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News Politiche dall' Italia

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view post Posted on 8/10/2011, 06:22     +1   -1
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Miliardi di euro sottratti a pensionati ex emigrati in Svizzera

Roma, 11 Luglio 2011 - Se non fosse che viviamo in tempi in cui tutto può accadere, la notizia avrebbe dell’incredibile. Invece vivamo in tempi in cui tutto – anche le cose più abominevoli – accadono. Quindi la notizie ha una sua indiretta credibilità. Ma come consiglia Roberto Benigni, premettiamo: "Se così fosse..., ma vogliamo credere che non sia così..." In ogni caso, pur tutelando il beneficio di inventario, ma anche l'economia del testo, facciamo finta che il fatto ci sia, come afferma la TV della Svizzera francesce nella trasmissione "Temps Present": in questo caso sarebbero in molti a dover dare risposte...
Stavolta non si tratta di guerra umanitaria; nè di naufragi in cui periscono centinaia di persone senza che nessuno dei paesi cosiddetti civili se ne curi più di tanto; oppure degli effetti di un modello economico che giocando sulla presunta oggettività delle proprie regole –libero mercato e profitto privato- produce disoccupazione e precarietà eterna. Nè di improbabili manovre che ridurranno diritti acquisiti e che, nelle previsioni, riporteranno l'Italia nei prossimi 20 anni, ai livelli degli anni '50-'60. Questi sono tutti fatti e congetture del presente.
Questa volta si tratterebbe invece di un’aggressione a categorie di persone ritenute “al sicuro” dagli eventi attuali, di persone che hanno lavorato negli anni ruggenti dello sviluppo, di quelli appartenenti alla generazione del boom, insomma, di quelli che la vissero nella condizione di lavoratori emigrati. E anche per questo non possiamo non occuparcene.
Per dirla tutta, si tratterebbe di ladrocinio puro e semplice, se i fatti venissero confermati, perpetrato da uno Stato, l’Italia, (attraverso il proprio Istituto di Previdenza Sociale – l’INPS) ai danni di oltre 220.000 suoi cittadini; lavoratori che tra la fine degli anni ‘60 e gli anni ’70 sono dovuti emigrare in un paese straniero, nel caso la Svizzera, per trovare occasioni più dignitose di vita per loro e per le proprie famiglie.
A questi lavoratori italiani ex emigrati che nel frattempo, dopo 35-40 anni di lavoro, avevano deciso di tornare nel bel paese per trascorrere l’anzianità nei luoghi di origine, è toccato in sorte di vedere non dimezzata, ma ridotta di due terzi la propria pensione legittimamente acquisita in Svizzera.
Secondo l’inchiesta presentata dalla trasmissione “Temps Present” della Televisione della Svizzera francese, le cose sono andate così: dal 2003, gli emigrati che rientravano definitivamente al proprio paese di origine potevano richiedere e incassare l’intero importo della propra pensione fino ad allora maturata. E molti italiani, hanno deciso in questo senso.
Ma prima di questo anno fatidico, invece, a fronte di un antico accordo bilaterale sottoscritto tra INPS e AVS (l’Inps svizzero), quest’ultimo si impegnava a versare questi contributi all’INPS, il quale a sua volta lo avrebbe girato mensilmente ai singoli beneficiari rientrati in Italia.
Solo che i complicati calcoli pensionistici a cui l’INPS secondo le leggi previdenziali italiane sottoponeva l’erogazione delle sue pensioni ai lavoratori dipendenti (secondo la TV della Svizzera Francese si tratta di una sorta di avanzato “abracadabra”), fecero sì che di un importo mensile loro spettante, variabile mediamente tra i 1.500 e i 2.500 Euro, i pensionati ex-emigrati ne riscuotessero non più del 35%. Il restante 65% rimaneva nelle casse dell’Istituto, non si capisce a che titolo e per quali finalità; se la notizie fosse confermata, è da immaginare che questi soldi andassero a tamponare altre situazioni deficitarie interne dell’istituto, oppure a contribuire a ripianare il sacro deficit del bilancio pubblico attraverso la tassazione (del 65% ?) operata su questi redditi; cioè, per essere più chiari, andava a pagare parte degli interessi passivi del nostro debito pubblico.
Alla faccia dei diritti acquisiti e della correttezza istituzionale!

Perché nel frattempo, abbiamo assistito alla vergogna dello scudo fiscale che ha consentito a migliaia di rentiers grandi evasori fiscali che avevano trasferito illegalmente questi fondi neri all’estero, di riportarli in Italia e di ritrasformarli in soldi puliti, legali, pagando la modica multa del 5%. A fronte di questo riciclaggio istituzionale degno delle più sofisticate mafie e attuato a favore della categoria dei ladri, l’Inps si sarebbe invece riservata per decenni il diritto di tassare "con grande rigore" i soldi puliti dei lavoratori emigrati in Svizzera guadagnati col sudore di decenni di lavoro molto duro. Si trattava infatti di denaro versato da lavoratori e imprese svizzere in regime contributivo, che una volta arrivati in Italia, sono stati invece assimilati al sistema allora in vigore in Italia (retributivo).
Si tratterebbe, come si vede, del noto trasferimento alla Robin Hood, ovviamente alla rovescia, togliere ai poveri (per giunta emigrati) per dare ai ricchi. E in questo caso, vi troveremmo coinvolto una delle più importanti istituzioni dello Stato italiano. A posteriori, il fatto diventa ancora più interessante se si tiene a mente che, con l’introduzione della Legge Bossi-Fini, i lavoratori immigrati in Italia che decidono di rientrare nel loro paese prima di aver raggiunto i dieci anni di contribuzione pensionistica, non percepiscono alcunchè dei soldi versati all’Inps.In questo caso, l’Inps è autorizzato a trattenersi tranquillamente il 100% di quei soldi. Ed anch’essi vanno a ripianare deficit interni (o a finanziare altre pensioni) o all'onnipresente deficit pubblico. Si tratterebbe come appare chiaro a chiunque, di un furto con scasso bello e buono. Anzi, per essere più precisi, di un vero e proprio crimine. Un crimine contro i lavoratori e le proprie famiglie, quindi contro l’umanità, contro i diritti dell'uomo.Infatti, giustamente, il caso svizzero è finito davanti alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo, la quale è chiamata a dare un verdetto nei prossimi mesi.
Siamo fiduciosi che il verdetto sarà equo e che condannerà i colpevoli. Se li condanna, per la strana logica del diritto e del capitale, a pagare saranno altri pensionati, non la banda dello scudo fiscale, e saranno risarciti solo in pochi, qualche migliaio, a fronte di 220 mila emigrati coinvolti, vale a dire solo coloro che nel frattempo hanno presentato un ricorso; per tutti gli altri, niente da fare... Questi nostri connazionali rientrati in Italia dopo 40 anni di lavoro si sono visti erogare dalla Patria, pensioni di 550-800 Euro al mese, quando si meritavano pensioni di 1.500-2.000 Euro. Il loro sogno di trascorrere dignitosamente e in tranquillità gli ultimi anni di una lunga vita di lavoro nei pressi dei luoghi natii e degli antichi parenti ed amici è naufragato miseramente. Così ci dice il reportage della TV svizzera francofona.
In migliaia hanno dunque ripreso le valige e sono ritornati in Svizzera, poiché lì, almeno le prestazioni di base, sanitarie, ecc. e in generale i servizi, sono notoriamente meglio garantiti e di qualità superiore ai nostri. Ed è qui che la Svizzera ha reagito, anche perché probabilmente, pensava attraverso l’accordo di trasferimento all'INPS, di essersi liberata di un buon numero di anziani che, rientrando definitivamente in Italia, non avrebbero più gravato sul proprio sistema sanitario ed assistenziale.Invece, come nel migliore dei film di Nanni Loi, l’Italia avrebbe fatto pacco e contropacco agli svizzeri (chissà in cambio di cosa ?), mentre i nostri pensionati si sarebbero beccati il contropaccotto. Però nella parte dell’attore malandrino - o malfattore di turno - , non troveremmo, in questo caso Alberto Sordi o Vittorio Gassman, o Nino Manfredi, ma lo Stato repubblicano, che festeggia quest’anno con giubilo, il suo 150.esimo anniversario.
Per ultimo, una nota dovuta per gli addetti ai lavori: in meno di 10 anni, l’emigrazione italiana nel mondo, con i tagli successivi resi cronici e strutturali con l’ultimo governo Berlusconi e il codazzo dei vari Frattini, Mantica e funzionariato annesso, sono stati salassati oltre 50 milioni di Euro. Con questa unica e spassionata operazione, sconosciuta ai più e praticata sulle pensioni di centinaia di migliaia di ex emigrati di un solo paese (la Svizzera) tra gli anni '80 fino al 2003, si sarebbero estorte decine di miliardi di Euro. Sarebbe un dato definitivo su cui riflettere tutti insieme, mentre tutto il dibattito degli ultimi anni si è concentrato, con grandi energie, sulla ridicola operazione di riforma di Comites e CGIE. Abbiamo di fronte un'intera estate per farlo.

Rodolfo Ricci - (Segretario. FIEI)

"Temps Present" della TV della Svizzera francese: "AVS, racket à l’italienne", mandata in onda il 27 maggio scorso è disponibile in rete. Potete seguirla qui: http://www.tsr.ch/emissions/temps-present/...-italienne.html


http://rinascita.ch/2011%20Luglio/furto%20pensionati.htm
 
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Acquista una pagina sul Corriere: «Italiani, compriamoci il debito!»
L'appello a pagamento di un cinquantenne di Pistoia: «Acquistare Btp e Bot l'unico modo per tornare grandi»



MILANO - Giuliano Melani è un cittadino italiano, un cinquantenne di Pistoia che la politica ha provato a frequentarla qualche anno fa animando, nella sua città, una lista civica e di finanza di occupa per lavoro nella sua agenzia di leasing. Giuliano ha pagato di tasca sua un' intera pagina del Corriere della Sera per rivolgere un appello agli italiani: «Concittadini amici e fratelli, compriamoci il debito!» . Come? «Sottoscrivendo i nostri titoli di Stato». Perchè? «Per uscire dalla crisi, per non svendere il Paese, per fare a meno del governo e dell'Europa» sostiene lui che racconta di credere talmente a fondo in questa iniziativa da aver sfidato, tra le altre cose, l' ironia del figlio ventenne che ha (affettuosamente) cercato di evitargli la spesa, l'esposizione mediatica o forse una delusione.


«NON SONO DELLA VALLE» - Spiega Melani citando il recente j'accuse alla politica del patron della Tod's, anch'esso diffuso come avviso a pagamento sui principali quotidiani: «Io non sono Diego Della Valle, ma voglio essere uno dei portatori sani della soluzione. Questo appello mi è costato un botto, per favore non fatene carta da macero!». Melani non è pentito della spesa: «Non si può pensare sempre di fare la "rivoluzione dopo pranzo", ci sono stati uomini e donne che hanno dato la vita per questo Paese e per la libertà, noi possiamo almeno dare un po' di soldi».

«POSSIAMO FARCELA» - «Sono convinto che ce la possiamo fare, basta andare in banca e ordinare Bot e Btp, ognuno di noi per quanto può dare e chi più ha più metta» dice ancora Melani raggiunto al telefono. «L'idea mi è venuta l'altra mattina, mi sono svegliato presto con questo pensiero in testa e una gran voglia di comunicarlo ai miei concittadini». Interesse per la politica? «Beh, domani ho un impegno...A parte gli csherzi, sì sono interessato alla politic, nel senso che sento l'emergenza del momento. Non mi sento rappresentato da questo governo e non so se sarò rappresentato dal prossimo».

WAR BOND - I toni accorati ricordano a tratti persino quelli della propaganda per i prestiti di guerra, le emissioni di obbligazioni per finanziare l'esercito viste in tanti Paesi nella prima e nella seconda guerra mondiale, specie là dove Melani invita a comprare Bot, Cct e Btp «al tasso più basso possibile. Compriamoli anche a tasso zero». Il paragone non irrita Melani: «È proprio così e del resto la situazione è drammatica». Niente speculazioni, dunque, ma puro investimento patriottico. «Mandiamo a ruba i nostri titoli di Stato, facciamo uno sforzo, compriamo il nostri debito»

DUE CONTI - La struttura del debito pubblico italiano, 1.900 miliardi di euro circa, ragiona Melani, è tale per cui la scadenza media è a 7/8 anni e ogni anni ci viene richiesto di rinnovare il debito per 260/270 miliardi: «Sono circa 4.500 euro a testa: lo so che le medie ci fanno fessi ma state sicuri che molte persone dispongono di queste cifre» . «Vi giuro che ci conviene, negli ultimi due anni sono state poste in essere manovre per 200 miliardi, sono andati tutti perduti perchè nel frattempo sono saliti i tassi d'interesse sul debito».

«NESSUNO PUO' DIRSI INNOCENTE» - «Il nostro problema sono i debiti» contratti anche a causa dei comportamenti non corretti di ognuno di noi: «Quando non abbiamo pagato le giuste imposte, quando ci siamo riempiti di medicinali che abbiamo regolarmente buttato, quando abbiamo eletto persone inadeguate, quando non ci siamo messi a disposizione». Ma «vivaddio siamo stati anche liberi», «e siamo speciali, anche se ora ci sentiamo invecchiati» e c'è «una sola cosa da fare subito per tornare a salite le nostre azioni e i nostri beni: comprare il debito. Saremo ricompensati mille volte di quel poco che non abbiamo nemmeno speso - conclude Melani - ma prestato al nostro grande Paese, l'Italia»


http://www.corriere.it/economia/11_novembr...61a45e1f2.shtml
 
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Ecco il governo di larga (banca) Intesa Era già scritto: il ribaltone preparato in estate

mario_monti
L’ingresso in squadra di Corrado Passera cambia lo scenario: vogliono comandare anche dopo il 2013. Era tutto scritto: il ribaltone preparato in estate. La strana previsione di Passera: "A breve migliore gestione del paese" Lo spread sale ancora, alla faccia di Monti & C. LEGGI la lista dei ministri e GUARDA le foto. Pd, Udc e Fli esultano. Vendola fuori dal coro


galletti che hanno prima minato e poi fatto cadere la maggioranza di centrodestra mi sembrano come i manzoniani polli di Renzo, che si beccavano tra di loro non rendendosi conto che stavano andando diritti nel pentolone.


Mario MontiIngrandisci immagine
Erano quattro, i polli, come gli attuali: Fini, Casini, Bersani e Di Pietro. Beccandosi fra di loro nel comune intento di fare fuori Berlusconi per prenderne il posto, sono finiti nel pentolone dei banchieri che se li cucineranno a fuoco lento.

Dubito infatti che uno dei quattro leader dell’opposizione possa più aspirare a candidarsi per il dopo Monti. Sono stati usati e lo saranno nei prossimi mesi per completare un piano che parte da lontano. Il 25 luglio (data emblematica) scorso il Giornale titolava così la prima pagina: «La trappola dei banchieri». Sottotitolo: «Contro Berlusconi, De Benedetti, Bazoli, Prodi e Passera sponsorizzano un governo Monti ». Ricordo che il mattino successivo da Banca Intesa arrivò una secca e sdegnata smentita: ma che cosa vi inventate, noi siamo una banca non facciamo politica. Ovviamente nessun giornale riprese la notizia, il farlo avrebbe disturbato il piano.

Che da ieri si arricchisce di un tassello fondamentale: l’ingressoal governo di Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa. Ce la potranno raccontare in mille modi, ma nessuno riuscirà a convincerci che il primo banchiere d’Italia, con un reddito che ha anche superato i sei milioni l’anno, molli tutto per andare a fare qualche mese (al massimo 16) il ministro a 150mila euro l’anno. Va bene lo spirito di servizio, va bene salvare la Patria in difficoltà, va bene essere sobri, ma qui nessuno è fesso. Usciamo di metafora. Corrado Passera in cuor suo e non solo suo, punta diritto a essere il prossimo presidente del Consiglio, magari in coincidenza con il passaggio di Mario Monti al Quirinale (i tempi delle due elezioni coincidono).

Con quale maggioranza? Non corriamo, c’è tempo. Fini, Bersani, Di Pietro e Casini lo devono solo accompagnare in questi mesi senza intralciare. Il resto verrà da sé. Il centrosinistra insomma potrebbe aver già trovato il leader che cercava, anche se Bersani ancora non lo sa.


http://www.ilgiornale.it/interni/ecco_gove...ge=0-comments=1
 
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Monti: “Casa, pensioni, Casta… un sacrificio per uno..Prima i politici

ROMA – “Se non era difficile…non stavo qua”. Mario Monti espone il suo programma ad un Senato che ha in mano la sorte del suo neonato governo ma punteggiato da senatori che le mani le usano per prendere appunti come studenti di fronte ad una nuova lezione. Lezione che si riassume in un “Un sacrificio per uno…a cominciare dalla politica”. Spiega e conteggia il presidente del Consiglio: le manovre di luglio e agosto e la appena votata legge di stabilità non bastano. Non bastano perché ci sono almeno 20 miliardi, quelli della delega assistenziale e fiscale, che sono sulla carta ma che finora non si è detto dove prendere. E, quando saranno trovati quei 20 miliardi, è tutt’altro che finita. Perciò…
Perciò primi e “ineludibili” i tagli al costo della politica. Costi degli eletti e costi delle istituzioni. E costi delle società pubbliche. “Comincio io dalla Presidenza del Consiglio”. E poi le assemblee elettive, le società a partecipazione pubblica, le Province senza aspettare le calende greche della legge Costituzionale. Le Province dimagriranno “per via di legge ordinaria”, la “definitiva abolizione” appunto in legge costituzionale.
Perciò, “anche se l’età pensionabile effettiva in Italia è più alta che in Francia e Germania”, vanno aboliti e rimossi “disparità di trattamento e aree di privilegio”. Quindi nessuna guerra di religione sulle pensioni di anzianità ma governo incamminato verso un’età di pensionamento flessibile: ognuno sceglie quando andarci in pensione entro una fascia che potrà andare dai 62 ai 67 anni, chi va prima prende meno di pensione e viceversa.
Perciò nuove e diverse tasse sulla casa, perché l’esenzione dell’Ici sulla prima abitazione “è una singolarità, anzi una anomalia”.
Perciò meno tasse sul lavoro, sul salario e sull’impresa, sulle aziende e più tasse sui consumi e sulla proprietà.
Perciò nuovi contratti di lavoro per i nuovi assunti, con maggior durata del contratto di lavoro e minori garanzie di inamovibilità. Insomma non più contratti precari ma non nuovi contratti eterni e inamovibili. Resteranno invece come sono e non saranno toccati i contratti in essere. Ai sindacati cogliere l’opportunità.
Perciò “abbassare la soglia dei pagamenti in contanti” per combattere davvero l’evasione. Ora soglia fissata a 2.500 euro, scenderà sotto i 500.
Tutto questo e altro ancora non solo per pareggiare il bilancio e ridurre il debito. Una quota di queste risorse così trovate, una quota dei “sacrifici per tutti” deve andare alla “crescita”. Alla crescita non alla spesa. Alle aziende e al lavoro da creare. E non per bontà ma perchè se non c’è crescita economica le tasse non riusciranno mai a rincorrere e sorpassare la spesa. E infine “equità”, cioè un sacrificio per uno…
Mario Monti su questo programma ha chiesto la fiducia. Ricordando che la crisi drammatica è sì internazionale ma che l’Italia era ferma e in ritardo anche prima della crisi. Spiegando che l’Europa se fallisce rischia di tornare agli anni ’50 e che l’Italia se vuole “contare” deve ridiventare “credibile” prima ancora del domandarsi se accettare o no quelli che non sono “vincoli e ordini europei” ma condizioni di sopravvivenza nazionale a prescindere dall’Europa. Insomma: primum crescere economicamente per riacquistare la dignità nazionale di chi paga il proprio debito. Ha fatto eco alla Merkel: “E’ la situazione peggiore dal dopoguerra”
Al Senato lo hanno più volte applaudito, soprattutto quando ha reso omaggio alla politica e ha negato di nutrire “la supponenza del tecnico”. Meno applausi quando elencava i sacrifici in arrivo, non aperto dissenso ma una sorta di stupita rassegnazione. Il rumore di fondo che fuori dall’aula accompagna Mario Monti non era dei migliori: lo spread inchiodato tra 520 e 530 punti, gli studenti indignati in servizio permanente effettivo che si scontravano con la polizia mentre tentavano l’assalto alla Bocconi e al “suo governo”, lo sciopero dei Cobas contro “il governo delle banche”, Di Pietro che evocava la “nebulosa dei poteri forti”, Berlusconi che indice manifestazione di piazza e dichiara “sospesa la democrazia” minacciata dalla “patrimoniale”, parola che nel discorso di Monti non c’è. Rumore di fondo sordo e malmostoso, echi di quella triade “familismo, localismo, settarismo” cui Monti vuole opporre il suo governo. Lo chiama di “impegno nazionale”. Adesso comincia la conta vera di chi ci sta o fuori si chiama. In Parlamento ma soprattutto fuori.


http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/luc...-monti-1020610/
 
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Chiamiamolo pure...colpo di stato in piena regola, un pò come è successo in Grecia qualche giorno fa.
Che senso ha oramai definirci nazioni, se tanto i governi li decidono i poteri forti della BCE ?
E oramai questa cosa la andavo dicendo da mesi ! Ed a quanto pare non ero solo io a pensarla così :o9diue:

 
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ma poi credono davvero di sistemare un paese affossandolo sempre di più in tasse, tagli, e pensioni ormai irraggiungibili? Con la tracciabilità del denaro sotto i 500 euro ben sapendo che i veri evasori fiscali, fanno girare miliardi non qualche centinaio di euro, quello rischierà di far passare per evasore chi spende i propri risparmi.
Ma poi avete notato l'ilarità delle scusanti per le nuove tasse?
L'ici lo pagano gli altri stati non possiamo essere da meno
:LOKJPI:



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FISCO, LE NOVITÀ CON MONTI:
ICI, PATRIMONIALE, IVA ALL'11%



ROMA - Ritorno dell'Ici sulla prima casa, revisione delle tasse sugli immobili, lotta all'evasione attraverso un minore uso del denaro contante. Il premier e ministro dell'Economia Mario Monti traccia gli obiettivi del governo in materia fiscale parlando delle misure che potrebbero essere considerate nel breve periodo ma anche dell'obiettivo a più lungo termine, quello di utilizzare i proventi della lotta all'evasione «per ridurre le aliquote» perchè «la pressione fiscale in Italia è elevata». Monti punta anche a spostare il prelievo dai redditi di lavoro e impresa ai consumi e alla proprietà. Ecco le misure fiscali annunciate da Monti:
- ICI. L'esenzione sulle abitazioni principali «costituisce un'anomalia», ha detto il premier. Prevedibile dunque la reintroduzione dell'imposta che varrebbe circa 3,5 miliardi di euro l'anno.
- IMMOBILI. Verrà riesaminato il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare, giudicato dal presidente del Consiglio «particolarmente basso» se confrontato con quello degli altri Paesi europei. In questo contesto potrebbe inserirsi la revisione delle rendite catastali, anche se oggi il premier non ha fornito dettagli in materia.
- LOTTA ALL'EVASIONE. Monti sottolinea che il sommerso «continua ad essere un fenomeno rilevante» e indica la necessità di «accelerare la condivisione delle informazioni tra le diverse amministrazioni, potenziare e rendere operativi gli strumenti di misurazione induttiva del reddito e migliorare la qualità degli accertamenti». Annunciata anche una particolare attenzione nel monitoraggio della ricchezza accumulata e non solo dei redditi prodotti.
- CONTANTI. Sarà ulteriormente abbassata la soglia per l'uso del contante attualmente fissata a 2.500 euro. Tra le ipotesi che circolavano in questi giorni c'è l'abbassamento della soglia fino a 200-300 euro.
- IVA E PATRIMONIALE. Per sostenere la crescita, Monti conferma uno degli obiettivi del disegno della delega fiscale, già all'esame del Parlamento, puntando a «una riduzione del peso delle imposte e dei contributi che gravano sul lavoro e sull'attività produttiva, finanziata da un aumento del prelievo sui consumi e sulla proprietà». Per quanto riguarda l'Iva, tra le indiscrezioni circolate c'è l'innalzamento dell'aliquota del 10 all'11%, considerato che l'aliquota ordinaria è stata già aumentata (dal 20 al 21%) e che quella al 4% riguarda i beni di prima necessità. Per la patrimoniale si ragiona sui grandi patrimoni, quelli oltre un milione di euro, che potrebbero essere tassati per la parte eccedente al 5 per mille.
- DONNE. Il governo studierà «l'opportunità di una tassazione preferenziale per le donne».
- DIMENSIONE IMPRESE. Tra le misure annunciate figurano, infine, anche incentivi fiscali per rimuovere gli ostacoli alla crescita delle dimensioni delle imprese.

www.leggo.it/articolo.php?id=148995&sez=ECONOMIA
 
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Befera: «Sì alla riduzione del contante ma bisogna intervenire sulle commissioni bancarie»

La soglia della tracciabilità potrebbe scendere ancora, dopo l'ultimo intervento della manovra di Ferragosto che l'ha portata a 2.500 euro. Ad appoggiare questa ipotesi sul tavolo del Governo è il direttore generale dell'Agenzia delle Entrate intervenuto alla Telefonata di Belpietro su Canale 5. Attilio Befera ha affermato che se Monti dovesse portare a 500 euro il limite per l'uso del contante (è una delle ipotesi) dovrebbe però intervenire contemporaneamente anche sulle commissioni per le carte di credito e bancomat.

Per Ici e patrimoniale siamo pronti
Befera si è detto anche pronto ad accogliere la proposta su una nuova Ici, sulla rivalutazione degli estimi catastali e su una possibile patrimoniale che il governo si starebbe preparando a varare: «L'Agenzia delle Entrate è sempre pronta. I nostri database sono ricchi e aggiornati».
SONDAGGI
Stop al contante
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Entrate fiscali: 4,4 miliardi in più nei primi nove mesi. Befera: dalla lotta all'evasione incasseremo 11 miliardi
Redditometro senza automatismi
Niente burocrazia per la tracciabilità
I numeri della lotta all'evasione
Attilio Befera è anche intervenuto sull lotta al sommerso: «In tre anni con la lotta all'evasione l'Agenzia ha recuperato 35 miliardi di euro, ma il problema è non mollare mai» visto che il valore del sommerso ancora presente in Italia è stimato in 120 miliardi di euro.
Il redditometro funziona
Anche il nuovo redditometro sta offrendo risultati positivi: «Siamo sulla buona strada: nel 2007 siamo partiti da 6,5 miliardi recuperati, in tre anni siamo a 35 e con le compensazioni oltre 40. nel 2011 recupereremo 11 miliardi, non bisogna mollare mai e arricchire sempre di più le banche dati. Questo ci crea nemici e accuse di vessazione, i nostri funzionari sono stati sequestrati e picchiati, ma noi stiamo difendendo i contribuenti onesti: chi evade usufruisce a sbafo dei beni comuni. Gli evasori devono capire che non scherziamo più».

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tri...588120#comments

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:claps: arricchiamo ancora di più le banche e togliamoci anche il diritto di scegliere come pagare!
 
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Farage: «Napolitano va cacciato, vi ha venduto»
Fonte: Lettera 43
Il parlamentare britannico del video famoso: «Monti solo un fantoccio».
Sempre lui, Nigel Farage. Vi dice niente? È l'europarlamentare indipendentista britannico (Ukip) protagonista di una memorabile sfuriata al parlamento europeo lo scorso 21 novembre (guarda il video).
Euroscettico, se la prese con la Merkel, il dominio tedesco e tutta l'Ue, colpevole di aver sostituito a piacimento il greco Papandreou e Silvio Berlusconi con due governi-fantoccio composti da tecnici.
I media italiani provarono a oscurare il filmato, ma la Rete fece il suo compito: boom di contatti, l'intervento fu cliccatissimo.
L'INVETTIVA A LA ZANZARA. E adesso? Farage è tornato alla carica su Radio 24, ospite a La Zanzara da Bruxelles. E ha ripetuto, con la solita veemenza, gli stessi concetti, senza farsi scrupoli.
«Se un presidente tradisce la costituzione e permette che un governo eletto venga rimpiazzato da uno fantoccio voluto dalla burocrazia europea in combutta con la signora Merkel, questo è un pessimo presidente che andrebbe licenziato in tronco. Cacciate Napolitano!», ha esordito subito con toni 'morbidi'.
«HO A CASA UNA TOMBA COL SIMBOLO DELL'EURO». Farage, essendo un fiero avversario dell'euro, ha confessato di avere nel suo studio «una tomba, una tomba vera in dimensioni reali con sopra il simbolo dell'euro».
«Adesso», ha detto ai conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo, «siete governati da Mario Monti, un fantoccio scelto da una potenza straniera. Avete rinunciato alla democrazia e avete dato a questa gente un potere enorme. Monti ha detto che resta solo per 18 mesi, ma chi dice che non potranno essere 18 anni?».
Il rischio di un altro berlusconismo, insomma.

«Monti? Un fallimento, è colpevole del disastro imminente»
«Monti», ha proseguito, «è stato uno degli architetti del progetto dell'euro, una delle persone che hanno contribuito a costruire questo disastro imminente. Ed è la stessa persona chiamata a guidare l'Italia. Se io dirigessi un'azienda che sta per fallire metterei come amministratore delegato chi ha causato la situazione fallimentare? No, farei l'esatto contrario».
«ESEGUIRÀ SOLO GLI ORDINI DELLA BCE». Ma ha promesso di risanare i conti pubblici italiani, hanno replicato i conduttori. «Monti è pronto a fare quello che il capo tedesco e la Bce gli dicono di fare, questa è la verità», ha risposto il combattivo Nigel.
«Non capisco perchè Berlusconi abbia accettato questa situazione, certo era molto indebolito», ha analizzato Farage.
«RIBELLATEVI A QUESTA MANCANZA DI DEMOCRAZIA». «Tutti i parlamentari italiani dovrebbero ribellarsi e gridare contro questo sopruso, un governo senza nemmeno un politico eletto, mai votato dal popolo e voluto da altri Paesi e dai burocrati europei, persone orribili che nessuno ha scelto. Ribellatevi in nome della libertà!».

«Sarkozy un nano tascabile manovrato dalla Merkel. Invidio Berlusconi e le sue feste»
E il ruolo di Sarkozy? «Sta lì col petto gonfio», ha mimato Farage, «ma è la Merkel a manovrarlo, come un piccolo nano tascabile...». E sull'harem a suon di bunga bunga del Cavaliere Farage ha detto di essere «invidioso»: «Non sono stato mai invitato a una delle sue feste, e questo mi dispiace moltissimo perchè sarebbe stato divertente. Molti uomini vorrebbero essere nella stessa situazione di Berlusconi, anche chi lo critica in fondo lo invidia».
«IN GRAN BRETAGNA SILVIO SAREBBE DURATO DUE MINUTI». L'anomalia berlusconiana resta però tutta italiana: «Certo che in Gran Bretagna non sarebbe durato più di due minuti al governo...», ha ammesso Farage.
«Berlusconi ha il grande merito politico di avere portato stabilità nella politica italiana, prima i governi duravano pochissimo. Ma ora a 75 anni ha fatto il suo tempo, che si goda i suoi hobby».

Giovedì, 01 Dicembre 2011


http://www.frontediliberazionedaibanchieri...o-90913899.html
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db89
view post Posted on 2/12/2011, 21:35     +1   -1




Facile dire "ribellatevi" quando ad ogni tentativo di manifestazione pacifica di grossa portata c'è sempre qualcuno o qualcosa che non va. Mi viene quasi da pensare che il fermare una manifestazione sia proprio voluto dagli alti "emisferi".
Mi domando spesso: ma cosa potrei fare io, singola persona non ascoltata da nessuno e confusa tra la gente ipnotizzata dai più svariati telegiornali (reputati unica fonte veritiera e indiscutibile di informazione), per riuscire a cambiare il modo di pensare delle persone?

Grazie Perlanaturale per questo interessante Topic.
 
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view post Posted on 10/12/2011, 14:52     +1   -1
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Anziani, soldi cash solo sotto i 500 euro
due milioni costretti alla carta di credito

Ministero dell'Economia e Abi definiranno le condizioni di un conto corrente "di base" e a basso costo. Protestano le associazioni dei consumatori: "Una violenza sulla parte più debole della popolazione"
di VALENTINA CONTE

ROMA - "Da oggi le pensioni sopra i 500 euro non si pagano più in contanti". Il messaggio allo sportello potrebbe essere più o meno questo. Rivolto a due milioni e duecentomila pensionati italiani che non hanno né conto corrente né carte elettroniche. E che in fretta dovrebbero provvedere, se vogliono assicurarsi pensione e tredicesima.

Sì, perché il decreto legge 201 - il "salva-Italia" - è entrato in vigore già il 6 dicembre, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. E all'articolo 12, quello che limita l'uso del contante all'ormai famosa soglia dei mille euro, prevede una pillola avvelenata per chi riceve stipendi, pensioni o compensi dalla Pubblica amministrazione. Superata la soglia di 500 euro, addio banconote.

"Una vergogna e una violenza sui poveri pensionati costretti dallo Stato ad aprire un conto corrente", tuona Elio Lannutti, senatore Idv e presidente di Adusbef. Pensionati come evasori?

MA NIENTE PANICO
In realtà c'è tempo. Lo farebbe intendere lo stesso articolo del decreto. Entro tre mesi il ministero dell'Economia e l'Associazione bancaria italiana definiranno con una convenzione le caratteristiche di un conto corrente di base da offrire ai pensionati "vecchio stile" - quelli che fanno la fila ogni mese alla Posta o in banca e poi infilano guardinghi i pochi euro ricevuti in borsa - ad un costo accettabile: struttura semplice e trasparente e carta di debito. E zero spese per "le fasce socialmente svantaggiate".

Così come entro tre mesi l'Abi dovrebbe definire le regole per "una equilibrata riduzione" delle commissioni sulle carte. Sempre il decreto riferisce che il limite di 500 euro non è blindato, ma "può essere modificato con decreto del ministero dell'Economia". Una via di fuga?

LA POLEMICA INFURIA
Il livello della protesta è già alto. Imporre bancomat, carte prepagate, pin, token - e tutto l'armamentario bancario fatto di scartoffie infinite da firmare, con postille scritte a corpo otto - a 2,2 milioni di anziani pensionati Inps "analfabeti" bancari (su 16,9 milioni totali) non significa solo "incrementarne i livelli di sicurezza fisica", come sembra darsi premura il decreto. Ma cambiare un mondo. Fatto di abitudini, relazioni, tradizioni. E poca dimestichezza con la tecnologia.

ITALIANI PIGRI CON LE CARTE
E' anche vero che nel 2010 ciascun italiano ha usato strumenti alternativi al contante solo 66 volte, rispetto alle 176 rilevate in media nei Paesi dell'Eurozona. Con un divario - spiega Bankitalia - molto forte tra Nord e Sud (84 operazioni contro 39), anche per una diffusione inferiore al 40 per cento di sportelli, Atm, Pos, carte di pagamento, collegamenti telematici per l'e-banking. Un utilizzo modesto. Lo stesso governatore Ignazio Visco, ieri in audizione alla Camera, ha auspicato "un'ulteriore riduzione" della soglia per il contante, da affiancare a "un taglio dei costi" per la moneta elettronica.

Privilegiare gli scambi telematici, poi, aiuta a monitorare e scoraggiare riciclaggio ed evasione. Ma che a questo contribuisca anche l'azzeramento dell'imposta di bollo da 34,20 euro, promesso dal decreto Monti, a chi ha una pensione minima o un assegno sociale, purché apra un conto corrente, è più dubbio.


http://www.repubblica.it/economia/2011/12/...renti-26368984/
 
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view post Posted on 10/12/2011, 15:18     +1   -1
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CITAZIONE (db89 @ 2/12/2011, 21:35) 
Facile dire "ribellatevi" quando ad ogni tentativo di manifestazione pacifica di grossa portata c'è sempre qualcuno o qualcosa che non va. Mi viene quasi da pensare che il fermare una manifestazione sia proprio voluto dagli alti "emisferi".
Mi domando spesso: ma cosa potrei fare io, singola persona non ascoltata da nessuno e confusa tra la gente ipnotizzata dai più svariati telegiornali (reputati unica fonte veritiera e indiscutibile di informazione), per riuscire a cambiare il modo di pensare delle persone?

Grazie Perlanaturale per questo interessante Topic.

Le manifestazioni scomode, magicamente spariscono dalla visione della gente comune, perchè neanche vengono passate dai media, forse passano nei giornali locali a bassa tiratura perchè non vanno a toccare i poteri forti. Quelle troppo grandi per passare inosservate vengono fatte passare come rivolte di black block, , gente violenta interessata alla lotta e non a manifestare pacificamente, ma i manifestanti esistono ci sono pensano. Peccato che proprio l'altro giorno c'è stata una manifestazione contro la tav, con dei feriti la solita tav, che non viene eliminata dai progetti neanche dopo la manovra che è arrivata a toccare le pensioni, pur di far cassa, lì i manifestanti son finiti in ospedale. Perchè non ascoltare il popolo, quando si tratta di agire per il paese? Quello che possiamo fare è parlare, parlare cercare di togliere l'apatia da chi ci stà vicino e crede nelle magiche paroline professate al telegiornale.Chi può credere davvero che il contante sia sinonimo di riciclaggio ed evasione, forse anche i pensionati che vanno a prendere la pensione alla poste sono evasori? I grandi evasori, non hanno bisogno di valigette nere usano i c/c. Senza contare che si stà dando un potere economico alle banche sproporzionato. Oltre che ad una nuova spesa da sostenere per il singolo. Una chicca qualche giorno fà mi ritrovavo a parlare con una signora in pensione, le dicevo in cosa consisterà la manovra; sguardo accigliato, bocca serrata dopo poco mi blocca e mi dice: "io ho preso cronaca vera lì c'è tutto..." Questa è la mentalità di troppi, ma mai fermarsi e continuare ad andare avanti informandosi ed informando chi ci stà attorno. Per lo meno sai la verità ed oggi non è poco.
 
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view post Posted on 11/12/2011, 09:17     +1   -1
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Rigor Montis

rigormontis

Il denaro che guadagni ti appartiene, ma solo fino a un certo punto. Un Amato che di notte entra nel tuo conto corrente lo trovi sempre. Il denaro è diventato inoltre una microspia, un chip sottocutaneo. Si è evoluto da strumento finanziario a strumento di controllo. Altro che intercettazioni. Serve a tracciare le tue azioni, a legarti per sempre a una banca anche se odi le banche, a portare dentro la tua camera da letto un funzionario del Tesoro per verificare a chi hai pagato, e perché, 252 euro la sera del secondo giovedì di ottobre di tre anni fa alle ore 21.15. "Rispondimi maledetto o chiamo Equitalia!". Ogni governo segue le sue inclinazioni, la sua cultura. Il governo dei Banchieri non fa eccezioni. Pensioni e stipendi pubblici potranno essere prelevati in contante solo fino a 500 euro, il resto dovrà essere pagato in banca o su un conto postale o con carte prepagate, magari con la social card di Tremorti. Nel decreto non sono ancora comprese le schede del Gratta e Vinci e de Il Milionario o la carta straccia dei Btp. Ma è solo questione di tempo, in particolare per i titoli di Stato. Tutti i movimenti del tuo conto corrente, anche i prelievi bancomat e i pagamenti con carte di credito, in sostanza la tua vita, saranno a disposizione del Fisco dal primo gennaio 2012. Lo prevede l' articolo 11 della manovra "Emersione di base imponibile". Fino ad oggi veniva comunicato il solo numero del tuo conto corrente. Per ogni movimento dovrai tenere le ricevute, le causali, l'indirizzo dell'idraulico per evitare sanzioni? E i contanti allora? Perché non pagare in contanti e dire che te li sei fottuti a donne e champagne? Sbagliato! In futuro ci sarà una soglia massima di prelievo in contanti dalla banca. La prossima disposizione di Rigor Montis sarà la tassazione delle mattonelle di casa usate per nascondere le banconote. Nel frattempo è impossibile tassare "tecnicamente" con un 1,5% in più gli evasori totali che hanno usufruito dello Scudo Fiscale. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

http://www.beppegrillo.it/2011/12/rigor_mo...mpaign=followme
 
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view post Posted on 11/12/2011, 09:50     +1   -1
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E vissero per sempre anziani e malati

Gli italiani si ammalano sempre prima e vanno in pensione sempre dopo. Dal luogo di lavoro si finisce direttamente in una stanza di ospedale o in ospizio, se non si muore prima. Stiamo diventando una nazione di vecchi malati. L'aspettativa di una vita sana in Italia negli ultimi anni si è dimezzata. Un dato spaventoso dovuto a molte cause: l'ambiente, l'alimentazione, lo stress, le nuove povertà. L'età pensionabile andrebbe diminuita, non aumentata. Neppure i faraoni o i romani sfruttavano così i loro schiavi.

In Italia si vive sempre di più, ma sempre peggio. Per ogni mese di vita che “guadagniamo” di anno in anno, ne perdiamo dieci in termini di salute. Negli ultimi cinque anni, ogni anno abbiamo incrementato di tre mesi l'aspettativa di vita, ma anticipato di 30 mesi l'incorrere di malattie che compromettono la qualità della vita.

Intervista a Valerio Gennaro, oncologo ed epidemiologo.

"Ciao a tutti, sono Valerio Gennaro, medico ricercatore da circa 30 anni. Faccio l’oncologo ed epidemiologo e mi occupo di capire perché la gente si ammala e come sta nell’ambiente di vita o di lavoro. Ho scoperto una statistica. Sono dati ufficiali dell’Eurostat, sono le statistiche che ci diffondono regolarmente sullo stato di salute degli italiani. Ci stanno dicendo che la salute degli italiani migliora di anno in anno in termini di aspettativa di vita complessiva. In effetti la statistica ufficiale dell’Eurostat dice che le donne italiane a 65 anni hanno ben 22 anni di aspettativa da vita. Il dato è in aumento, quindi una donna di 65 anni nel 2008 può attendersi di raggiungere gli 87 anni: una bellissima notizia che viene usata anche per calcolare le pensioni, per motivare il fatto che se si vive di più, bisogna lavorare di più. Quello che ho scoperto è l’altra statistica fatta dall’Eurostat che dice una cosa complementare.

Parla di qualità della vita, non tanto di quantità, ma di qualità. L’Italia era in posizioni perfette, magnifiche fino al 2003. Dal 2004 ha cominciato a scendere ed è crollata sotto i livelli medi nel 2008. Questo dato significa che nel 2003 una donna italiana di 65 anni aveva circa 13/14 anni di aspettativa di vita sana di fronte. Nel 2008 da 14 si è passati a 7. C’è stato un dimezzamento dell’aspettativa di vita sana. Nel grafico, l’ascissa indica il periodo di calendario, dal 2004 al 2009, l’ordinata gli anni di aspettativa di vita sana della popolazione paese per paese rispetto al resto dell’Europa, al valore massimo, medio e minimo europeo.
Questa statistica la dice lunga sulla qualità della vita della popolazione italiana. Si tratta di qualcosa che percepiamo e per questo siamo andati a cercare queste statistiche. Avevamo fiducia che l’Europa le avesse e che in qualche modo utilizzasse i dati. Abbiamo verificato che si parla solo di quantità e ne si magnifica il dato positivo, ma si ignora e omette colpevolmente, il dato della qualità della salute. Questo è un dato che dobbiamo rimettere al centro. Dobbiamo ricordare, quali cittadini consapevoli e impegnati, che questi sono i parametri su cui si deve basare la misurazione di una società, la salute dei propri cittadini. D’altra parte, come ci ricorda l’Art. 32 della Costituzione, la salute è un fatto singolo, ma anche bene collettivo.
Questa è una statistica, possiamo utilizzarla per difenderci. Esiste una tendenza di far credere che la salute che stiamo perdendo sia legata soltanto ai nostri problemi familiari, alla nostra genetica, all’ereditarietà. In realtà il problema vero è che c’è un problema sociale, non legato alla ereditarietà, ma causato dallo stile di vita, dalla qualità della vita che sta crollando in Italia in modo progressivo.
Le linee indicano chiaramente il valore massimo dei paesi europei migliori, il valore medio e quello minimo.
Osserviamo la situazione dei bambini. L’aspettativa di vita alla nascita è un buon indicatore che ci permette di capire l’aspettativa di vita sana dei nostri bambini. In Italia, le bambine vantavano i migliori livelli di aspettativa di vita sana nel 2004. Questi livelli sono letteralmente precipitati nel 2008. Una bambina italiana nata nel 2004 presentava 71 anni di aspettativa di vita sana. Nel 2008 il dato è crollato a 61. Una società che progredisce non può avere questi crolli. Ci sono responsabilità politiche, sociali, economiche che dovremmo individuare. Dobbiamo cominciare a studiare immediatamente le cause di questo fenomeno. Propongo che si interrompa il silenzio colposo su questa situazione. Ci si chiuda in una stanza fino a che non si sia deciso cosa fare, perché questa è una priorità nazionale. Non possiamo permetterci di far crollare la qualità della vita della nostra popolazione in questo modo, in così breve tempo!
Vogliamo misurare la qualità della vita? Non è un indicatore statistico e basta, è un segnale di progresso e l’Europa ci consiglia di usare questo dato per valutare il progresso di un paese rispetto a una media europea.
Aumentare la quantità di vita è importante, ma non anticipare la malattia è altrettanto importante. In Italia per ogni mese di vita in più che “guadagniamo” di anno in anno, ne perdiamo 10 in termini di salute, anticipando la nostra malattia di 10 mesi per ogni mese. A conti fatti, ogni anno guadagniamo 3 mesi ma ne perdiamo 30 in termini di salute. Questo è un dato estremamente drammatico, deve essere messo tra le priorità, all’ordine del giorno delle scelte sanitarie e politiche della nostra Nazione!"

www.beppegrillo.it/2011/12/e_visser...lati/index.html

Edited by perlanaturale - 2/7/2013, 15:39
 
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