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Tiahanaco

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view post Posted on 29/3/2010, 22:50     +1   -1
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Vecchio post di felix64 recuperato dal vecchio forum

Le rovine di Tiahanaco in Bolivia sono state descritte come la "Baalbek del Nuovo Mondo".Questa località si trova in un'ampia pianura nella valle del Rio Tiahanaco,uno dei molti corsi d'acqua che deviano dalle rive meridionali del lago Titicaca per immettersi nel vasto altopiano della Bolivia.I colossali blocchi di pietra che possono essere osservati tra queste rovine non sono forse pari,quanto a dimensioni a quelli di Baalbek,ma giacciono a quasi 4000m di altitudine.Qui l'aria è talmente rarefatta che i turisti debbono prendere ripetutamente fiato,e l'alta frequenza di raggi ultravioletti rappresenta un continuo pericolo per gli occhi e per l'epidermide umana.
Migliaia di anni fa quelle che oggi appaiono come le rovine incrostate di licheni di Tiahanaco erano uno dei più civilizzati insediamenti urbani del mondo antico.Verso il 200 d.C.,per motivi che non sono del tutto chiari,Tiahanaco si impose come centro religioso.Verso il 500 d.C. era la capitale di un impero in espansione,il primo delle antiche Americhe.Questo impero però non fu il risultato di conquiste militari ma di un potere economico dovuto alle enormi eccedenze agricole.
Fu il crollo del sistema agricolo,provocato da mutamenti climatici,che fecero precipitare il potere di Tiahanaco dopo un mezzo millennio di supremazia.Il fatto che Tiahanaco potesse usufruire di eccedenze agricole è del tutto stupefacente.Oggi,sono pochi i contadini che riescono a ricavare una magra esistenza sull'altopiano boliviano,poichè tutto lì appare ostile all'agricoltura e in media ogni 5 anni i raccolti vanno male.Ma nei tempi antichi questo territorio arido e frustato dai venti era stato trasformato in una vera e propria oasi,grazie a una tecnologia agricola molto avanzata.Gli archeologi hanno trovato i resti cosidetti campi alzati che proteggevano i raccolti dal pericolo delle gelate e consentivano una sovrabbondanza del prodotto agricolo.Test sperimentali hanno dimostrato che queste antiche metodologie erano di gran lunga superiori a quelle moderne che ricorrono a fertilizzanti.All'apice della sua gloria,la città sacra di Tiahanaco copriva più di 3 kmq.Il centro cerimoniale era circondato da un fossato e la terra e l'argilla scavati per crearlo erano stati impiegate per innalzare un enorme cumulo. noto come Acapana.Gli abitanti di Tiahanaco costruirono anche diversi templi semi sotterranei a fianco di un tempio più grande noto come Calasasaya.Vicino un tempio anch'esso enorme,noto come Puma Puncu,venne costruito secondo una progettazione del tutto diversa.L'Acapana è una collinetta artificiale misura alla base 183 per 183m e ha un'altezza di 15m.Sebbene venga a volte descritta come una piramide tronca,in effetti ha forma irregolare,con sette terrazze e un'ampia depressione al centro.All'interno dell'Acapana gli archeologi hanno rinvenuto una sorprendente rete di condotti a zig-zag in pietra per l'acqua.Scrivendo nel 1993,l'antropologo Alan Kolata,che aveva trascorso diversi anni lavorando agli scavi a Tiahanaco,precisava:<<i recenti scavi compiuti nell'Acapana hanno rilevato un isospettato,sofisticato e monumentale sistema di canali di scolo sia di superficie sia sotterranei tra loro collegati>>.
Si ritiene comunemente che questo sitema di scolo fosse stato progettato per raccogliere l'acqua piovana nella depressione centrale della Acapana,e canalizzarla poi nel tunnel sotteranei facendola passare attraverso le diverse terrazze.Il primo componente di questo sistema era un canale principale che correva intorno ai lati dell'Acapana.Alan Kolata descrive questo condotto di pietra come un manufatto assai fine e strutturato con precisione,capace di accogliere un flusso enorme.Questo condotto alimentava l'acqua verso la terrazza sottostante,dove scorreva per circa 3m in un canale esterno,sempre in pietra,prima di rientrare nell'Acapana.Il sistema interno-esterno proseguiva alternandosi,finchè l'acqua non veniva fatta fuoriuscire 3m sottoterra attraverso dei tunnel magnificamente costruiti.Da qui l'acqua veniva immessa nel Rio Tiahanaco per poi finire nel lago Titicaca.Impianti idrici altrettanto sofisticati sono stati individuati nella vicina località di Puma Puncu e a Lucurmata(vicino al lago Titicaca),sebbene questi cosidetti templi sembrino di progettazione assai diversa.Di nuovo,l'acqua fluiva nei canali che si immettevano nel lago.Questi complicati impianti idrici erano stati progettati solo allo scopo di far defluire le acque?Alan Kolata ammette che gli impianti di Acapana non rispondevano a un'esigenza strutturale:<<un sistema di canali più semplice e più piccolo avrebbe risposto alle esigenze di base,consistenti nel far defluire dalla sommità l'acqua piovana che vi si accumulava. In effetti,gli impianti installati dagli architetti di Acapana,sebbene siano funzionali al massimo,vanno assolutamente al di là delle esigenze specifiche ed evidenziano una tecnica nel taglio della pietra e nelle giunture che possiamo definire puro virtuosismo>>.

Sono stati davvero gli abitanti di Tiahanaco a costruire questi impianti idrici,come gli archeologi vorrebbero farci credere,o li hanno ereditati da una cultura di cui non sappiamo nulla ma molto più antica e più progredita?le prove indicano in quest'ultima ipotesi la risposta giusta.Un indizio che ha disorientato gli archeologi,è il fatto che gli impianti idrici di Acapana hanno cessato di funzionare qualche tempo prima del 600 d.C.,quando quell'impero era ancora all'apice dei suoi splendori.Questo fatto è stato dimostrato dalla scoperta di resti umani e animali integri sepolto in punti chiave della struttura,dove le acque,qualora avessero fluito,li avrebbero sicuramente disturbati.Un ulteriore indizio riguarda la datazione degli insediamenti umani a Tiahanaco,fatta risalire dal 1580 a.C. al 2134 a.C.,effettuata con l'uso delle procedure al radiocarbonio e all'ossidiana.Entrambe le date indicano che Acapana era un importante centro già prima dell'avvento,nel 200 d.C.,del popolo di Tiahanaco.Le anomalie si ripropongono quando ci spostiamo nella vicina località di Puma Puncu,quasi a 1,5km a sud-ovest dalle rovine principali.Qui troviamo i massi più grandi di Tiahanaco,alcuni dei quali superano le 100t,che costituiscono i resti di una struttura in parte oggetto di scavi ma non ancora ben capita,le dimensioni di questi blocchi sono 8x5mx60cm,con un peso stimato in 120t.Lo spagnolo Pedro de Cieza de Leon osservava:<<alcune di queste pietre sono molto consunte e danneggiate, altre sono così grosse che ci si domanda come sia stato possibile per delle mani umane portarle dove ora si trovano,quando considero tutto questo non riesco a capire o a immaginare quale tipo di strumenti e utensili siano stati adoperati per lavorarle questi massi,giacchè appare evidente che prima di venir predisposti e portati alla perfezione,dovevano essere stati molto più grandi di quanto ora ci appaiano,direi che queste sono le vestigia più antiche di tutto il Perù>>.
Altre pietre di Puma Puncu contengono delle inspiegabili nicchie e scanalature,mentre altre recano le intaccature lasciate dai morsi in metallo utilizzati per unire insieme le pietre.Alcuni di questi morsi sono stati rinvenuti,sebbene ora non si sappia dove siano conservati.Erano di bronzo un metallo,un metallo scnosciuto alle culture sudamericane di quel tempo.Una delle pietre più imponenti di Puma Puncu è alto alcuni metri,presenta una scanalatura di grande precisione, larga 6mm.Dentro questa scanalatura,dalla cima allabase,si possono notare dei fori equidistanti prodotti mediante trapanazione.Sorge una domanda:com'è possibile che scanalature tanto sottili e fori così minuti possano essere stati prodotti da rozzi martelli di pietra o da utensili fatti di rame,che è un metallo piuttosto malleabile?Per tagliare e trapanare la pietra con quel grado di accuratezza sarebbe stata necessaria una tecnologia propria del xx secolo.Tornando alle costruzioni principali di Tiahanaco troviamo,all'interno del Tempio Kalasasaya,una delle più famose sculture del mondo antico.Il Portale del Sole,coi suoi poco meno di 3m,è più piccolo di quanto forse ci si immagina.Ciò nonostante è un monumento che fa impressione, essendo ricavato da un unico blocco di andesite grigia del peso di circa 1,5t.Questa pietra è,come il granito,tra le più dure e difficili da lavorare.Su una facciata si nota la figura scolpita della divinità Viracocia e dei suoi accompagnatori alati,ma l'altra facciata mostra una serie di enigmatiche nicchie,che nelle parti inferiori presentano rientranze per l'alloggiamento di due cardini.Queste nicchie sono state intagliate nella pietra con estrema precisione,e hanno orli interiori perfetti,che non possonoessere stati scolpiti con utensili rozzi e primitivi.L'ultimo esempio della straordinaria abilità tecnica riscontrabile a Tiahanaco lo troviamo a est del Kalasasaya,in un tempio semisotterraneo noto come il Cantatayita.Alcune pietre visibili in questo luogo, tagliate con precisione e anch'esse dotati di orli interni perfettamente tagliati,è ancora possibile osservare un insolito esempio di costruzione ricurva,anch'essa di durissima andesite grigia.La facciata appare scolpita e circondata da fori per chiodi,ma il retro risulta stupefacente.E' difficile trovare le parole per descriverne la perfetta simmetria,i lati perfetti si uniscono in una forma curva che si slancia simultaneamente verso il basso e verso l'interno.

A quando può risalire Tiahanaco?Purtroppo non è rimasto alcun documento scritto,utilizzando però gli allineamenti astronomici del Kalasasaya,si è pensato che quel tempio,e quindi Tiahanaco nel suo insieme,siano stati costruiti o nel 4050 a.C. oppure nel 10050 a.C.(L'inclinazione della Terra-l'angolo tra il piano dell'orbita terrestre e quello dell'equatore celeste-muta nel tempo,cosicchè la posizione del sole all'orizzonte si sposta.Gli scienziati hanno elaborato tabelle minuziose delle trascorse inclinazioni terrestri,e in base a esse la Kalasasaya doveva risultare allineata con il sole o nel 4050 a.C. o nel 10050 a.C.Queste date hanno trovato concordi sia Posnansky,sia il dott.Rolf Muller dell'Osservatorio astrofisico di Potsdam).Cieza del Leon era incuriosito da Tiahanaco e annotò i miti raccontati dagli abitanti del luogo:<<si crede che prima che regnassero gli Inca,molto prima,alcune di queste costruzioni esistevano già, ho chiesto agli indigeni se fossero state erette al tempo degli Inca,e hanno riso a questa domanda ripetendo appunto quanto ho detto,che esistevano già prima che loro regnassero ma che non potevano dire o affermare chi le avesse costruite.Ma avevano sentito dire dai loro avi che tutto ciò che in quel luogo esisteva era comparso all'improvviso>>.
Altre leggende sostengono che Tiahanaco è stata costruita in una sola notte,dopo il Diluvio,da una mistriosa razza di giganti,una spiegazione che ci ricorda Baalbek.Altri miti descrivono il lago Titicaca come il luogo sacro dove il dio Viracocha creò il mondo.Un'altra leggenda che fa eco alla Bibbia,sostiene che il Titicaca era la casa della coppia patriarcale sopravvissuta al grande Diluvio e che aveva dato vita al popolo delle Ande.Ma diversamente da tali leggende,gli scienziati non sanno spiegare come mai Tiahanaco si sia all'improvviso imposta come centro sacro, o come gli enormi massi siano stati trasportati per decine di km dalle cave più vicine.Ne sanno spiegare lo scopo dei canali che circondano la zona,o degli avanzatissimi impianti idrici all'interno dell'Acapana e altrove.Non riescono proprio a spiegare la presenza di pietre tagliate e trapanate con sistemi tecnologici moderni.Capiamo quindi che Tiahanaco è una località costruita per una qualche funzione,priva totalmente di iscrizioni e dunque di documentazioni sulla sua storia.Presenta dunque un quadro assai simile a quella della messicana Teotihuacan.Anzi,una squadra di scienziati ha riscontrato incredibili somiglianze tra l'Acapana di Tiahanaco e la Piramide della Luna di Teotihuacan.(è stato notato che le fondamenta progettate per l'Acapana e per la Piramide della Luna erano quadrate con aun accesso sporgente,e misure della base analoghe).Mentre la funzione di Teotihuacan rimane un mistero,molti indizi paiono indicare che a Tiahanaco si produceva il bronzo,una lega metallica estremamente dura e utile,composta da rame per l'80% e da stagno per il 15%.La presenza di rame a Tiahanaco può essere notata anche dall'osservatore meno esperto,visitando la località ci sono residui di rame bianco-verdastri sulla riva del laghetto dentro l'Acapana.Resisui analoghi erano evidenti anche per terra all'inteno del Kalasasaya.Inoltre tuttà la località è coperta di misteriosi sassolini verdi, probabilmente resi di quel colore dal contatto con il rame.La funzione di quella ghiaia è un mistero per gli archeologi.Alan Kolata ritiene che siano di origine naturale,trasportati dall'acqua da una vicina montagna,sebbene ammetta che non c'è spiegazione sul perchè gli abitanti del luogo sia siano presi la briga di portare fin nella città miliardi di quei sassolini.Come al solito la ghiaia viene attribuita a un qualche strano culto religioso.L'impressione invece e che quei sassolini verdi siano ciò che rimane di una fase particolarmente antica di Tiahanaco,forse antidiluviana:soltanto un'alluvione di vasta portata può spiegare l'abbondante presenza di sassolini su un'area molto ampia e fino a una considerevole profondità nel suolo.Se effettivamente a Tiahanaco veniva impiegato il rame,non proveniva da molto lontano giacchè le Ande ne sono ricche.Ma il componente più importante del bronzo è lo stagno,un metallo che si estrae secondo procedimenti complessi dalla cassiterite.Mentre i depositi di rame sono piuttosto comuni,quelli di cassiterite sono relativamente rari.Diventa pertanto molto significativo il fatto che Tiahanaco sia situata direttamente sopra una delle più ampie fasce al mondo di giacimenti di cassiterite.

Questa fascia si estende dalla sponda orientale del lago Titicaca verso sud lungo il fiume Desaguandero fino a Oruru e il lago Poopo,dunque per ben 320km.Questa abbondante disponibilità di cassiterite è certamente il motivo per cui in origine Tiahanaco è stata fondata in un ambiente tanto remoto e ostile.Ulteriori prove del fatto che Tiahanaco era anticamente un centro per la produzione del bronzo le troviamo nei numerosi riferimenti linguistici o allo stagno o al rame.La parola sumera per stagno era AN.NA che significa Pietra Celeste.Non è certo una coincidenza che il nome Tiahanaco derivi dalla parola sumera TI.AN.NA,che vuol dire Vita,Stagno.Così,il termine sumero per rame era URU,un riferimento forse importante al ruolo svolto dalla misteriosa tribù URU del lago Titicaca.Come ha fatto presente Alan Kolata,gli indiani URU una volta erano molto numerosi lungo i fiumi che collegano Titicaca al lago Poopo e alla vicina città di Oruru,forse la loro origine ha a che fare con il trasporto del rame,come suggerisce il nome che è stato loro attribuito.Poniamo che la produzione del bronzo a Tiahanaco sia iniziata verso il 4050 a.C.;la domanda che sorge è come mai questa produzione non ebbe inizio migliaia di anni prima,quando si stavano costruendo gli impianti spaziali degli dei.Se Tiahanaco non era in funzione,allora il bronzo per gli impianti deve essere arrivato da altrove.Cos'è accaduto a quei più antichi centri di produzione del bronzo,e come mai la produzione si spostò a Tiahanaco?I primi centri di produzione esaurirono il minerale oppure cessarono di funzionare per motivi diversi?(Ipotesi basata sulle conclusioni raggiunte da Posnansky,e cioè che in quella località la produzione del bronzo fu preceduta da quella dell'oro,e le conclusioni di Sitchin secondo il quale la fase dell'oro coincise con il Calasasaya in preparazione dell'arrivo di re Anu da Nibiru circa 3800 a.C.).E' probabile che quei antichi centri di produzione fossero nel continente antartico dove le ctene montuose abbondano e sono ricche di giacimenti di minerali.
Campioni di sedimenti presi dal Mare di Ross dalla spedizione Byrd del 1949 dimostrano che nell'Antartico i fiumi scorrevano liberamente prima del 4000 a.C.,cioè prima che quel continente venisse ricoperto dai ghiacci(così come si vede anche dalle controverse mappe di Piri Reis),forse non è una coincidenza che questa data corrisponda esattamente all'avvio delle attività a Tiahanaco.C'erano a Tiahanaco i minatori negroidi?Può essere qui che gli Olmechi appresero a fare i minatori e forse anche le tecniche per raffinare i metalli?La connessione sta forse in un popolo mistrioso della Mesopotamia i Cassiti.I cassiti sono rimasti famosi per avere occupato Babilonia nel XVI secolo a.C.,dopo che la città aveva ceduto agli Ittiti.Prima ancora,i Cassiti avevano popolato i monti Zagros,più a nord-est.Anche quando occuparono Babilonia non produssero alcun cambiamento culturale.I contemporanei li consideravano barbari,ma in quei tempi antichi il termine barbaro non aveva nessun connotato negativo.Il termine proviene dal greco barbaros, adoperato per definire un forestiero non greco,cioè qualcuno con cui non si poteva parlare a motivo del suo idioma.Il termine barbaros,a sua volta,aveva la sua radice nella parola sumera BAR che significa metallo.Le sillabe che si ripetono in BAR.BAR volevano probabilmente indicare dei forestieri che trattavano i metalli.I Cassiti dunque,non erano barbari nel senso che intediamo noi,bensì gente che veniva da fuori e che lavorava i metalli.Uno studioso ha indicato che il nome Cassita deriva dalla medesima radice di Cassiterite(il minerale da cui si ricava lo stagno),e ha collegato la comparsa dei Cassiti intorno al 2200 a.C. con un notevole incremento della percentuale di stagno nei prodotti in bronzo,contenuto che prima di quella data in Mesopotamia stava inesorabilmente diminuendo.Altri studiosi legano il termine Cassita a Cuscita e osservando che il nome accadico per i Cassiti era Kashsciu.I Cassiti venivano associati geograficamente alla regione dell'antica Elam,nota come Kuscian,è in questa regione dei monti Zagros che si estraeva anticamente la cassiterite,che poi veniva inviata in Mesopotamia passando per l'antica città di Susa.

La prima fase di Susa è datata intorno all'anno 4000 a.C.,l'epoca di Tiahanaco,e proprio come Tiahanaco si impose all'improvviso con una cultura già ben definita.Ma eccoci alla parte più interessante.Diverse fonti auterovoli asseriscono che i primi abitanti dell'antica Elam erano negroidi:<<i resti di sculture scoperti nella regione di Elam,e altre documentazioni ancora,segnalano che i primissimi abitanti erano negroidi>>.Non è il solo esempio di presenza negroide nelle regioni montagnose del Vicino Oriente.Nel 1959 il Journal of Near Eastern Studies pubblicò un articolo in cui si annunciavano prove della presenza di genti negroidi,in tempi molto antichi,nella regione immediatamente a sud-est del Mar Nero e in seguito nella regione del Caucaso più a Nord.Tutte queste prove(la lingua barbara,l'invisibilità culturale,e in particolare i nessi geografici)sembrano indicare che i Cassiti erano schiavi negroidi impegnati nell'estrazione della cassiterite e nella produzione del bronzo.Il nesso etimologico tra i Cuschiti della Bibbia(gente di pelle scura e di ceppo camita) e i Cassiti non è dunque mera coincidenza.A questo punto è però di grande importanza osservare che il termine Cassita si riferisce a una attività e non a una razza.Le prove di cui disponiamo ci dicono che i Cassiti erano dunque un gruppo misto formato da Africani e da Indoeuropei.Se lo stagno,insieme al bronzo,era uno dei prodotti di Tiahanaco,allora è assai probabile che l'improvvisa comparsa in Vicino Oriente intorno al 2200 a.C. sia dello stagno sia dei Cassiti abbia coinciso con la chiusura di Tiahanaco.Gli dei in Sudamerica stavano in quello stesso periodo aspettando il ritorno di Marduk in Babilonia,intorno al 2255 a.C. gli dei avevano portato un devastante attacco punitivo ad Agade la città di Inanna,una svolta che poteva solo accelerare il ritorno del suo rivale Marduk.E' possibile che non soltanto i Cassiti ma anche gli dei abbiano fatto ritorno a est,chiudendo Tiahanaco.La domanda che sorge è dunque questa:come c'entrano in questo quadro gli Olmechi?E cosa può avere portato un gruppo di negri a separarsi dai Cassiti e a rimanere nell'America centrale nel 2200 a.C.?Il che solleva un altro interessante interrogativo:se gli Olmechi,che comparvero verso il 1500 a.C.,appresero il loro mestiere a Tiahanaco,dov'erano tra il 2200 e il 1500 a.C.?
 
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