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La pericolosità delle trasmissioni senza fili WI FI

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view post Posted on 6/1/2011, 14:34     +1   -1
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Il Wi-fi viene disattivato in scuole, università e biblioteche in molti stati, per la pericolosità sulla salute.

Nel quotidiano Il Corriere della Sera del 18 dicembre 2007
Viene riportato un’ articolo dal titolo

Il sull'edizione on line del quotidiano :”Wifi_dannoso e Parigi lo disattiva”
Nell’ articolo si cita il fatto che a Parigi, il wi-fi è stato bloccato in 4 biblioteche a causa dei problemi di salute avuti dagli impiegati.

Gli impiegati coinvolti lavoravano tutti nelle vicinanze dei ripetitori wi fi. Il direttore generale di Agir pour l'Environnement (Ape) riferendosiai malesseri avuti dagli impiegati nausea vertigini insonnia, dichiara che essi sono sintomi tipici da campo magnetico nocivo».

Anche in altri stati, tra cui Canada Inghilterra, e Germania, si stanno disattivando i wi-fi nei luoghi pubblici a causa dei problemi di salute segnalati. A Francoforte il wi-fi è vietato nelle scuole, e si è chiesto ai cittadini tedeschi di preferire la connessione via cavo.

Presso Università di Lakehead (Ontario), il rettore ha disattivato le centraline wi fi, la motivazione è leggibile sul sito dell' Università:"è provato che le onde elettromagnetiche provocano disturbi comportamentali, ostacolano le funzioni cognitive, favoriscono lo stress, interferiscono con le onde cerebrali"

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L'APPELLO DI FRIBURGO - Un lungo elenco di medici denuncia la pericolosità delle trasmissioni senza fili (wi-fi, cellulari, cordless)

Animati da una grande preoccupazione per la salute dei nostri simili, noi sottoscritti medici appartenenti a diverse discipline specialistiche, in particolar modo alla medicina ambientale, ci appelliamo al mondo medico, ai responsabili della sanità pubblica ed ai politici, oltre che all'opinione pubblica.
Negli ultimi anni osserviamo attraverso i nostri pazienti un incremento drammatico di patologie croniche e gravi, soprattutto:

difficoltà di apprendimento e di concentrazione, disturbi del comportamento nei bambini (ad esempio iperattività)
alterazioni della pressione arteriosa sempre meno controllabili con l'assunzione di farmaci
alterazioni del ritmo cardiaco
infarto del miocardio ed ictus in persone sempre più giovani
degenerazioni cerebrali (ad es. morbo di Alzheimer) ed epilessia
tumori quali leucemia e cancro al cervello.
Inoltre constatiamo il moltiplicarsi di disturbi spesso ricondotti erroneamente alla sfera psicosomatica, quali:
dolori di testa ed emicranie
affaticamento cronico
turbe nervose
insonnia e sonnolenza
rumori auricolari
scarsa resistenza ai fattori patogeni
dolori al sistema nervoso e alle viscere, non altrimenti spiegabili;
ciò per rimanere nella casistica più frequente.


Dal momento che solitamente conosciamo abbastanza le abitudini e l'ambiente di vita dei nostri pazienti, spesso riusciamo, soprattutto dopo un colloquio mirato con le persone, a stabilire dei collegamenti sia nello spazio che nel tempo tra il manifestarsi della patologia e l'esposizione a fonti di contaminazione elettromagnetica, ad esempio in seguito a:

SPOILER (click to view)
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installazione di un impianto radiomobile nelle vicinanze dell'abitazione del paziente
utilizzo intenso del terminale radiomobile (cellulare)
messa in funzione di un telefono cordless (DECT) nella propria abitazione o nell'immediato vicinato.

Non possiamo continuare a credere che tutto ciò sia casuale, dal momento che:
troppo spesso osserviamo come determinate patologie si concentrano in aree interessate da un'intensa attività di trasmissione radiomobile,
troppo spesso un quadro patologico maturato in mesi o anni volge a rapido miglioramento allontanando il paziente dalle fonti di contaminazione elettromagnetica,
troppo spesso le misurazioni delle intensità di campo elettromagnetico confermano secondo i parametri della bioedilizia la presenza di forti anomalie in corrispondenza ai luoghi dove soggiornano i nostri pazienti.
Le esperienze che maturiamo quotidianamente ci hanno fatto comprendere che la tecnologia della telefonia mobile introdotta nel 1992 ed oggi diffusa in modo capillare, nonché quella DECT che dal 1995 contraddistingue i telefoni cordless per uso domestico rappresentano uno dei principali fattori scatenanti di tale fenomeno! Nessuno oggi può sottrarsi completamente all'irradiazione pulsata di microonde, che va ad aggravare i rischi già esistenti legati all'inquinamento ambientale chimico e fisico, andando ad appesantire ulteriormente il carico gravante sul sistema immunitario, con la possibile conseguenza di alterare il già difficile equilibrio creato dai meccanismi di compensazione dell'organismo umano.

Particolarmente a rischio in tal senso risultano le donne in stato di gravidanza, i bambini, gli adolescenti, gli anziani ed i malati.

I nostri sforzi sul piano terapeutico tesi a riconquistare lo stato di salute rimangono sempre più spesso senza risultati, poiché la continua irradiazione dell'ambiente lavorativo ed abitativo, e qui soprattutto delle stanze dei bambini e di quelle destinate al riposo notturno - vale a dire nei luoghi più importanti per il riposo e la rigenerazione - causa senza sosta una situazione di stress fisico e psichico ed impedisce in definitiva l'avvio della guarigione dei soggetti già debilitati dalla malattia.

Alla luce di tali inquietanti sviluppi ci vediamo costretti a rendere partecipe l'opinione pubblica delle nostre osservazioni, soprattutto dopo aver appreso che persino i Tribunali chiamati a decidere sulla pericolosità della telefonia mobile considerano tali rischi come "meramente ipotetici" (così ad esempio il TAR di Mannheim nella primavera 2002).

Quanto noi andiamo a verificare nel nostro lavoro quotidiano è tutt'altro che ipotetico! Assistiamo impotenti alla crescita delle affezioni croniche legate anche ad una politica irresponsabile nella fissazione dei valori limite e di attenzione, che prende come riferimento non tanto la protezione del cittadino dagli effetti indotti dalla telefonia mobile nel breve e soprattutto nel lungo periodo, quanto piuttosto l'obbedienza al dettato di una tecnologia già ampiamente riconosciuta come insidiosa. Il momento attuale rappresenta per noi solo l'inizio di un processo molto serio che attenterà alla salute di moltissime persone.

Non possiamo farci tranquillizzare dalle promesse di risultati scientifici più approfonditi quanto lontani dalla realtà, ben sapendo quale sia spesso anche l'influenza dell'industria sulle ricerche scientifiche, mentre ricerche serie e dimostrazioni assai eloquenti vengono semplicemente ignorate.

Riteniamo invece sia quanto mai urgente agire, e subito!

In qualità di medici ci sentiamo soprattutto come gli avvocati della salute dei nostri pazienti, e nell'interesse di tutte quelle persone il cui fondamentale diritto alla vita ed all'integrità fisica viene oggi messo in forse, ci appelliamo ai responsabili della politica e della sanità pubblica, perché con le loro forze sostengano nei fatti queste nostre richieste:

per l'affermazione di tecnologie della comunicazione prive di effetti negativi sulla salute, che vengano testate e valutate prima della loro introduzione sul mercato senza cedere ad alcun interesse di parte
e quali misure immediate e transitorie:
una massiccia riduzione dei valori limite, delle potenze di trasmissione e della contaminazione elettromagnetica su livelli compatibili con le esigenze biologiche soprattutto nelle aree destinate al riposo ed alla rigenerazione;
uno stop alle nuove installazioni radiomobili, per impedire che l'inquinamento elettromagnetico abbia ad aumentare ancora in modo esponenziale;
un coinvolgimento attivo della popolazione e dei Comuni nella pianificazione dei siti radiomobili, come elemento imprescindibile di rispetto democratico;
informazione della popolazione e soprattutto degli utenti di apparecchi cellulari riguardo ai rischi dei campi elettromagnetici per la salute, mirando all'educazione verso un uso consapevole dei telefoni cellulari, nonché divieto assoluto di tali apparecchiature per i bambini e limitazioni all'uso da parte degli adolescenti;
divieto all'utilizzo di cellulari in scuole, ospedali, ricoveri per anziani, istituti di formazione e cultura, edifici pubblici e mezzi di trasporto pubblici, in analogia con il divieto al fumo di sigaretta;
istituzione di zone libere da contaminazione elettromagnetica radiomobile, in analogia alle aree a traffico automobilistico limitato;
rielaborazione dello standard DECT per la telefonia domestica cordless con l'obiettivo di una limitazione dell'intensità di flusso elettromagnetico al solo periodo dell'effettivo utilizzo e di evitare la tecnologia della pulsazione del segnale, problematica per i suoi effetti biologici;
promozione di una ricerca indipendente dagli interessi dell'industria, che tenga finalmente conto dei risultati abbondantemente già disponibili offerti dalla ricerca critica e dalle nostre osservazioni cliniche.

www.ipetitions.com:80/petition/bioinitiativeemrpi

(tratto da www.disinformazione.it/appello_friburgo.htm )
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view post Posted on 6/1/2011, 15:58     +1   -1
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traduzione dell'articolo Is Wi-Fi killing trees Dutch study shows leaves dying exposure Wi-Fi radiation

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del 25 novembre 2010 sull'edizione on line del quotidiano britannico daily mail.

Come se i nostri magnifici alberi non avessero abbastanza problemi, adesso sono minacciati dalle nostre e-mail.

Quando non sono assaliti da qualche parassita o da qualche falena straniera, c’è spesso un funzionario comunale che cerca una scusa per abbatterli.

Adesso dei ricercatori affermano che la radiazione emessa dalle stazioni Wi-Fi che permettono le nostre sempre più intense comunicazioni on line potrebbe essere il loro ultimo nemico.
In Olanda dei ricercatori hanno mostrato che gli alberi che erano stati piantati in prossimità di un router wireless [l'apparecchio che emana il segnale -N.d.T.] mostravano corteccia danneggiata e foglie morenti.

Lo studio allarmante farà sorgere la paura che la radiazione del Wi-Fi possa avere un effetto anche sul corpo umano e porterà ulteriore peso agli argomenti di genitori e professori che hanno portato avanti una campagna per fermare l’installazione di routers wireless nelle scuole.

La città di Alphen aan den Rijn, nell’ovest del paese, ha commissionato lo studio cinque anni fa dopo che alcuni funzionari avevano trovato delle inspiegabili anomalie negli alberi, anomalie che loro non credevano fossero state causate da alcuna infezione conosciuta.

I ricercatori hanno preso 20 alberi di frassino e li hanno esposti a differenti tipi di radiazione per tre mesi.

Gli alberi sono stati esposti a sei fonti differenti di radiazione con frequenze che variano da 2412 a 2472 MHz e con intensità di 100 mW ad una distanza di circa 20 pollici [ovvero circa 76 cm – N.d.T.].

Gli alberi piazzati più vicini all’emissione di frequenze da Wi-Fi hanno sviluppato una patina lucida di color plumbeo sulle proprie foglie che è stata causata dalla morte dell’epidermide superiore ed inferiore.

Lo studio ha mostrato che tutto ciò a volte portava alla morte di alcune parti delle foglie.
I ricercatori hanno scoperto anche che la radiazione da Wi-Fi potrebbe rallentare la crescita delle pannocchie di mais.

Lo studio ha rilevato che in Olanda circa il 70 per cento di tutti gli alberi nelle aree urbane mostrano gli stessi sintomi, a dispetto di una percentuale di solo il 10% di cinque anni fa. Gli alberi in aree densamente ricoperte di alberi non ne sono affetti.

Gli scienziati che hanno curato questa ricerca, che non è stata ancora pubblicata, hanno detto che c'è bisogno di ulteriori studi said perché si possa verificare se sia da addossare al Wi-Fi la colpa per le cattive condizioni degli alberi [e qui dopo la parte di denuncia inizia la sequela di commenti di chi cerca di tranquillizzare i propri concittadini e di far loro dimenticare il principio di precauzione -N.d.T.].


E l'agenzia olandese per la salute ha rilasciato un comunicato in cui si legge che: ‘I ricercatori dell'Università di Wageningen indicano che questi sono risultati iniziali e che essi non sono stati confermati da controlli ripetuti.

Essi avvertono fortemente che non si possono trarre conclusioni radicali da questi risultati. Basandoci sull'informazione disponibile per adesso non si può concludere che i segnali dei Wi-Fi arrechino danni agli alberi o ad altre piante.’

Altri scienziati hanno espresso scetticismo di fronte ai risultati preliminari di questo studio .

Il dottor Michael Clark, dell'Agenzia di Protezione della Salute ha detto: 'Questo lavoro non è stato ancora pubblicato nei giornali scientifici e quindi non abbiamo alcun dettaglio sullo studio.
Dobbiamo quindi trattare queste affermazioni con un po' di scetticismo e poi la HPA [Health Protection Agency, ovvero Agenzia di Protezione della Salute - N.d.T.] si occupa soltanto della salute pubblica [e non di quella delle piante, immaginiamo che voglia dire - N.d.T.].

Tuttavia possiamo notare che l'anno scorso ci sono state affermazioni sui mass media e sui siti web riguardo al fatto che i segnali dei Wi-Fi e dei cellulari stessero danneggiando le colonie delle api.

Studi scientifici pubblicati hanno mostrato che infezioni fungine e virali sono le più probabili cause del declino delle colonie [forse ci si scorda dei pesticidi e delle scie chimiche, ed in ogni caso studi che mostrano quali siano le cause più probabili non sono studi che escludono la concausa delle emissioni elettromagnetiche, per cui il ragionamento non è molto solido - N.d.T.].


Marvin Ziskin, un professore di radiologia e di fisica medica alla Temple University negli Sati Uniti ha affermato: 'Cose come questa ci sono state già da un po' di tempo time ... non c'è niente di nuovo sulle emissioni del Wi-Fi. Scientificamente non ci sono prove che dimostrino che tali segnali siano qualcosa di cui preoccuparsi.’
Questo studio sarà il soggetto di una conferenza che si svolgerà in Olanda a Febbraio dell'anno prossimo.

Nel 2007 un documentario della BBC Panorama ha scoperto che i livilli di radiazione da wi-fi in una scuola erano fino a tre volte maggiori di quelli della radiazione delle antenne per i cellulari.

I valori erano 600 volte al di sotto dei limiti di sicurezza stabiliti dal governo, ma hanno causato una furiosa discussione sull'installazione di network Wi-Fi nelle scuole.

Il presidente dell'Agenzia di Protezione della Salute ha chiesto un riesame della questione dei Wi-Fi in aree pubbliche sull'onda di tale programma [il documentario della BBC - N.d.T.]. Un rapporto sui risultati si aspetta per il prossimo anno.

Attached Image: w5.jpg

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view post Posted on 5/12/2011, 08:52     +1   -1
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Una ricerca Olandese ha dimostrato che gli alberi in prossimità di un router wireless hanno problemi a corteggia e foglie o muoiono.



Is Wi-Fi killing trees? Dutch study shows leaves dying after exposure
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As if our magnificent trees didn’t have enough problems, they’re now being threatened by our emails.
When they’re not being assailed by some foreign bug or moth, there’s often a council official looking for an excuse to cut them down.
Now researchers say radiation from Wi-Fi networks that enable our burgeoning online communications may be their latest enemy.
Research in Holland showed that trees that were planted in close proximity to a wireless router suffered from damaged bark and dying leaves.

The Dutch scientists carried out their research on ash trees which had been suffering with bark bleeding and dying leaves
The alarming study will raise fears that Wi-Fi radiation may also be having an effect on the human body and will lend weight to parents and teachers who have campaigned to stop wireless routers being installed in schools.
The city of Alphen aan den Rijn, in the West of the country, ordered the study five years ago after officials found unexplained abnormalities on trees which they did not believe had been caused by any known viral infection.


The researchers took 20 ash trees and exposed them to various kinds of radiation for three months.
The trees were exposed to six sources of radiation with frequencies ranging from 2412 to 2472 MHz and a power of 100 mW at a distance of just 20 inches.
Trees placed closest to the Wi-Fi radio developed a ‘lead-like shine’ on their leaves that was caused by the dying of the upper and lower epidermis.
This would eventually result in the death of parts of the leaves, the study found.
Researchers also discovered that Wi-Fi radiation could slow the growth of corn cobs.
In the Netherlands, about 70 per cent of all trees in urban areas show the same symptoms, compared with only 10 per cent five years ago, the study found. Trees in densely forested areas are not affected.
The scientists behind the research, which has not yet been published, said that further studies were needed to confirm whether it was Wi-Fi radiation that was to blame for the trees’ condition.

The study was commissioned by officials from the Dutch town of Alphen aan den Rijn
And the Dutch health agency has issued a statement which reads: ‘The researcher from Wageningen University indicates that these are initial results and that they have not been confirmed in a repeat survey.
‘He warns strongly that there are no far-reaching conclusions from its results. Based on the information now available it cannot be concluded that the Wi-Fi radio signals leads to damage to trees or other plants.’
Other scientists have expressed scepticism at the study’s preliminary results.
Dr Michael Clark, from the Health Protection Agency, said: 'This work has not been published in science journals so we don’t have any details of the study.
'We therefore have to treat the claims with some scepticism and strictly HPA only deals with public health.
'Nevertheless we note that last year there were claims in news media and on websites that Wi-Fi and mobile phone signals were affecting bee colonies.
'Published scientific studies have shown that fungal and viral infections are the most likely causes of bee colony decline.
Marvin Ziskin, a professor of radiology and medical physics at Temple University in the U.S. said: 'Stuff like this has been around a long time . . . there's nothing new about Wi-Fi emissions. Scientifically there's no evidence to support that these signals are a cause for concern.’
The study is to be the subject of a conference in Holland in February next year.
In 2007 a BBC Panorama documentary found that radiation levels from Wi-Fi in one school was up to three times the level of mobile phone mast radiation.
The readings were 600 times below the government's safety limits but sparked a furious discussion about whether Wi-Fi networks should be installed in schools.
The chairman of the Health Protection Agency called for a review of Wi-Fi in public places in the wake of the programme. A report on the findings is expected next yea


Read more: http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/art...l#ixzz1fe0MGS26

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Gli scienziati dell'Università dello Utah negli Stati Uniti hanno utilizzato i
segnali Wi-Fi per vedere attraverso i muri



Wi-Fi signals used to see through walls
Scientists at the University of Utah in the United States have found a way to harness Wi-Fi signals to 'see' through solid walls

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The researchers say that the variation of radio signals in a wireless network can reveal the movements of people behind closed doors or even a wall.
Joey Wilson and Neal Patwari, from the University of Utah, have used the principle of variance-based radio tomographic imaging. The system works by measuring interference between the nodes of wireless devices. If someone passes through that field, the device registers a change in the levels of resistance, and feeds that information back to a computer.
The system can currently only see about three feet through a wall, and is so far only capable of sensing motion. At this stage, it is not sophisticated enough to generate an actual image of what lies beyond the wall, but the research team is confident that this feature could be developed in time.
The researchers said the technology could be used in search and rescue operations, with emergency teams using the same radio technology used by Wi-Fi networks to build a web of sensors around a disaster site, revealing the location of victims and survivors.
"We envision a building imaging scenario similar to the following. Emergency responders, military forces, or police arrive at a scene where entry into a building is potentially dangerous. They deploy radio sensors around (and potentially on top of) the building area, either by throwing or launching them, or dropping them while moving around the building," wrote Wilson and Patwari on the arXiv science forum.
"The nodes immediately form a network and self-localise, perhaps using information about the size and shape of the building from a database (eg Google maps) and some known-location coordinates (eg using GPS). Then, nodes begin to transmit, making signal strength measurements on links which cross the building or area of interest. The received signal strength measurements of each link are transmitted back to a base station and used to estimate the positions of moving people and objects within the building."

http://www.telegraph.co.uk/technology/news...ough-walls.html
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Diabo84
view post Posted on 5/12/2011, 19:31     +1   -1




Mmm... Questo è purtroppo interessante...
 
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view post Posted on 9/12/2011, 12:18     +1   -1
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Ma si ! Tanto tra qualche anno si scoprirà che, come per le ricerche sugli effetti dei telefoni cellulari, la ricerca viene sponsorizzata dalle case produttrici di tecnologia wi-fi ed orientate a falsificare i dati.....
 
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Diabo84
view post Posted on 12/12/2011, 19:58     +1   -1




Daaaaai? Non l'avrei mai pensato... :)
 
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view post Posted on 22/5/2013, 15:32     +1   -1
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I CAMPI ELETTROMAGNETICI,
CONDIZIONANO LA PINEALE
E LIMITANO LA
CONSAPEVOLEZZA UMANA?

data pubblicazione: 2013-01-04
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Mentre l’umanità continua il suo viaggio nel nuovo millennio, la tecnologia e la comunicazione continuano a giocare un ruolo sempre piu’ importante nella sua vita: la più parte delle persone nei paesi sviluppati sono collegate tra loro dai telefoni cellulari, dai tablets e dai computer

Le case moderne hanno una crescente varietà di apparecchi elettrici, dai modem wireless, agli elettrodomestici intelligenti. 50 anni fa era sufficiente un dispositivo elettrico per stanza, mentre oggi le case ne hanno almeno uno per muro … Le persone sono sempre collegate e, in senso figurato, il mondo sta rimpicciolendosi ogni giorno che passa.

Questa Era di Informazione si sviluppa e lo stesso accade con l’informazione; sappiamo di essere esposti a campi elettromagnetici artificiali ( artificial electromagnetic fields EMF), che molti credono essere piuttosto dannosi per il corpo umano.

Anche se qualcuno potrebbe non credere che un grande uso di dispositivi come il cellulare, può causare il cancro e tumori cerebrali, tuttavia va riconosciuta la prova documentata in cui si evince che i dispositivi elettronici possono perturbare la funzione cerebrale. “La International Agency for Research on Cancer (IARC) , Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, classifica i campi elettromagnetici (EMF) come ‘probabili cancerogeni’ per gli umani; essi possono trasformare le cellule normali in cellule cancerogene.” (source)

Tra le ricerche condotte sugli effetti dell’EMF (campo elettromagnetico) troviamo uno studio condotto da Bary W. Wilson ed altri. Con le loro scoperte pubblicate nel Journal of Pineal Research, Wilson & co. hanno esaminato i possibili effetti negli esseri umani, sulla funzione della ghiandola pineale, a seguito di una esposizione ad un campo elettromagnetico di 60-Hz. Nello studio, i ricercatori hanno misurato la secrezione urinaria della 6-sulfatossimelatonina,6-OHMS, un metabolite urinario stabile della melatonina, ormone pineale; l’hanno misurata in 42 individui che avevano usato delle coperte elettriche a filo polimero continuo (CPW) e convenzionali, per la durata di 8 settimane.

Cosi riportano i ricercatori:

“I volontari che avevano usato le coperte elettriche convenzionali, non mostravano variazioni nella secrezione di 6-OHMS, sia come gruppo che come individui durante il periodo della ricerca. 7 dei 28 Volontari che avevano usato le coperte CPW mostravano cambi significativi nella secrezione media notturna della 6-OHMS . Le coperte CPW si accendevano e spegnevano circa due volte, quando in uso, producendo campi magnetici che erano di ca il 50% piu’ forti di quelli provenienti dalle coperte convenzionali. Sulla base di queste scoperte, ipotizziamo che la esposizione periodica alla corrente continua e alla elettricità di estrema bassa frequenza o a campi magnetici di sufficiente intensità e durata, possano avere, in certi individui, delle conseguenze sulla funzione della ghiandola pineale -Wilson et al. (Journal of Pineal Research)

Un altro studio è stato fatto alla Università di Berna, Svizzera, sugli effetti dei campi magnetici
di 16.7 Hz , sulla secrezione di 6-OHMS. Questo studio si è basato sulla comparazione dei livelli di 6-OHMS di 108 maschi, ferrovieri, durante i loro periodi di non lavoro e nei giorni dopo l’inizio del servizio sui motori azionati elettricamente o mentre lavoravano sotto le linee di trasmissione.

Si trovarono elementi simili:

“I risultati supportano la ipotesi che campi magnetici di 16.7 Hz alterino la secrezione della
6-OHMS negli umani esposti a campi magnetici”- Pfluger DH et al. (National Center for Biotechnology Information)

Più recentemente, Malka N. Halgamuge della University of Melbourne in Australia, ha ulteriormente indagato l’effetto sulla ghiandola pineale, dell’EMF (electro magnetic field: campo elettromagnetico) prodotto dall’uomo. Halgamuge afferma nella sua ricerca che la ghiandola pineale riconosce facilmente i campi elettromagnetici come luce; questo fatto porterebbe ad una riduzione della melatonina.

“…I risultati mostrano quanto sia significativo il disturbo sulla melatonina, causa esposizione a campi elettromagnetici deboli, cosa che a lungo termine puo’ portare a conseguenze sulla salute degli umani.”– Malka N. Halgamuge (Oxford Journals)

La ghiandola pineale è una piccola parte del sistema endocrino del corpo che si trova tra i due emisferi del cervello. Questa particolare ghiandola secerne melatonina, che si crede contribuisca al nostro benessere e felicità e che regola il nostro ciclo di sonno/veglia. Si crede anche che la melatonina combatta i radicali liberi che danneggiano i neuroni.

E’ stato documentato che la ghiandola pineale è sensibile a tutti i tipi di campi magnetici, incluso quelli geomagnetici delle tempeste solari (Sun’s solar storms) ed anche estremamente sensibile alla calcificazione dei tessuti, soprattutto se esposta al fluoro (il quale viene anche attratto magneticamente dalla ghiandola pineale), causando una serie di disturbi mentali (mental disorders).

Culture antiche e moderne e gli ambiti spirituali moderni credono che la ghiandola pineale sia la sede del “terzo occhio” – la sede dell’anima umana secondo il filosofo francese Cartesio- e che regola la nostra consapevolezza.

Le scansioni al cervello rivelano che l’attività della ghiandola pineale aumenta con la meditazione e molti credono che la ghiandola pineale possa essere sintonizzata a certe frequenze, cosa che puo’ determinare un senso di euforia e la connessione con la “unità universale”

Coloro che hanno avuto esperienze spirituali “moderne”, specialmente dopo la pulizia della ghiandola pineale o dopo la pratica di esercizi di attivazione della pineale, sanno già che il corpo può in effetti essere sintonizzato a ricevere certe onde di frequenza di energia, positiva o negativa e che qualsiasi cosa che agita la funzione ottimale del corpo umano, disturba anche il potenziale dell’essere umano nel dare e ricevere energia positiva.

Se la consapevolezza umana veramente è condizionata dalla prestazione della ghiandola pineale, e quest’ultima viene condizionata in modo avverso dalla radiazione elettromagnetica dell’ambiente, allora …stiamo danneggiando la nostra consapevolezza sovraesponendola a radiazione elettromagnetica?

In questa luce, sembrerebbe che mettere in piedi enormi infrastrutture pubbliche che inondano il corpo e la ghiandola pineale con una miscela caotica di potenti frequenze (si veda anche su HAARP:http://saluteolistica.blogspot.it/search?q=HAARP, ndt), possa essere un’ altra delle più grandi cantonate dell’umanità.

By Dylan Charles
student da lunghi anni ed insegnante di Shaolin Kung Fu, Tai Chi e Qi Gong. E’ il redattore di
WakingTimes.com, un padre grato ed una persona che cerca di illuminare gli altri con il poetre di una informazione ispirante.

Traduzione:Cristina Bassi

Fonte: http://www.wakingtimes.com/2012/11/20/effe...e-pineal-gland/

riferimenti:

http://efile.mpsc.state.mi.us/efile/docs/13934/0073.pdf

http://brainworldmagazine.com/the-pineal-g...-our-third-eye/

www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8912234

http://www.newscientist.com/article/dn1376...e-suicides.html

http://rpd.oxfordjournals.org/content/earl...0a-608af5173118

http://www.newscientist.com/article/mg1962...-the-brain.html

fonte http://thelivingspirits.net/php/articolo.p...ttocategoria=60
 
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