(fonte delle foto a colori il libro Pickled Punks & Girlie Shows: A Life Spent on the Midways of America di
Rick West )
L’"Ice Man" del Minnesota Nel dicembre del 1968, il naturalista e scrittore Ivan Sanderson (1911 - 1973) venne informato da una telefonata di Terry Cullen erpetologo, che presso la fiera dell'International Livestock Exposition's di Chicago, fu esposto dal 28 novembre al 7 dicembre una creatura molto particolare. Il proprietario era un signore di nome Frank D. Hansen egli esibiva, il corpo di un ominide contenuto nel ghiaccio. Frank Hansen girava le fiere col suo camper, al cui interno aveva posto una teca in vetro, che conteneva il corpo all'interno di un blocco di ghiaccio; di un umanoide alto 180 cm, ricoperto da peli bruni.
La descrizione dell’ominide, colpì Sanderson i particolari facevano sospettare che si trattasse di una creatura reale e non un ibrido ricavato usando pezzi di animali diversi,i come si usava fare nel passato per creare creature fantastiche. Il naturalista Ivan Sanderson decise di approfondire ed insieme allo scienziato, ricercatore e cripto zoologo Bernard Heuvelmans ( 1916 - 2001) si recarono a vedere la creatura. Per tre giorni esaminarono il corpo ma senza poterlo togliere dalla teca di vetro.
I due scienziati credevano nella sua autenticità, tanto da scriverne un articolo che venne pubblicato sul bollettino del Royal des Sciences Naturelles de Belgique, entrambi gli studiosi, sostenevano l’autenticità dell’ominide.
La creatura era conservata in un blocco di ghiaccio all’interno di una teca in vetro, purtroppo il ghiaccio opaco in alcuni punti, rendeva difficile osservare nel dettaglio la creatura, per questo era esposta illuminata da faretti. Il corpo presentava un inizio di decomposizione i gas uscivano dalla pelle e impregnavano l’aria.
Qual era l’aspetto della creatura?
Il volto era sfigurato da un colpo d’arma da fuoco, la pelle del viso era gialla e con scarsa peluria sul labbro superiore i peli in quel punto erano simili a vibrisse di gatto. Aveva un naso con grandi narici tonde, gli occhi erano rotondi molto grandi il globo oculare sinistro era uscito dall’orbita e si poteva osservare del sangue, i denti visibili non apparivano scimmieschi. Aveva un collo corto coperto da peli, il torace era di forma insolita a “barile” che si assottigliava verso le anche.
Le braccia presentavano un lungo pelame, in particolare il braccio sinistro era piegato sopra la testa e lasciava intravedere una ferita dalla quale era uscito del sangue.
Le mani erano molto grandi lunghe 26 cm e larghe 12 cm i pollici erano lunghi e si assottigliavano verso l’unghia. Le gambe erano ricoperte da pelo, le ginocchia avevano una rotula “umana”.
E i piedi erano molto larghi circa 20 cm.
L’ominide sarebbe stato trovato nel pacifico qui fu ucciso e trasportato in America illegalmente, lo stesso Hansen asseriva di averlo ucciso.
Frank Hansen negò ai due scienziati di poter analizzare il corpo affermando che esso appartiene a un magnate, la cui esistenza non è stata confermata che non voleva far esaminare la creatura.
I due scienziati affermarono, che si trattasse di una scimmia antropomorfa o di un ominide. La creatura presentava caratteristiche sia umane sia animali e caratteristiche completamente uniche.
Hansen ammise di aver commissionato a due ditte di creare due copie della creatura in lattice e peli di orso, perché voleva custodire l’originale. Per questo lo Smithsonian Institution affermò che il corpo esaminato dai due scienziati fosse anch’esso un falso nel maggio 1969 Hansen mostro pubblicamente uno delle due copie, che appariva molto diverso dal cadavere studiato dai due in precedenza.
In molti sostennero che si trattava di un falso ma per il naturalista Bernard Heuvelmans la creatura era reale tanto da ribattezzarla col nome di Uomo Pongoide (Homo Pongoides) e citarla nel suo libro "L'Homme de Néanderthal est toujours vivant" accompagnando il caso con alcune fotografie.
Per Heuvelmans, Hansen sciolse tempo dopo il ghiaccio che conteneva l’ominide ed infatti nelle fotografie successive la creatura è più dettagliatamente visibile, il ghiaccio si sarebbe assottigliato si potevano notare piccoli cambiamenti nel corpo, la bocca appariva più aperta a causa dello scioglimento del ghiaccio, e rimanevano nel corpo i nei e le rughe osservati tempo prima.
Anche l’antropologo Murrill dell'Università del Minnesota si convinse dell’originalità e tentò inutilmente di acquistare il corpo.
Della creatura sotto ghiaccio, si persero le tracce.
In un numero della rivista “World Journal Tribune” del 1966, si sosteneva che alcuni militari americani in Vietnam avessero ucciso una scimmia antropomorfa.
Perla
