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La "chemio" favorisce il cancro?

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view post Posted on 7/8/2012, 09:43     +1   -1
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La "chemio" favorisce il cancro?

chemiocancro

La chemioterapia, uno dei trattamenti più utilizzati nella lotta al cancro, pare possa invece favorirne la crescita secondo uno studio pubblicato su “Nature”.

A dare l’inquietante notizia è stato il dottor Peter Nelson e colleghi del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, Washington (Usa) i quali hanno scoperto che il trattamento con la chemioterapia può stimolare nelle cellule sane che si trovano intorno al tumore della prostata – ma anche del seno e delle ovaie – la secrezione di una proteina che favorisce la crescita del tumore e, in più, lo rende resistente a ulteriori trattamenti.

«L’aumento della proteina WNT16B interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, più importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali era del tutto inattesa», spiega Nelson. Una scoperta inattesa, sì, ma che tuttavia conferma precedenti ricerche che suggerivano come certi tipi di tumore rispondano bene ai primi trattamenti chemioterapici salvo poi ricrescere in fretta e sviluppare una maggiore resistenza a ulteriori trattamenti.

«I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne può direttamente contribuire a rafforzare la crescita “cinetica” del cancro», scrivono gli autori. La soluzione, al momento, potrebbe essere quella di trovare un metodo per cui si possa ovviare a questo effetto indesiderato della chemio: «per esempio, un anticorpo alla WNT16B, assunto durante alla chemioterapia, potrebbe migliorane la risposa uccidendo più cellule tumorali. In alternativa, si potrebbero ridurre le dosi della chemio», concludono gli scienziati.



http://multimedia.lastampa.it/multimedia/b...re/lstp/168327/

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Cancro, Nature: “Chemioterapia può rendere immune il tumore alle terapie”
La scoperta, "del tutto inattesa", è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista ed è frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano così difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio

La chemioterapia usata da decenni per combattere il cancro in realtà può stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende “immune” il tumore a ulteriori trattamenti. La scoperta, “del tutto inattesa”, è stata pubblicata sulla rivista Nature ed è frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano così difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio. Sono stati analizzatigli effetti di un tipo di chemioterapia su tessuti raccolti da pazienti affetti da tumore alla prostata.

Sono state scoperte “evidenti danni nel Dna” nelle cellule sane intorno all’area colpita dal cancro. Queste ultime producevano quantità maggiori della proteina WNT16B che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali. La scoperta che “l’aumento della WNT16B … interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, più importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali…era del tutto inattesa”, ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle nello stato di Washington. La novità conferma tra l’altro un elemento noto da tempi tra gli oncologi: i tumori rispondono bene alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppando una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti chemioterapoci. Un dato dimostrato dalla percentuale di riproduzione delle cellule tumorali tra i vari trattamenti. “I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne puo direttamente contribuire a rafforzare la crescita ‘cinetica’ del cancro”, si legge nello studio che, hanno spiegato i ricercatori, ha trovato conferma anche nei tumori al seno e alle ovaie. Ma la scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un trattamento che non produca questo dannoso effetto collaterale della chemioterapia: “Per esempio un anticorpo alla WNT16B, assunto durante alla chemio, potrebbe migliorane la risposa uccidendo più cellule tumorali. In alternativa si potrebbero ridurre le dosi della chemio”.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/06...terapie/318260/
 
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view post Posted on 30/10/2013, 16:37     +1   -1
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Scoperta shock nella lotta ai tumori, Chemio ne aumenta la crescita
Una ricerca del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle che ha evidenziato l’effetto controproducente della chemioterapia.

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ChemioterapiaLa chemio aumenta la crescita dei tumori, li rende praticamente più aggressivi, non facendo altro che peggiorare le condizioni del paziente, a prescindere dai noti effetti collaterali indotti dalla chemio stessa. La notizia è apparsa sulla rivista Nature e riporta i risultati di una ricerca del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle che ha evidenziato l’effetto controproducente della chemioterapia nelle forme tumorali avanzate, mentre invece tali effetti non sembrano essere presenti in soggetti in cui il tumore è in fase iniziale, ovvero è stato scoperto precocemente, prima che potesse diventare eccessivamente invasivo.
Gli autori della ricerca chiariscono comunque che la chemioterapia ha salvato moltissime vite umane e che continuerà a farlo, ma ciò non toglie che sarà necessario adottare le precauzioni del caso per evitare una crescita incontrollata dei tumori.
Questo avviene perché la chemioterapia stimola i fribroplasti, particolari cellule, a produrre una particolare proteina nota con il nome di WNT16B, e provoca un notevole incremento, nelle cellule sane limitrofe, di questa sostanza che interagisce con le cellule tumorali facendole crescere, propagare e quel che è peggio, rendendole più resistenti ad altri trattamenti antitumorali. La soluzione, che sembra essere a portata di mano, potrebbe consistere nella somministrazione contemporanea alla chemio di un anticorpo specifico alla WNT16B, in modo da limitare al massimo questo terribile effetto collaterale.
Laboratorio di ricercaDel resto, come dicono non solo gli autori della ricerca ma anche i maggiori esperti del settore, in laboratorio è ormai possibile uccidere qualsiasi forma di cellula tumorale, cosa che però non accade in vivo in quanto si dovrebbe arrivare a somministrare dosi talmente elevate di farmaco da essere praticamente letali per l’uomo. La strada che ormai tutti i laboratori di ricerca sparsi in giro per il mondo stanno battendo è quella di una maggiore specificità del trattamento, che dovrebbe essere praticamente a misura di paziente, cioè in grado di colpire e distruggere solo le cellule malate, senza interessare minimamente quelle sane.
Del resto, tutti gli operatori del settore sanno bene che la chemio, dopo una fase iniziale nella quale sembra produrre dei notevoli effetti positivi, comincia a non essere più efficace, anzi, addirittura controproducente, ed è proprio quanto risulta dalla ricerca citata in precedenza.
Certamente, risetto a 20-40 anni or sono, di passi in avanti ne sono stati fatti parecchi, anche se si è ancora lontani dalla soluzione definitiva del problema. È sempre una questione di tempo, tempo che purtroppo molti pazienti non hanno, e quindi la lotta ai tumori deve per il momento passare necessariamente per la prevenzione e la diagnosi precoce, i soli due modi per potere contare su di una remissione totale della malattia, o in alternativa, su di una sopravvivenza abbastanza lunga.
Questa notizia, che a dire il vero non è recentissima, e che in effetti i maggiori organi di informazione hanno in un certo senso trascurato, potrebbe in alcuni far sorgere il sospetto che le case farmaceutiche pensino più ai loro profitti che alla salute di milioni di persone che hanno avuto la sfortuna di imbattersi in un tumore. Questa considerazione sembrerebbe invece essere oggettivamente fuori luogo, in quanto se è vero che con degli aggiustamenti della terapia potrebbe essere possibile aggirare l’ostacolo, sarebbe nell’interesse delle aziende produttrici introdurla per rendere più sicura la chemioterapia che, in tutti i casi, continuerà ad essere Ricercapraticata in tutto il mondo fin quando la ricerca non produrrà qualcosa di più efficace e innovativo.
Non resta quindi che avere più attenzione verso se stessi, fare i dovuti esami diagnostici a scadenze regolari, come del resto viene ormai consigliato da tutti gli esperti oncologi, e non sottovalutare mai anche i più piccoli segnali che il nostro organismo ci invia in caso di qualche guasto al sistema.

http://www.tuttasalute.net/22309/scoperta-...a-crescita.html
 
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Tetram
view post Posted on 31/10/2013, 00:25     +1   -1




Bhe sappiamo che non hanno scrupoli...se fa fare soldi,l'importante (per loro) è vendere,anche se fa più male che bene.
 
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view post Posted on 10/1/2014, 10:52     +1   -1
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CITAZIONE (Tetram @ 31/10/2013, 00:25) 
Bhe sappiamo che non hanno scrupoli...se fa fare soldi,l'importante (per loro) è vendere,anche se fa più male che bene.

Non esiste un un reale interesse a sconfiggere questa malattia
ci sono cassetti piedi di brevetti che potrebbero cambiare il mondo
ma che vengono brevettati ed accantonati l'interesse economico prevale perfino sulla vita umana.




Cancro, Nature: “Chemioterapia può rendere immune il tumore alle terapie”
La scoperta, "del tutto inattesa", è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista ed è frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano così difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio
La chemioterapia usata da decenni per combattere il cancro in realtà può stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende “immune” il tumore a ulteriori trattamenti. La scoperta, “del tutto inattesa”, è stata pubblicata sulla rivista Nature ed è frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano così difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio. Sono stati analizzatigli effetti di un tipo di chemioterapia su tessuti raccolti da pazienti affetti da tumore alla prostata.

Sono state scoperte “evidenti danni nel Dna” nelle cellule sane intorno all’area colpita dal cancro. Queste ultime producevano quantità maggiori della proteina WNT16B che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali. La scoperta che “l’aumento della WNT16B … interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, più importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali…era del tutto inattesa”, ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle nello stato di Washington. La novità conferma tra l’altro un elemento noto da tempi tra gli oncologi: i tumori rispondono bene alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppando una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti chemioterapoci. Un dato dimostrato dalla percentuale di riproduzione delle cellule tumorali tra i vari trattamenti. “I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne puo direttamente contribuire a rafforzare la crescita ‘cinetica’ del cancro”, si legge nello studio che, hanno spiegato i ricercatori, ha trovato conferma anche nei tumori al seno e alle ovaie. Ma la scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un trattamento che non produca questo dannoso effetto collaterale della chemioterapia: “Per esempio un anticorpo alla WNT16B, assunto durante alla chemio, potrebbe migliorane la risposa uccidendo più cellule tumorali. In alternativa si potrebbero ridurre le dosi della chemio”.

www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/06...terapie/318260/
 
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Tetram
view post Posted on 11/1/2014, 01:55     +1   -1




CITAZIONE (perlanaturale @ 10/1/2014, 10:52) 
CITAZIONE (Tetram @ 31/10/2013, 00:25) 
Bhe sappiamo che non hanno scrupoli...se fa fare soldi,l'importante (per loro) è vendere,anche se fa più male che bene.

Non esiste un un reale interesse a sconfiggere questa malattia
ci sono cassetti piedi di brevetti che potrebbero cambiare il mondo
ma che vengono brevettati ed accantonati l'interesse economico prevale perfino sulla vita umana.




Cancro, Nature: “Chemioterapia può rendere immune il tumore alle terapie”
La scoperta, "del tutto inattesa", è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista ed è frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano così difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio
La chemioterapia usata da decenni per combattere il cancro in realtà può stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende “immune” il tumore a ulteriori trattamenti. La scoperta, “del tutto inattesa”, è stata pubblicata sulla rivista Nature ed è frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano così difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio. Sono stati analizzatigli effetti di un tipo di chemioterapia su tessuti raccolti da pazienti affetti da tumore alla prostata.

Sono state scoperte “evidenti danni nel Dna” nelle cellule sane intorno all’area colpita dal cancro. Queste ultime producevano quantità maggiori della proteina WNT16B che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali. La scoperta che “l’aumento della WNT16B … interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, più importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali…era del tutto inattesa”, ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle nello stato di Washington. La novità conferma tra l’altro un elemento noto da tempi tra gli oncologi: i tumori rispondono bene alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppando una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti chemioterapoci. Un dato dimostrato dalla percentuale di riproduzione delle cellule tumorali tra i vari trattamenti. “I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne puo direttamente contribuire a rafforzare la crescita ‘cinetica’ del cancro”, si legge nello studio che, hanno spiegato i ricercatori, ha trovato conferma anche nei tumori al seno e alle ovaie. Ma la scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un trattamento che non produca questo dannoso effetto collaterale della chemioterapia: “Per esempio un anticorpo alla WNT16B, assunto durante alla chemio, potrebbe migliorane la risposa uccidendo più cellule tumorali. In alternativa si potrebbero ridurre le dosi della chemio”.

www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/06...terapie/318260/

Bhe,vogliamo parlare dei 4 vaccini cubani?
 
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4 replies since 7/8/2012, 09:30   94 views
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