I sette templi di Mahabalipuram 
Mahabalipuram chiamata anche Mamallapuram o Mahapalipuram ed in lingua tamil மகாபலிபுரம் è nota per essere una località balneare con spiagge dalle sabbie bianche e si trova a 58 Km a sud di Madras nel distretto di Kanchipuram nello stato federato indiano di Tamil Nadu. Ed ha attualmente circa 12.000 abitanti.
Mahabalipuram era un insediamento già noto ai commercianti arabi fenici e greci 2000 anni fa, nel VII secolo era un’importante centro portuale.
Dal XII al X sec D.C. divenne un centro importante per l’architettura dravidica usata per la realizzazione dei templi.
Nel X sec D.C. la città tempio venne abbandonata, secondo le tradizioni locali la citta venne abbandonata su richiesta del dio Shiva. La città vanta numerosi siti architettonici di pregio i piu noti sono i templi realizzati sotto il dominio del sovrano Naramshiva- Varna (630-668d.C.) detto Mamalla dal quale trae origine il nome originario della città mamallapuram . Vicino al centro si trovano otti Mandapan , di cui due incompiuti si tratta di templi rupestri scolpiti in enormi massi granitici; ricchi di bassorilievi tratti dalla mitologia. Nel tempio Krishna Mandapan in un bassorilievo è rappresentato Krishna intento a proteggere i pastori ed il gregge dall’attacco di Idra il dio della pioggia usando il monte Govardhana come scudo. Nella zona che sembra essere la culla di una civiltà dedita all’architettura e della sperimentazione artichettonica si ritrovano rocce con scalini scolpiti, grandi rocce che sembrano essere state divise in due con superfici di taglio lisci; rocce forate da fori profondi di forma quadrata e rettangolare . nel terreno si trovano pietre perforate e lucidate. Per alcuni scultori i resti di lavorazioni sulle pietre e le sculture in vari stili ma non finite farebbero parte di una sorta di officina - laboratori per gli scultori.
Nella zona collinare e priva di grandi rocce di Mandapan si trova la “palla di burro di Krishna” si tratta di un soprannome recente anticamente la roccia era indicata in lingua tamil come “Vaan irai kal” che significa “pietra del dio del cielo” si tratta di un enorme blocco granitico dal peso stimato di 250 Tonnellate con una base di 4 metri che grazie alla gravità resta in equilibrio su di un pendio ma è anche l’unica roccia di grandi dimensioni senza decorazioni scultoree, secondo un mito fu proprio il re Narasimhavarman della dinastia Pallava VII d. C. a vietare agli scultori di toccare la “roccia celeste” .
Secondo le leggende locali la palla venne creata per giocare dal dio Krishna in persona col burro, stancatosi della palla la lasciò al suo destino sul pendio.
Ma esiste l’enorme contenitore usato dal dio per creare la palla, si trata di una cavità in una roccia; 2,5 metri di diametro per 2 metri di profondità, nella roccia con pareti levigate dove non si trovano tracce di scalpello come si aspetterebbe da un’opera realizzata con tecniche tradizonali.
In loco si trova anche un’altra vasca scavata nella roccia e le rocce nella zona sono attraversate da canali e solchi una canalizzazione lunga vari chilometri come se in un tempo ormai lontanissimo venissero effettivamente utilizzate per contenervi del liquido.
Un’antico mito riportato in occidente dal britannico John Goldingham che giunse nella città tempio nel 1798 racconta che Mahabalipuram nel passato aveva sette pagode vicino al mare ma di cui ormai non vi era più traccia; in un giornale scrisse di aver parlato con un bramino nativo del luogo che gli aveva raccontanto che il nonno gli raccontava spesso di aver visto le cime dorate di cinque pagode nel mare, ma già all’epoca non più visibili.
Un altro viaggiatore nel 1784 descrisse così la zona :” is one of the principal marks for mariners as they approach the coast and to them the place is known by the name of 'Seven Pagodas', possibly because the summits of the rock have presented them with that idea as they passed: but it must be confessed that no aspect which the hill assumes seems at all to authorize this notion; and there are circumstances that would lead one to suspect that this name has arisen from some such number of Pagodas that formerly stood here and in time have been buried in the waves ...”
I bramini gli raccontarono che vi era una città incredibilmente grande a magnifica.
Un bramino gli raccontò che il nonno aveva visto spesso le cime dorate delle cinque pagode non più visibili nel mare il viaggiatore descrisse Mahabalipuram come una roccia o una collina di pietra con molti monumenti scolpiti e che i marinai che si avvicinavano alla costa chiamavano il posto “sette pagode” l’autore afferma che le circostanze lo avevano portato a sospettare che il nome derivasse dai templi sepolti dalle onde.
Secondo le antiche tradizioni supportate da alcuni passaggi nel “Vishnu purana” il dio Vishni aveva deposto il re Raja malvagio in un lontano passato e lo sostituì con Prahlada un “mite virtuoso” a Prahlada successe il figlio e poi il nipote Bali fondatore della città di Mahabalipuram (che tradotto sighifica “la città del grande Bali” o la citta del gigante Bali) A bali succedette il figlio Banasura raffigurato come un gigante.
Secondo una leggenda ripostata dal navigatore William Chambers Aniruddha figlio di Krishna andò alla corte di Banasura travestito e ne sedusse la figlia, si scatenò una guerra. Aniruddha fu fatto prigioniero a Mahabalipuram Krishna in persona assediò il porto , Siva combatteva con banasura ma non riusci a vincere la guerra e Krishna conquistò la città e costrinse Banasusa alla sottomissione ed alla fedeltà a vita. Sul trono a Mahabalipuram salì Malecheren che incontrò un essere dei regni celesti che divenne suo amico ed accettò di portarlo in incognito per vedere la corte divina, un favore mai concesso ad altro mortale.
Malecheren al ritorno ebbe nuove idee e diede nuove regole alla corte per abbellire la città Mahabalipuram divenne nota per la sua magnificenza in tutte le città della terra gli dei gelosi punirono il re inviando il dio Mar per aprire i flutti ed allagare un luogo che gareggiava in splendore con le dimore celesti, il dio obbedi e la citta fu subito inondata e non fu piu in grado di risollevarsi.
A causa dello Tsunami del 26 Dicembre 2004 che investì la zona venne alla luce una città portuale composta da strutture rocciose risalenti al VII secolo ricoperte dalla sabbia.
Nella zona si trovano anche le piu antiche costruzioni sacre della zona i cinque Ratha templi monolitici scolpiti nella pietra a forma di carro presi come modello per l’architettura dravidica
Per gli edifici piu antichi i metodi di lavorazione erano cosi all avanguardia da aver realizzato interi edifici scavati nella roccia mentre per i templi dedicati a Shiva e Visnù (soprannominati templi sulla spiaggia)piu recenti si sono utilizzati blocchi in pietra abbandonando l’antica tecnica assai piu complicata per realizzare artichetture monolitiche
La tradizione vuole che la città tempio venne edificata in un luogo sacro agli dei Shiva Visnù e Krishna che qui vi dimoravano.
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