi manufatti e templi; perché non in Australia?" In realtà è stato il lavoro di Paul ad indirizzarci verso le straordinarie incisioni che abbiamo scoperto nel deserto dell'Australia meridionale in corrispondenza del (cosiddetto) Punto di Griglia 44 — come riportato in un precedente numero di NEXUS [voi. 2, nr. 13, ed. australiana].
Le scritture ed i geroglifici non aborigeni scoperti da Paul e risalenti, secondo la datazione al carbonio, a 40.000 anni fa, raffiguravano il pellegrinaggio di altre antiche culture verso questo importante Luogo di Potere sulla Griglia, culture che utilizzavano forme di scrittura risalenti alla cultura Madre attraverso quella Vedica, Maya, dell'Isola di Pasqua, etc.



Come in altre parti del pianeta, gli antichi reperti archeologici e le popolazioni locali indigene indicavano una sorta di conoscenza operativa della Griglia e dei Luoghi di Potere mondiali. Come in Inghilterra ed in Europa, nelle zone non urbanizzate dell'Australia sono disseminati cerchi di pietre e monoliti, a segnalare i percorsi di interconnessione energetica che si estendono ondeggiando come serpenti attraverso il territorio. I ricercatori locali sono in grado di individuare la presenza di tali strutture nelle foreste con il semplice impiego di bacchette da rabdomante; per percepire gli invisibili flussi che caratterizzano specifici punti energetici, portali e luoghi sacri, gli sciamani aborigeni si spalmano le mani con ocra rossa, ricca di ossido metallico.
In tutta l'Australia circolano consolidate leggende e storie relative a strani e magici avvenimenti verificatisi presso i Luoghi di Potere della locale Griglia, dalle leggendarie apparizioni di esseri dal cielo ai contemporanei rapporti su avvistamenti UFO; inoltre, nella tradizione sciamanica di tutto il pianeta abbondano racconti di viaggi istantanei lungo la Linea del Canto. In linea con questi avvenimenti, il mio amico ricercatore Ray Stark mi ha fatto conoscere "David", un bianco che era il custode di un sito davvero insolito nella Hunter Valley, ad un centinaio di chilometri a nord di Sydney.
David era molto esperto dell'antico sapere, nonché un naturopata praticante che incidentalmente, come il sottoscritto, era stato per dieci anni allievo di un Anziano della Tribù Bundjalung. L'insegnante di David lo aveva anche informato dei danni riportati dalla Griglia e dei Luoghi di Potere che rappresentavano le "Chiavi" dell'intero sistema. Avevamo legami in comune.
David diceva di aver scoperto alcune incisioni egizie nella foresta litoranea presso Gosford e che, a suo parere, avremmo trovato interessanti. Conosceva il sito da molti anni — originariamente fu scoperto da un escursionista che cercava il proprio cane smarrito, che a sua volta era strisciato su da un pertugio a scivolo nella struttura a forma di caverna. Tutto questo appariva un po' troppo arduo da credere.
Noi eravamo indubbiamente alla ricerca di anomalie archeologiche, tuttavia un esempio lampante di geroglifici egizi sembrava sin troppo bello per essere vero. Comunque, nel corso degli anni, in Australia avevamo raccolto alcuni notevoli esempi di strani manufatti egizi; ad esempio il ritrovamento, avvenuto nei primi anni '70 ad opera di Rex Gilroy, di una statua del dio egizio Toth nei pressi di una collina piramidale a Gympie, Queensland sud-orientale, e due cartigli del faraone egizio Ramsete I, scoperti nella Arnhem Land agli inizi del secolo. Ho inoltre fotografato un amuleto di identificazione egizio trovato a Kyogle, New South Wales settentrionale, cui il Dipartimento Minerario ha conferito una datazione di 5.000 anni.

David si offrì di incontrarci e condurci, con il nostro staff per le riprese, al sito della foresta. Dopo aver percorso in lungo e in largo le zone più remote dell'Australia, raggiungere una località a sole due ore di distanza dalla nostra base nelle Blue Mountains ci sembrò quasi un lusso. Come fosse un qualche romanzetto d'avventura, ci accordammo per incontrare David una mattina presto in una stazione di servizio dalle parti dell'autostrada settentrionale. David ci condusse all'interno del parco nazionale, su una pista nel bush dove procedevamo a zig-zag nella nube di polvere della vettura di testa, cercando di evitare lucertole e grandi buche. Una volta addentratici per alcuni chilometri nella foresta, abbandonammo la pista e disimballammo le attrezzature video per il viaggio verso i crinali. David era di umore allegro ed indossava la sua maglietta con l'aquila indiana americana; aveva un 'atteggiamento da maestro' ed era ovviamente molto propenso a raccontarci quello che poteva — in particolar modo riguardo alle usanze ed alle conoscenze degli Aborigeni.
Secondo David non stavamo inerpicandoci per andare a vedere esattamente una caverna, bensì qualcosa di più simile ad una 'cripta' ricoperta da grandi massi tondeggianti; più la descriveva, più appariva enigmatica. Disse che nell'area esistevano altri speciali siti aborigeni, fra cui, a sola mezz'ora di cammino da dove avevamo parcheggiato le macchine, una caverna sacra con incisioni di animali; le antiche incisioni che stavamo per vedere erano notevoli, in quanto di origine non-aborigena.
Si trattò di una scarpinata in salita relativamente breve, sino ad una zona di pietrisco sotto una cresta, che sembrava una sorta di smottamento dai dirupi sovrastanti. Il panorama mutava bruscamente, dalla foresta lito-ranea ad un gruppo di formazioni rocciose di arenaria aspre e frammentate, ricoperte di muschi e licheni. Dopo aver superato la cresta con le attrezzature video ci trovammo di fronte enormi massi di arenaria con una imboccatura simile ad una caverna.
"Eccola!", disse David. "Salite da questa parte"; e scomparve su per uno scivolo di roccia. Sempre più eccitati, riuscimmo a stento a trattenerci per riprendere un'inquadratura dell'imboccatura della caverna, prima di risalire lungo la stretta apertura nella roccia con la telecamera in mano. Risalito lo scivolo ci ritrovammo in uno stretto corridoio dalle pareti piatte, pareti costituite da un'enorme sporgenza di roccia, suddivisa nettamente in due; l'estremità più lontana di questo corridoio naturale aveva come soffitto un grande lastrone di roccia piatto.



Non appena emersi nella fenditura della roccia, sulla parete di arenaria assai consunta che ci stava di fronte potemmo vedere incise figure piramidali, occhi e strani geroglifici; alcune delle incisioni erano talmente logorate dal tempo da risultare a malapena visibili. Poi un componente della squadra, che si trovava più su nella fenditura, gridò: "Venite a vedere! Non crederete ai vostri occhi!" Accesi la videocamera e percorsi l'ultimo tratto sino alla
sommità della volta; indirizzando la videocamera verso la parete mi si parò davanti l'incisione — metà della grandezza naturale — del dio egizio Anubi!
Anubi, custode degli inferi, completo del muso e delle orecchie da sciacallo, con il gonnellino a strisce e con in mano l'Ankh, simbolo della vita eterna. Si trattava indubbiamente di una delle più strepitose incisioni su roccia che avessi mai visto! Mentre esploravo la parete attorno a questa affascinante figura, rimasi sbalordito dal semplice volume di geroglifici scritti in file simmetriche.
Non si trattava di una frettolosa iscrizione del tipo "Salve, siamo stati qui", come riportato da altri ricercatori che hanno trovato singole incisioni e pittogrammi in antichi siti minerari litoranei. L'intera parete era ricoperta da una scrittura fonetica. Anche gli inesperti potevano vedere che si trattava chiaramente di scritture egizie, con molti simboli universalmente riconosciuti, fra cui ankh, sfingi, scarabei sacri, uccelli e piramidi — nonché interi pannelli di cartigli, che citavano il faraone regnante di quel tempo con il nome di Khufu, o Cheope, 2.600 a.C. circa.
Mi ero preparato a vedere alcuni caratteri egizi ed avevo pensato all'enorme Occhio di Horus che avevo filmato nel deserto l'anno precedente — ma sicuramente a niente del genere! Lungo le due pareti opposte contammo oltre 250 caratteri. Ovviamente vi era un'intera vicenda da raccontare; o si trattava di uno straordinario antico contenitore temporale per le generazioni future, oppure di un'elaborata frode.
David stava già iniziando a svelare quanto sapeva sui geroglifici e sul sito in generale. Io dovetti filmare parte di quello che stava raccontando agli altri — disponeva di un tempo limitato — ma mi trovavo in uno stato mentale estremamente surreale e cercavo ansiosamente di decidere se tutto quello che stava accadendo fosse reale. Mi spostai su e giù lungo lo scivolo di roccia, esaminando attentamente i geroglifici a occhio nudo e con la videocamera; zoomavo su particolari simboli presenti sulla fascia superiore della parete e sfioravo con circospezione alcuni di quelli alla mia portata.
Non sono un tipo particolarmente sensitivo, tuttavia il contatto con le incisioni mi dava forti sensazioni, soprattutto una piramide con un profondo buco al centro, per due terzi verso il basso. Quel luogo suscitava certamente alcune strane cariche emotive e David ci informò che esso si trovava esattamente al di sopra di uno dei grandi meridiani energetici che si irradiavano dal grande Luogo di Potere del NSW a qualche distanza nell'entroterra, denominato "Il Raduno delle Tribù".
Al di là del mio sbigottimento, quello che mi aveva inizialmente colpito era lo stato insolitamente buono di alcune delle incisioni, sicuramente eseguite con grande accuratezza e maestria, con incisioni accuratamente inclinate in modo da non sgretolare l'arenaria. Inoltre la scrittura in egizio fonetico di uno stile risalente a quattromila o cinquemila anni fa comportava un'elevata erudizione; tuttavia alcune incisioni non apparivano sufficientemente logorate dal tempo.
Poi compresi che le incisioni erano parzialmente protette da un enorme lastrone di pietra collocato lungo la sommità della fenditura della roccia; in passato a un certo punto il soffitto era crollato a causa di uno smottamento del dirupo sovrastante.

Quindi le incisioni meglio conservate si trovavano al di sotto della porzione di soffitto ancora intatta e si deterioravano gradualmente man mano che si passava lungo le pareti che erano rimaste esposte più a lungo alle intemperie. I geroglifici in corrispondenza dell'estremità aperta della volta erano davvero in un pessimo stato, il che contribuiva parecchio a renderli autentici. Quando perlustrai le rocce all'esterno dell'entrata, trovai un gruppetto di geroglifici egizi completamente esposti alle intemperie e talmente logori da essere a malapena distinguibili.
Avevo ormai visto abbastanza da rimanere colpito dall'apparente antichità dei geroglifici; se si trattava di una burla, era comunque davvero ben architettata. La competenza, l'abilità e la maestria implicate nella realizzazione dell'opera erano considerevoli. Per tradurre gli scritti per intero bisognava ricorrere ad un esperto preparato a livello universitario, tuttavia altri ricercatori erano in grado di decifrare i vocaboli e le frasi conosciute facendo riferimento al materiale originale disponibile.
In gioventù mi ero dedicato alla serigrafìa, avevo creato una "serie egizia" completa ed avevo riprodotto innumerevoli volte alcuni degli ideogrammi, quindi trovai inaspettatamente familiari molti simboli e geroglifici. Quello che si riusciva a dedurre immediatamente sembrava davvero notevole e faceva riferimento ad arti magiche e ad elevate conoscenze spirituali. Ricorrevano il simbolo del Dio Unico (Neter), geroglifici di esseri alati ed altre sequenze di immagini apparentemente spirituali e trascendentali, che potevano essere interpretate per descrivere il classico percorso sciamanico dell'illuminazione..
Fummo particolarmente colpiti da un gruppo di geroglifici che terminava con la forte immagine di una figura egizia barbuta che fluttuava sopra un giaciglio, preceduta dal geroglifico che indica Dio, al di sopra di una piramide vicino ad un tempio ed un geroglifico che significa: "Il mio nome vive per sempre". Come scrittura fonetica potrebbe anche trattarsi di un qualche tipo di riferimento al salmodiare il Nome di Dio per conseguire la vita eterna.
Mi misi a sedere nella 'cripta' con la nostra guida David e passai all'intervista. David spiegò il modo in cui il sito venne scoperto da un uomo che cercava il suo cane e quindi, molti anni fa, esaminato da molti studiosi universitari, i quali nascosero la questione e fecero scomparire i file. David era in contatto con un esiguo gruppo di discreti ricercatori che speravano di completare presto la traduzione degli scritti ed affermò che al momento costoro avevano stabilito che si tratta di un qualche genere di profezia, destinata a gente del futuro la quale, se non dovesse seguire il cammino dell'Unico Vero Dio, si troverebbe ad affrontare spargimento di sangue e distruzione di massa.



I maestri aborigeni di David gli avevano detto della Griglia di energia che si dirama come una ragnatela in tutto il paese e delle specifiche energie presenti in luoghi diversi. David nutriva la curiosa convinzione che il sito potesse rappresentare un 'tunnel temporale' per il Perù o per qualche altro posto; una concezione a prima vista alquanto azzardata, tuttavia la tradizione sciamanica di tutto il mondo, e in particolare quella aborigena, parla di 
viaggi istantanei lungo le Linee del Canto fra i Luoghi di Potere.
Un'interessante notazione è che il dio Anubis, la più grande incisione singola davanti ai geroglifici, in egizio era conosciuto come "Colui che Apre le Vie" e "Custode delle Porte degli Inferi". Anubis era inoltre associato alla "stella-cane" Sirio, che gli Egizi concepivano come una sorta di portale o di ingresso ad altre dimensioni.
David parlò della 'caverna crollata', una profonda fenditura della roccia piena di pietrisco presso l'estremità anteriore del corridoio, e disse che il suo piccolo gruppo era in procinto di eseguire scavi nella nicchia, nel caso al suo interno fosse nascosto qualcosa.
Vi erano anche insoliti geroglifici e disegni che non sembravano affatto egizi. In alcuni punti della parete comparivano esempi di antico ebraico, fra cui il grande disegno di una piramide che sembra contenere al suo interno 'lettere di fiamma' ebraiche. Un'altra interessante anomalia era l'antica croce racchiusa da un disegno circolare, associata alla Terra Madre sommersa del Pacifico descritta nei libri di James Churchward. Forse fu una strana mescolanza di antichi sacerdoti che esplorò il mondo nei primi tempi dell'Egitto, magari seguendo antichi documenti alla ricerca della Terra Madre Perduta?
In virtù del mio lavoro di rilevamento delle anomalie archeologiche, rimasi colpito dalla somiglianza fra determinati simboli qui presenti e quelli che avevo filmato presso il punto di Griglia centrale del paese nel deserto dell'Australia meridionale. Uno dei temi della mia indagine è la costante ricerca di un'antica Madrelingua — il sacro linguaggio del DNA esistente prima dell'immane catastrofe dei tempi remoti.
Un particolare geroglifico rappresentava una piccola figura con tre anelli che impugnava qualcosa in una mano — uno specifico simbolo linguistico che ricorre in varie parti del mondo. Il mio amico ricercatore Paul Cadwallader lo ha rilevato nelle scritture dell'Isola di Pasqua, in quella maya, egizia e cinese antica; rappresenta un luogo di potere o di elevato sapere spirituale e si può tradurre in linea di massima come: "Persona o sacerdote di grado elevato che parla con la rettitudine di una freccia".
Assieme alle ricerche che ho seguito, relative alla Griglia terrestre, alla Terra Madre Perduta e a quella che definisco la 'Antica Scienza Armonica', per un ricercatore degli anni '90 esistono alcuni affascinanti indizi e correlazioni. Facendo riferimento ad avanzato e moderno materiale originale come Keys of Enoch del Dr. Hurtak, il materiale di Dan Winter relativo all'Alfabeto Sacro ed una serie di ricerche su coscienza e linguaggio accoppiate a conoscenze sciamaniche e metafisiche, siamo in grado di adottare alcune interessanti prospettive su questi geroglifici.

La lingua sacra degli Egizi, che si presume sia stata loro insegnata da Thoth Tehuti. scienziato-sacerdote sopravvissuto di Atlantide, è una lingua estremamente sofisticata di pittogrammi ideografici che agiscono in modo multi-dimensionale su molti livelli di comprensione; descrivono inoltre specifiche 'equazioni fonetiche' destinate agli esseri umani per l'intonazione di precisi codici di frequenza sonora che avevano sulla coscienza e sulla materia un effetto di risonanza tipo diapason. I sacerdoti egizi mantenevano una rigida segretezza sui Nomi Divini, che consideravano 'Codici di Accesso Vibrazionale' alla matrice della materia-energia, il campo di energia olografica che defi-niamo la 'Griglia'.
Attualmente stiamo solo iniziando a comprendere la mente e la realtà nei termini delle modalità di funzionamento degli ologrammi, e stiamo eseguendo le nostre prime osservazioni sulla Luce che oscilla attraverso gli schemi della geometria tetraedrica per creare la materia. Si è riscontrato che il campo di energia biomagnetica che avvolge la Terra è un gigantesco isododecaedro prodotto da geometria tetraedrica. Questa Griglia invisibile è costellata di piramidi e templi che contrassegnano i 144 Luoghi Chiave di Potere, che rispecchiano i 144 punti dei meridiani dell'agopuntura ed anche l'armonica 144 della luce di Bruce Cathie. Come sopra, così sotto.
Non è possibile che la piramide — il Tetraedro — serbi i segreti di una fisica superiore, del funzionamento del campo energetico universale, nonché delle chiavi di una rapida evoluzione umana che oltrepassa lo stadio attuale? Si ipotizza inoltre che l'originaria Madrelingua, l'antico linguaggio armonico sacro, possa riattivare il nostro DNA e conseguire una trasformazione qualitativa della forma umana. Date queste conoscenze, è stato particolarmente sorprendente imbattersi nella grande incisione della piramide che contiene espressioni di geometria tetraedrica in caratteri ebraici, le quali descrivono accuratamente le forme di energia generate dalla luce che oscilla in un tetraedro. L'incisione in questione si trova a fianco del geroglifico che rappresenta "Sekhem" (Forza Vitale).
Altrettanto sorprendenti erano le espressioni fonetiche del Nome Divino per conseguire stati evolutivi superiori o trascendenti, corredate dall'avvertimento relativo a quello che la mancanza di tale conoscenza potrebbe comportare. Quindi sembra che abbiamo a che fare con il sapere progredito di individui che conoscevano i segreti della piramide e, di conseguenza, la geometria piramidale della Griglia della Terra e del campo vitale umano.

Forse questo gruppo di antichi sacerdoti-scienziati percorse quello che rimaneva del sistema preistorico della Griglia allo scopo di registrare la propria conoscenza in alcune remote località a beneficio di quelli che sarebbero arrivati dopo — un'enigmatica capsula temporale vecchia di 5.000 anni. Ma noi siamo sufficientemente sofisticati sotto il profilo spirituale da decifrare tale elevata antica sapienza? Siamo in grado di comprendere il loro strano avvertimento? Solo il tempo potrà dirlo...

Tratto da Nexus Agosto-Settembre 2005
 
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view post Posted on 24/11/2014, 22:29     +1   +1   -1
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Molto interessante, quindi gli egiziani seguivano le ley lines ma io avevo letto che in Australia hanno trovato non solo geroglifici ma anche monete romane, iscrizioni fenicie e molto altro.

un altro articolo sulla presenza di antichi egiziani in australia
https://aurora-project.forumfree.it/?t=65013054

video sui geroglifici qui https://aurora-project.forumfree.it/?t=30987981
 
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